Carpe diem trota gnam

Da Lacucinadiqb


Perchè è proprio così che funziona. O che non funziona, dipende dai punti di vista.
 Franco nel suo regno
Basta che una piattaforma non funzioni, che la rete singhiozzi, che una ventola si stacchi, che mesi di appunti vadano così persi e ti ritrovi a pensare all'incredibile leggerezza dell'essere delle cose che ritieni importanti.
Non potevo scrivere, non potevo postare, non potevo commentare....ma cosa mi dava più fastidio? Il fatto di non poter dire quello che avevo da dire oppure essere impossibilitata nel confrontarlo e condividerlo?Il pericolo, serio, nella trasmissione senza vera condivisione è che questa diventi semplicemente un mero esercizio di autismo culinario o enogastronomico che dir si voglia: "io so e ti dico". E finisce tutto lì. Dall'alto di un'ipotetica cattedra si sparge sapere a piene mani come se ciò che sappiamo non fosse anche ciò che siamo. Sterile il nostro sapere, sterile la nostra natura.

  ..e poi mi lamento dei miei appunti sparsi ovunque...
Mi piace parlare del cibo, quella cosa che i bambini imparano a conoscere e gustare dopo averla ben manipolata con le mani, spalmata ovunque, rovesciata su ogni superficie raggiugibile, osservata ed infine mangiata bella spiaccicata con un sorriso che neppure il più grande chef stellato riuscirebbe a strappare ai propri commensali.

..angoli di paradiso..

Ecco, questi giorni di silenzio "tecnologico" mi hanno privata di tutto questo: manipolare il cibo, godere della sua presenza, gustarlo alla fine come piatto prelibato. Ovvero il nostro confrontare, condividere, comunicare.

Il carpe diem, "vivi il presente" secondo la traduzione corretta delle Odi di Orazio,che si conclude con "confidando il meno possibile nel domani" diventa allora un severo ma non troppo monito nell'imparare a godere di oggi attimo che la sorte ci dona.E se per carpe diem è la consapevolezza che ogni giorno è spunto di condivisione e godimento il trota gnam è l'amico che vorrei presentarvi oggi, la sua passione, il suo negozio e soprattutto un piatto godurioso che sono riuscita a replicare (anche senza il bimby ma ho molta fiducia in Babbo Natale :). Ho lasciato gli occhiali a casa ma mi fido...Vi parlo di Franco, responsabile del negozio In.gredienti, distanziato da un semplice passaggio pedonale da un altro regno del gusto ovvero il ristorante "Le Calandre", a Sarmeola di Rubano, nel padovano.Vi confesso che ho sempre avuto una grande passione per le scarpe (dicono sia tipico del segno dei pesci :) direi quasi una fissazione:  non mi sarei mai aspettata, tanti anni dopo il primo paio di sandali con tacco assassino, di provare le stesse emozioni dinnanzi alle prelibatezze che Franco propone quotidianamente nel suo negozio, frutto di una selezione molto accurata e "condivisa" veramente a piene mani e a cuore aperto.Ti accoglie sempre, ma davvero sempre, con un sorriso e subito dopo "Vada che go una prelibatezza da farte assaggiare" in un mix di italiano da scuola di dizione - quando elenca le qualità del prodotto proposto, e dialetto -quanto la passione per il medesimo prende il sopravvento!Ogni tanto chiude il negozio e apre la cucina nel senso che per pochi amici vengono replicati dei piatti celebri di Massimiliano Alajmo che Franco propone con la consueta competenza, accompagnandoli sempre a vini davvero ottimi. Il meritato riposo con il resto della brigata! E' appena tornato dal matrimonio dell'anno e mi ha confidato che Shakira è una gran simpaticona e i Gotan Projet tolgono il fiato per la loro bravura e io ne ho approffitato per preparare il Cappuccino al nero, per il quale è stato studiato un bicchiere apposito, del quale Babbo Natale ha già la foto :)Gli stavo dicendo "se stramazzo a terra non farci caso..mi riprendo sa sola...:)
Cappuccino al nero di Massimiliano Alajmo
Ingredienti per le seppioline300 gr di seppie pulite e tagliate a cubetti, 150 gr di brodo vegetale, 30 gr di vino bianco, 20 gr di cipolla bianca tritata, 1 cucchiaio di olio evo, 1/4 di spicchio d'aglio tritato, 1/2 foglia di alloro, nero dei seppia ricavato dalla sacca di una seppie, sale.Ingredienti per la crema di patate450 gr di patate a pasta bianca pelate e tagliate a cubetti, 100 gr di panna, 90 gr di latte, 70 gr di brodo vegetale bollente, 1 cucchiaio di olio evo, 1 pizzico di sale, la punta di un cucchiaino di zucchero zefiro, erba cipollina fresca, salsa di soia.ProcedimentoStufare la cipolla e l'aglio con l'olio, unire le seppie, rosolare appena, unire il vino bianco un po' alla volta e lasciarlo sfumare. Unire il nero, mescolare, aggiungere il brodo vegetale un po' alla volta. Coprire e lasciar andare a fiamma bassa fino a quanto le seppie saranno morbide.Lessare le patate partendo da una pentola colma di acqua fredda, Scolare e se in possesso del bimby frullare il tutto a 60° unendo il sale, lo zucchero, la panna, il latte e la soia. Unire a filo l'olio evo ed emulsionare con il brodo vegetale. Ottenere così una crema morbida.In mancanze del Bimby schiacciare le patate e passarle poi al setaccio, metterle in una bastardella a bagnomaria sul fuoco  e continuare come sopra indicato con una frusta metallica ed infine con un cucchiaio di legno.Comporre il bicchiere nel modo seguente: versare una cucchiaiata di seppie, unire un cucchiaio abbondante di crema di patate, guarnire con qualche goccia del sugo di cottura delle seppie o un paio di gocce d'olio e con un trito di erba cipollina.Varda che bei!

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