Attenzione però: la prima sezione civile ha negato la trascrizione ma ha anche sottolineato che i diritti devono essere pari a quelli di una coppia eterosessuale:“La coppia omosessuale e’ “titolare del diritto alla vita famigliare” come qualsiasi altra coppia coniugata formata da marito e moglie.”
“I componenti della coppia omosessuale, conviventi in stabile relazione di fatto, se secondo la legislazione italiana non possono far valere nè il diritto a contrarre matrimonio nè il diritto alla trascrizione del matrimonio contratto all’estero, tuttavia -a prescindere dall’intervento del legislatore in materia- quali titolari del diritto alla ‘vita famigliare’ e nell’esercizio del diritto inviolabile di vivere liberamente una condizione di coppia e del diritto alla tutela giurisdizionale di specifiche situazioni, segnatamente alla tutela di altri diritti fondamentali, possono adire i giudici comuni per far valere, in presenza di specifiche situazioni, il diritto ad un trattamento omogeneo a quello assicurato dalla legge alla coppia coniugata”Una sentenza storica che mostra ancora una volta come la legge sia in ritardo rispetto alle esigenze dei cittadini. Dopo il salto, il commento integrale dell’Arcigay:
“In attesa di conoscere le motivazioni, possiamo però dire già oggi che la sentenza 4184 della prima sezione civile della Corte di Cassazione ha segnato un altro importante passo avanti sulla strada di una sempre più efficace protezione delle coppie omosessuali. Sono almeno tre i punti che ci sembrano configurare un’autentica rivoluzione copernicana.Da una parte, la Corte afferma che le coppie omosessuali godono pienamente di un “diritto alla vita familiare”, recependo quindi l’orientamento già espresso dalla Corte europea dei diritti dell’uomo nel 2010 . In secondo luogo la Cassazione riecheggia quasi testualmente la decisione già adottata dalla nostra Corte costituzionale sempre nel 2010, riconoscendo alle persone omosessuali “il diritto a vivere liberamente una condizione di coppia” con la possibilità di ricorrere ai giudici “a prescindere dall’intervento del legislatore in materia. Ma soprattutto la Corte formula importanti affermazioni di principio che sembrano smentire le posizioni recentemente espresse da alcuni politici circa la natura necessariamente eterosessuale del matrimonio. Difatti, la sentenza chiarisce che “è stata radicalmente superata la concezione secondo cui la diversità di sesso dei nubendi è presupposto indispensabile, per così dire naturalistico, della stessa esistenza del matrimonio”. Grande riconoscenza all’avvocato Francesco Bilotta, vero padre di una strategia giudiziaria che sta trascinando l’Italia dei politici pavidi e balbettanti più vicino all’Europa delle grandi scelte e dei grandi ideali. Da oggi principi fino a ieri incredibili entrano nel nostro ordinamento come autentico diritto vivente”di Desperate Gay Guy Fonte: QeerBlog
Vi abbraccio Marco Michele Caserta
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