Una ricetta di Cristina che abbina pesce mediterraneo a ingredienti di stagione, vale a dire arance e cavolfiore.
Forse non tutti lo sanno, ma del cavolfiore sono commestibili non solo i fiori, ma anche le foglie esterne; sì: proprio quelle foglie dure e coriacee che sembrano solo far volume! Non gettatele nell’umido, ma pulitele bene, tagliatele a pezzi e fatele bollire a lungo, fino a quando non saranno infilzabili con una forchetta. A questo punto scolatele, lasciatele raffreddare e poi ripassatele in padella con olio extravergine, uno spicchio di aglio e un pizzico di peperoncino fresco o essiccato.
I fiori di cavolfiore possono essere fatti anche crudi e marinati: tagliateli a fettine sottilissime e fateli marinare una mezz’oretta in spremuta di pompelmo con un pizzico di sale, zenzero e pepe nero. Questa preparazione permette di trarre il massimo vantaggio nutrizionale da questi ortaggi.
Grazie alla sua azione diuretica i cavolfiori sono indicati in caso di ipertensione e qualora si soffrisse di cefalee dovute ad imbibizione tessutale. Sono invece controindicati in caso di difficoltà digestiva e meteorismo, soprattutto se associati a proteine animali.
Una curiosità: forse tra i banchi ortofrutticoli avrete visto quei cavolfiori dalla strana colorazione violetta. No, non si tratta di ortaggi geneticamente modificati o colorati con additivi chimici, ma di una particolare varietà di cavolfiore: il Violetto di Sicilia. Dopo la cottura perde gran parte il suo colore, assumendo una sfumatura meno brillante o diventando addirittura verde.
La ricetta che Cristina ci propone è un secondo piatto che potrebbe essere adatto ad una cena durante una dieta dimagrante da accostare a un contorno di verdura cruda; perfetto anche durante la gravidanza, soprattutto se si deve tenere sotto controllo la glicemia per diagnosi di diabete gravidico: la presenza di omega-3 nel pesce è utile soprattutto nel terzo trimestre di gestazione per la formazione del sistema nervoso centrale del bimbo. Fate attenzione: i pesci di allevamento non possono assolutamente competere con quelli pescati in mare per quanto riguarda la concentrazione degli omega-3, dal momento che un pesce ne è tanto più ricco quante più alghe e pesciolini piccoli mangia (i pesci d’allevamento vengono nutriti a mangimi).
Branzino con salsa all’arancia e purea di cavolfiore
Ingredienti per 2 persone:
2 filetti di branzino pescato (circa 300-400 g al netto degli scarti)
2 arance non trattate
1 kg cavolfiore da pulire
Latte di riso o di avena senza zuccheri aggiunti
Sale
Olio extravergine d’oliva
Procedimento:
Prendete ciascun filetto ed eliminate la pelle incidendolo dalla parte della coda e facendo scorrere il coltello tra la pelle e la polpa. Con una pinzetta eliminate le lische centrali.
Prendete le arance, lavatele sotto l’acqua corrente e con l’aiuto di un pelapatate, “pelate” le arance. Otterrete così delle strisce che poi taglierete in una julienne sottile ricavando la “zest” di arancia.
Prendete un piatto fondo, adagiate i filetti di branzino puliti e cospargeteli con il succo di 2 arance, le zest d’arancia e un filo d’olio. Coprite con la pellicola e lasciate riposare.
Prendete il cavolfiore, pulitelo eliminando la parte centrale e tenendo solo le cime. Cuocetelo a vapore per 20 minuti fino a quando non sarà ben cotto, oppure bollito in acqua salata per 20 minuti. Una volta cotto passatelo nello schiaccia patate, ottenendo una purea. Rimettete il composto di cavolfiore nella pentola e aggiungete mezzo bicchiere o un bicchiere di latte fino ad ottenere la consistenza desiderata.
Scaldate una pentola antiaderente, aggiungete un cucchiaio d’olio. Quando sarà ben caldo fate cuocere i filetti di branzino 30 secondi per lato, poi aggiungete il succo d’arancia della marinatura tenendo le zest da parte per la decorazione. Aggiustate di sale. Continuate a cuocere per 5 minuti fino a quando la salsa non si sarà leggermente rappresa.
Servite il branzino in salsa d’arancia accompagnato con il purè di cavolfiore.