Si potrebbe rimanere stupiti all’idea di uno sbarco di un gommone di immigrati sulle rive del Po ai Murazzi, ma è proprio quello che è accaduto nelle ultime ore, sebbene si sia trattato solo una provocazione. Gli occupanti del gommone approdato a Torino, sulla “spiaggia” del lungofiume, erano infatti due semplicissimi manichini, simbolo di una protesta decisamente non convenzionale di Casapound, il gruppo politico di estrema destra ben noto per simili dimostrazioni. L’azione vuole manifestare la contrarietà del partito politico verso la prossima apertura, nelle settimane che verranno, della città a circa un migliaio di immigrati in Piemonte, di cui circa metà risiederà proprio a Torino, e in generale l’avversione verso l’immigrazione.
Le motivazioni della protesta, immediatamente definita “protesta shock”, sono così illustrate da Matteo Rossino, responsabile provinciale di CasaPound Italia: -Gli stranieri stanno arrivando a centinaia, senza controllo, aiutati dal servizio di traghetti chiamato Mare Nostrum pagato da tutti gli italiani. Ora verranno collocati anche a Torino, la città più povera del nord Italia, strangolata dalla crisi e già stracolma di immigrati. L’immigrazione di massa è stata creata dal sistema economico e dalle regole del mercato. Gli imprenditori necessitano di manodopera a basso costo così da proletarizzare tutti i lavoratori italiani e distruggere il nostro avanzato sistema sociale.- Come non è casuale la scelta di Torino, secondo la visione di Casa Pound, non lo è nemmeno la location dei Murazzi, scelta perché in tal modo -anche i frequentatori della movida radical chic hanno potuto assistere al finto sbarco di disperati-.
Insomma, una protesta inusuale che ha fatto molto discutere e che veicola una politica fortemente ostile all’immigrazione, come nella tradizione di Casapound; le parole di Rossino propongono l’istantaneo blocco dell’operazione Mare Nostrum, ritenendo che l’attuale politica regionale e non (quella nazionale in particolare, definita “ipocrita”) possa condannare “migliaia di italiani alla povertà” e allo stesso tempo alimentare “il business intorno allo sfruttamento della disperazione degli immigrati”.