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Il caso Priebke fa ancora discutere. Dopo l’indecisione delle ultime ore sul luogo di sepoltura il legale cede: “Funerali in forma privata fuori Roma o a Viterbo e in una chiesa protestante”.
La salma di Erich Priebke, l’ex gerarca nazista che partecipò all’eccidio delle Fosse Ardeatine, non trova pace: le diverse ipotesi avanzate dal legale, Paolo Giachini, sul luogo di sepoltura si sono scontrate con un secco rifiuto da parte delle autorità locali, seguite da accese polemiche.
Il VICARIATO PROIBISCE IL RITO PUBBLICO:
Il primo “no” è giunto dal Vicariato di Roma, che si è detto contrario ai funerali pubblici. «L’autorità ecclesiastica ha ritenuto che la preghiera per il defunto e il suo affidamento alla misericordia di Dio dovessero avvenire in forma strettamente privata, cioè nella casa che ospitava le spoglie del defunto. Pertanto, nel rispetto della legge della Chiesa, non è stata negata la preghiera per il defunto, ma è stata decisa una modalità diversa da quella abituale, riservata e discreta». Sempre il Vicariato di Roma precisa: «La richiesta della celebrazione dei funerali del signor Erich Priebke è stata presentata al parroco non dai familiari del defunto, ma da una signora a nome dell’avvocato del signor Priebke, nella mattina di sabato 12 ottobre», ricostruisce la nota precisando che la proposta, comunicata dal religioso, di una celebrazione privata «è stata rifiutata dall’avvocato del signor Priebke».
Come se non bastasse insorge anche la comunità ebraica, contraria a seppellire Priebke a Roma. «I funerali a Roma sono impensabili proprio perché luogo della strage. È come chiedere ai cittadini di Marzabotto il consenso a seppellire lì l’autore dell’eccidio», dichiara Riccardo Pacifici, presidente della Comunità ebraica romana.
L’IPOTESI CIMITERO MILITARE DI POMEZIA E IL NO DEL SINDACO:
È poi Pomezia a venire indicata come luogo ideale per la sepoltura, dal momento che in essa c’è il Deutscher Soldatenfriedhof, cimitero militare germanico, dove sono sepolti più di 27 mila soldati tedeschi, di cui 3770 senza nome. Ma anche questa ipotesi è scartata, poiché trova il netto dissenso del sindaco di Pomezia, che afferma di non volere il criminale nella sua città: «Sono fermamente contrario all’ipotesi paventata nelle scorse ore sulla tumulazione di Priebke nel cimitero militare tedesco ponentino che, ad oggi, non ha alcun fondamento di ufficialità. Ho già contattato il referente del cimitero militare tedesco per avere informazioni in merito e, da quello che mi risulta, una tumulazione a Pomezia non sarebbe tecnicamente realizzabile, dal momento che il cimitero tedesco ospita solo militari caduti in guerra», ha detto il sindaco di Pomezia Fabio Fucci. «I crimini del regime nazista – conclude Fucci – sono un segno indelebile della nostra storia. E chi li ha commessi deve essere giudicato e poi cancellato dalla memoria collettiva. Pomezia non accoglierà mai uno di loro».
LA CITTA NATALE RESPINGE LA SALMA:
Persino la città dove è nato Priebke, Hennigsdorf in Germania, a pochi chilometri da Berlino, nega all’ex nazista la sepoltura. Come ha fatto sapere il Comune tramite una portavoce, “non ci sarebbe alcun motivo per tumulare Priebke in città”. Secondo il regolamento del Comune, infatti, possono essere seppelliti solo i residenti oppure coloro che hanno tombe di famiglia nella cittadina tedesca. E Priebke non rientra in nessuno dei due casi.
LA RISPOSTA DEL FIGLIO:
“Dove dovrebbe essere seppellito mio padre? Per me anche in Israele, così sono contenti.”: lo afferma – secondo quanto riporta l’Ansa – Jorge, il figlio di Erich Priebke , il quale definisce “un’ingiustizia” la polemica sulla sepoltura dell’ex ufficiale SS.