Magazine Cucina

Cena a La Peca di Lonigo, chef Nicola Portinari

Da Lollychant @rossellaneri
portinari

Cena a La Peca di Lonigo, chef Nicola Portinari

set 30 • Ingredienti • 5 Views • Nessun commento

Benvenuti nella recensione più sgarruppata dell’anno, che apre ufficialmente la serie delle recensioni sgarruppate di VSP. Sgarruppata perché quando vado a mangiare fuori odio fotografare i piatti che mangio, quindi le foto di questa recensione sono prese da chi, più professionale di me, mette il dovere davanti al piacere. Sgarruppata anche perché non mi sono segnata con precisione il nome dei piatti, quindi facciamo a capirci.

Sono stata alla Peca a settembre 2014, dopo che ne avevo sentito parlare bene da due persone di cui mi fido ciecamente.

QUALCHE PREMESSA
- La Peca ha 2 stelle Michelin, come il Carlo Cracco nazionale, ma Nicola Portinari se la tira meno. Anzi: Nicola Portinari èlo chef che se la tira meno di tutti quelli che ho conosciuto.
- Non serve un preavviso di 18 mesi per prenotare un tavolo infrasettimana (io ho telefonato 2 settimane prima)
- Nicola Portinari mi ha regalato del rabarbaro, solo perché gli ho chiesto dove si approvigionava che io non riuscivo a trovarlo mai.

COSA E COME SI E’ MANGIATO
Il menu della peca è un libro, formato in-folio, di troppe pagine anche per una rottermeier come me che deve leggere tutto per essere sicura di ordinare la cosa giusta. E’ stata la mia Caporetto personale quando ho deciso di ordinare il “menu a fantasia dello chef” (4 portate 80 euro – che mi pareva una cifra troppo bassa per essere vera).

Per prima cosa sono arrivati 3 amuse bouche (di cui ovviamente non ho le foto)

Chips di verdure con zuppa di pomodori in tre consistenze
La zuppa di pomodoro era praticamente una granita, un po’ deludente. Ma le chips avevano la consistenza delle nuvole di gambero del ristorante cinese, la forma dei grissini fatti a mano e il sapore e l’odore delle verdure di cui erano fatte (rapa, patata, carota…)

Gelato di caprino con semi di zucca, gelatina al pomodoro e salsa al basilico
Bellissimo da vedere (vi tocca immaginare….) questo dischetto di gelato da una parte rosso per la gelatina di pomodoro dall’altro marrone-verde per i semi di girasole non sapeva quasi di nulla. La salsa al basilico però è un concentrato che ti esplode in bocca

Finta salsa russa con maionese di melanzane
L’apoteosi degli amuse buche: una crema di melanzane montata che aveva contemporaneamente il gusto di una melanzana buona e di una maionese buona, era ricoperta di piccoli coriandoli di verdure appena sbianchite (carota, patata, piselli, rape).

1) L’uovo in buca, 10 ingredienti

uovo in buca (symposium)

 

Che mima la buca del green di un campo da golf, con tanto di bandierina in pasta fillo. Un piatto di una semplicità disarmante, divertente come pochi: un successo. La crema verde era a base di asparagi e altre 9 erbe montane.

2) Bigoli integrali con acciughe, alici marinate e gelato di cipolle agre

bigoli

 

La presentazione incredibile aiutava a dimenticare un po’ l’eccessiva salatura del pesto di acciughe, che comunque, mescolato in bocca con il gelato di cipolla diventava una perfetta armonia.

3) Anguilla in tre cotture, melanzana affumicata, gelato al rabarbaro e ciliegie marinate

anguilla-in-tre-cotture (tripadvisor)

 

Quando mi hanno portato l’anguilla mi sono ricordata perché non ordino mai un menu a sorpresa: perché ci sono due cose che a questo mondo non mangio: una è l’anguilla. Eppure questa l’ho mangiata eccome, provandola a salti con la melanzana affumicata, con il gelato al rabarbaro (ghiacciato e grattato) o con la ciliegia, o tutto assieme.

Una granita di anguria frizzante ha aperto la sezione dessert (la mia preferita)

4) Semifreddo alla liquirizia con gelatina al lime

semifreddo_di_liquirizia_(passione gourmet)

 

La consistenza del semifreddo era perfetta, il gusto di liquirizia intensissimo, la gelatina al lime così bilanciata da rendere il biscotto su cui tutto posava quasi inutile. Un dessert perfetto sia per chi come me affonderebbe le mascelle nelle creme ogni volta che ne ha la possibilità, sia per chi vuole finire il pasto con qualcosa che aiuti la degistione e non che la peggiori.

IL CONTO

190 euro compresi due calici di vino e un caffè-

Vi ho già detto che mi ha regalato del rabarbaro? Ci ho fatto una marmellata con la zucca gialla.

 

[foto crediti: altissimo ceto, passione gourmet, la peca, symposyum]

recensioni sgarruppate

Articoli Simili

« Cosa si mangia in Croazia


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Magazines