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Casa Milan: un pareggio che lascia speranze (by Alice Radice)

Creato il 03 febbraio 2014 da Simo785

Sono Milan e Torino ad aprire la ventiduesima giornata di ritorno di Serie A sotto la pioggia scrosciante e inarrestabile di San Siro.

robin

I rossoneri iniziano col piede giusto dal primissimo minuto, in cui Pazzini, da un bell’assist di Robinho, cerca il gol con un buon tiro, deviato, che finisce poco sopra la traversa. Occasione sfumata, ma sembra che il Milan voglia mettere in chiaro le cose sin da subito: la squadra di casa vuole i tre punti.

Nonostante un inizio a tutto gas del Milan, al 17’ il Toro passa in vantaggio. È Ciro Immobile a punire i rossoneri. Il Milan perde la palla in mezzo al campo e parte un contropiede pericoloso, in cui Immobile si defila sulla sinistra sul filo del fuorigioco e con un gran bel destro insacca alla sinistra del portiere. Intelligente azione del Torino, ma colpevole su tutti è Daniele Bonera, che, immobile, nonostante l’esperienza, si fa scavalcare come un novellino dal promettente attaccante del Toro.

Il Milan sembra non scoraggiarsi eccessivamente, anzi due minuti dopo si avvicina clamorosamente al pareggio. Con un gran gesto tecnico Pazzini tenta la rovesciata su assist di Robinho, ma Pedalli si oppone al tiro con una parata esemplare.

La partita continua con un bel ritmo, il Milan crea tanto, fa pressing, ma non riesce a finalizzare. Nel calcio, si sa, esiste sempre il rischio che, nonostante le maggiori occasioni create, la squadra avversaria tiri in porta di rado ma nel modo più efficace. È al 28’ che i rossoneri assaporano questo rischio, quando, con un altro contropiede, Cerci è autore di una splendida accelerazione sulla fascia destra, serve un assist perfetto al compagno di squadra Farnerud che, solo davanti alla porta, sbaglia clamorosamente il colpo di testa e fallisce l’occasione di raddoppio, facendo rabbrividire i tifosi rossoneri, che tirano un sospiro di sollievo. Il primo tempo si chiude come era iniziato, con un Milan nella metà campo avversaria, un Milan che crea ma non centra l’obiettivo.

rami

Il secondo tempo si apre gioioso per la squadra di Milano, che al 50’ agguanta il pareggio con un bel tiro (deviato) da fuori area del neoacquisto Rami, difensore francese. I rossoneri sembrano crederci e così i tifosi. La speranza del vantaggio si realizza qualche minuto dopo, ma dura pochi secondi, il tempo di rendersi conto che il gol di Robinho, supportato da una bellissima palla fatta filtrare da Kakà, è in fuorigioco.

I minuti passano, ma la situazione non cambia. I tifosi presenti allo stadio possono godere di una bella partita, con un bel ritmo e tanta intensità da parte delle due squadre, che di certo non si risparmiano. Le occasioni ci sono, seppur nettamente maggiori per il Milan.

La terza partita di campionato per Mister Seedorf si chiude così con un pareggio. C’è da chiedersi se siano due punti persi o uno guadagnato. Viene da pensare che, per l’alto numero di occasioni create, il Milan abbia sprecato l’occasione di arrivare a 31 punti in classifica e portarsi sempre più vicini alla zona Europa. Ma in questo caso è meglio, forse, guardare le cose da una prospettiva positiva. Certo, i problemi dei rossoneri sono sotto gli occhi di tutti, la difesa è ancora da sistemare, i singoli, alcuni, commettono troppo spesso errori grossolani che rischiano di compromettere i risultati, ma, nonostante ciò, si vede un Milan diverso. Un Milan che sembra si stia piano piano risvegliandosi dalla plumbea catalessi in cui era piombata. Questo non significa che la squadra di Seedorf possa arrivare chissà dove, ma che possa per lo meno risollevarsi. Conferma ne è l’ambiente che sembra decisamente più disteso rispetto a poche settimane fa, la fiducia riposta nel nuovo allenatore è palese, visti gli innesti arrivati dal calciomercato di gennaio, il trequartista giapponese Honda, il centrocampista del Chelsea Essien e il marocchino del QPR Taarabt (senza contare il difensore Rami, presente a Milanello da ottobre). A questo proposito, arriva la conferma di fiducia nel Mister anche da parte della Curva Sud, che a inizio partita espone uno striscione a suo favore : “Solo chi come te l’ha indossata con onore di questa maglia può tramandare il valore: bentornato Mister Seedorf ”. Insomma, la fiducia c’è, la classe, l’eleganza, il così tanto acclamato stile Milan e l’autorevolezza ci sono. All’appello manca un elemento fondamentale, il saper dare un gioco, un’impronta tecnica alla squadra, ma per questo serve tempo. D’altronde, il Duomo non venne costruito in due settimane.


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