Pascal Hachem, “I’ll race you” (metallo, legno, motore, martelli meccanizzati – 2008) illustra. Per il resto si tratta di una sorta di “Esercizi di stile” senza stile e pure noiosetto.
Incontro John in giro. Mi chiede perché io porti al guinzaglio un tirannosauro. Rispondo che è vegetariano. Mentre rispondo John non mi ascolta e carica la pistola. Gli chiedo perché stia caricando la pistola. Risponde che sta controllando la corrispondenza tra il numero di colpi nel caricatore e quello delle trombe di corno d’ariete suonate dai sacerdoti di Israele innanzi alle mura di Gerico. Mentre John risponde noto l’assenza di Betty al suo fianco e ricordo di avere scopato con Betty sul divano mentre John definiva le componenti fondamentali della domanda aggregata secondo Keynes. Mi chiede a cosa io stia pensando. Non ascolto la domanda e progetto di chiedere a John se quando ci siamo incontrati abbia visto il mio tirannosauro divorare Betty. Gli chiedo come sta Betty. Risponde che Betty è in ospedale. Non ascolto la risposta ma un istinto empatico mi induce ad avvertire una fitta all’altezza del fegato. John spara al mio tirannosauro che accoglie il proiettile in sé grato a John per avergli fornito un pretesto per arrabbiarsi ed emulare un suo idolo cinematografico giapponese distruggendo edifici di considerevole altezza. Non sento lo sparo e non sento neppure John dire che Betty in quel preciso istante sta partorendo in quanto ricordo che la scopata con Betty sul divano mentre John definiva le componenti fondamentali della domanda aggregata secondo Keynes è stata la più appagante del quinquennio. Il mio tirannosauro si proietta verso un edificio di considerevole altezza per orinarvi sopra ma istintivamente trattengo il guinzaglio impedendoglielo. John mi chiede come mi comporterei se la mia ragazza rimanesse incinta di un altro tizio. Rispondo che chiamerei il nascituro John Maynard perché mi sembra abbia un bel suono e stia bene in particolare col cognome di John pur non ricordandolo nella circostanza. John non mi ascolta e carica nuovamente la pistola dopo avere sparato al mio tirannosauro vegetariano. Allora chiedo a John come si comporterebbe dopo avere scoperto che la sua ragazza se la fa con il suo migliore amico da un bel po’ senza fare particolare caso alla contraccezione. John risponde che farebbe fuori il suo migliore amico con la stesso furore che contraddistinse lo sterminio perpetrato dal popolo di Israele nei confronti dell’intera popolazione di Gerico comprese donne, vecchi e bambini fatta eccezione unicamente per la meretrice Raab che verrebbe risparmiata e chiamata tautologicamente “meretrice”. Io non ascolto la risposta e penso che far fuggire Betty dall’ospedale travestita da tirannosauro per sottrarla all’ira di John sia stata una trovata mediamente geniale. Nel frattempo il piccolo John Maynard sbuca da un’apertura del costume da tirannosauro e fissa il padre minaccioso tenendo una pallottola tra gli incisivi.