Casatiello
La storia del casatiello napoletano
Quando arriva Pasqua i forni di tutte le case cominciano a fumare… e il buon profumo si propaga in tutta l’abitazione. Dai dolci, ai lievitati, alle tortine, ai taralli…insomma ogni regione ha le sue tradizioni che vengono portate avanti di generazione in generazione.
Giù al Sud e soprattutto in Campania, nel napoletano e nel casertano le donne di casa si organizzano giorni prima per la preparazione del casatiello. In linea generale il contenuto, la forma e la preparazione è uguale un po’ per tute anche se ci sono delle varianti a discrezione di chi lo impasta. In realtà il casatiello non è altro che un pane lievitato che all’interno vi è di tutto di più.
Nasce proprio come evoluzione di un pezzo di pane. Addirittura nel terzo secolo dopo Cristo si contavano più di 70 tipologie di pane, c’erano delle varianti, ognuna conteneva degli ingredienti diversi. Per i Romani un pane arricchito era considerato un vero e proprio pasto completo, perché il suo condimento rappresentava le proteine necessarie che si accompagnavano ai carboidrati. Dopo qualche secolo finalmente si giunge al concetto di lievitazione, e per questo dobbiamo ringraziare gli ebrei e successivamente fu costruito il primo forno chiuso che usiamo ancora oggi e per questo invece dobbiamo darne merito ai greci. Non dimentichiamo che Napoli è una città di origine greca da cui ha ereditato parte delle usanze e delle tradizioni. Un tempo si preparavano pani farciti da donare alle divinità e questa modalità è stata poi perfezionata e migliorata. In primavera infatti col risveglio della natura vi era una maggiore produzione di uova da parte delle galline, si lavorava il formaggio e il grano. E per questo tutti questi ingredienti furono assemblati, impastati e hanno dato vita alla caseata. Tale termine ha avuto un diminutivo in casatiello. La Pasqua solitamente si festeggia in primavera e quindi viene naturale preparare questo pane speciale per questa ricorrenza importante. Non solo, ma vivendo giorni di digiuno dovuti alla settimana santa, quando poi arriva il giorno della Risurrezione, in cui si può mangiare di nuovo tutto, cosa c’è di meglio di una pietanza ricca di tutti gli alimenti di cui ci si è privati fino a quel momento? Il sapore non ha eguali.
Ecco dopo questa delucidazione sulle origini e storia di questo pietanza, arriva la mia ricettina finora segreta (ma quando mai),
Iniziamo a vedere cosa occorre
500 g. di farina manitoba, i 3 grammi sono facoltativi, nel senso che non riuscivo a pesare giusto 500 gr.
10 g. di lievito di birra1\2 litro di latte fresco, (stesso problema di prima)Sugna o grasso vegetale, o burro ma è preferibile la sugna (Come prima)2 uova intere5 g. di sale fino e 3 g. di zucchero semolato.ecco questi sono gli ingredienti per fare il nostro "Casatiello".Quindi mettiamo il latte , sugna, uova, lievito, sale e zucchero in un capiente contenitorecon una frusta mescoliamo per qualche minutino e quindi versiamo il tutto nella farinae impastiamo il tutto fino ad ottenere un composto liscio e ben compatto, non vi preoccupate se l'impasto risultasse un po morbido, è normale.
ecco il nostro impasto pronto, copriamolo con un torcione da cucina infarinato e lasciamolo lievitareNel frattempo tagliamo a tocchetti : 100 g. di pancetta tesa affumicata, 100 g. di salame nostrano, 100 g. di provolone bello stagionato e piccante e infine 100 g. di provola affumicata stagionataMi sembra un poster da incorniciare. Ma bisogna andare avanti....Quando l'impasto sarà raddoppiato di volumelo stendiamo ad uno spessore di 1\2 cmcon un coltello ben affilato tagliamo le estremitàlasciamole a parte che serviranno dopo per fermare le uova del "Casatiello"Ora spalmate la sugna sulla pastaI salumi e formaggi tagliati in precedenza un pizzico generoso di pepe macinato fresco, e....una manciata di pecorino anchessa generosa.Ora iniziamo ad arrotolare la pasta su se stessa iniziando dal lato superioree importante che man mano che arrotolate ungete la pasta con la sugna . Ed ecco il filone ottenutopiegate il filone e ottenete un ciambella, che sigillerete con un po d'acqua bagnate tre uova e posizionatele sulla ciambella, crude naturalmenteTagliate a strisce i lombi di pasta tagliati in precedenzae con queste striscioline bloccate le uova sul casatielloper facilitare la cottura interna, di solito il casatiello lo posizione in un ruoto più grande del diametro dello stesso, Ma se a voi piace alto mettetelo nelle forme da babà imburrata e infarinata
Ecco il nostro casatiello ben cresciuto
con un pennello spennelliamolo con dell'uovo sbattuto
e via al fornoAnche la cottura è importante, infatti il Casatiello deve cuocere per una ventina di minuti a 160-170°C e altri 10 minuti a 180-200°Ced ecco il il Signor Casatiello