Il passato governo aveva fato pure un piano case , che permetteva aumenti di cubature e nuovo cemento, pur di far ripartire l'economia. E, nelle campagne elettorali per le amministrative venivano permessi condoni e blocchi agli abbattimenti di costruzioni abusive.
Fu poi il terremoto dell'Aquila a bloccare quel piano.
Ma questo non ha fermato la fame di cemento che
anno dopo anno, si impossessa del nostro territorio.
Il cemento e
l'abusivismo accomunano il nord, il centro e il sud: si costruiscono
quartieri del lusso e grattacieli che non si sa come riempire nelle
grandi città come Milano (in Lombardia in questi anni si è costruito come sette volte la città di Brescia), si costruiscono enormi outlet nelle
campagne dove c'è ancora verde nel Veneto e nella Liguria (della ndrangheta).
Ci
sono piani per la costruzione di nuovi stadi, nuovi aeroporti in giro
per l'Italia.
Cemento, cemento e solo cemento, per costruire nuove
case, nuove strade, nuovi ipermercati.
Come se fosse questo quello
che serve a questo paese.
Come se non ci fossero abbastanza
inchieste sulla magistratura su appalti gonfiati, mazzette, cemento
depotenziato che si sbriciola. Come se non si sapesse che dietro
certe imprese di costruzione e movimento terra ci sono le mafie.
Anche qui al nord.
Non è solo una questione di soldi sprecati
(e di questi tempi): è anche un discorso di salvaguardia del
territorio. Da Ischia, alla riviera ligure, al porto di Ostia. Una
volta che arriva il cemento, è per sempre.
Cemento, è il titolo della puntata di stasera di Presa diretta: