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Catania-Milan 1 a 3. Tutto è bene quel che finisce bene.

Creato il 01 dicembre 2012 da Mauro @2tredici
Nel corso del primo tempo di Catania-Milan, disputatasi ieri allo stadio Massimino, sono riapparsi tutti i fantasmi dello stentato avvio di stagione del Milan: squadra lenta e prevedibile, errori difensivi, gioco approssimativo. Il risultato di 1 a 0 a favore del Catania maturato alla fine dei primi 45 minuti appariva dunque come la logica conseguenza di un cattivo approccio alla partita.
Nel secondo tempo, prima ancora di capire se la squadra fosse scesa in campo con un piglio diverso, si è verificato, al 4' minuto, l'episodio decisivo: la giusta espulsione (per somma di ammonizioni) di Barrientos del Catania. A quel punto è cambiato radicalmente l'andamento dell'incontro: il Milan è diventato padrone del campo ed ha ampiamente ribaltato il risultato. Poco importa se il primo gol dei Rossoneri è dovuto ad un errore del guardialinee (El Shaarawy era in fuorigioco): l'impressione è che, in ogni caso, il Milan, in superiorità numerica per tutto un tempo, avrebbe cambiato le sorti della partita anche senza la svista sul fuorigioco. Peraltro va anche detto che è apparso netto almeno un calcio di rigore a favore del Milan non fischiato dall'arbitro.
Il felice esito dell'incontro non impedisce, però, di rimarcare alcune note negative: da un lato, le prove insufficienti di Acerbi e di Robinho, dall'altro le scelte di Allegri. Se, infatti, la quasi-emergenza in difesa, per infortuni e squalifiche, rendeva quasi obbligata la scelta di Acerbi come difensore centrale (molto in ritardo sul gol del Catania), davvero non si capisce l'insistenza di Allegri nel proporre l'inconcludente Robinho come titolare nel tridente d'attacco. Due gol sbagliati a 10 metri dalla linea di porta sono la solita "firma" di Robinho sulla partita. Speriamo davvero che, nel mercato di gennaio, il Brasile lo accolga. Se ciò accadrà, Robinho, prima di partire, dovrà seguire il consiglio che gli dà oggi Luca Serafini via Twitter: andare nel terzo anello di San Siro a raccogliere tutti i palloni che ha buttato lì invece che nella porta avversaria.     

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