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Centrale a carbone a Saline e assegni di ricerca sulle scorie nucleari, la replica dell’INGV
Creato il 03 luglio 2010 da Paplaca @paplaca(di Omar Minniti)
Con un lungo comunicato stampa, la Dott.ssa Fedora Quattrocchi, dirigente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, ha replicato al mio intervento di ieri su Saline Ioniche. Intervento attraverso il quale sollevavo gravi perplessità su due assegni di ricerca finanziati all’INGV dalla SEI s.p.a., la società interessata al progetto della centrale a carbone a Saline Ioniche. In particolare, faceva venire i brividi l’oggetto di uno dei due assegni: “Parametrizzazione della qualità e degli spessori del cap-rock argilloso, necessaria all’individuazione ed alla catalogazione in ambiente GIS delle aree potenzialmente idonee per geotermia profonda, stoccaggio geologico di CO2CH4 e scorie nucleari“. La Dott.ssa Quattrocchi, pur confermando la convenzione triennale che ha legato la multinazionale elvetica del carbone all’INGV e l’avvio dei due assegni sempre grazie ai fondi della SEI s.p.a., dichiara che la ricerca di potenziali siti di stoccaggio “nulla ha a che vedere con attività specifiche sul territorio della Regione Calabria“. Per garantire il diritto di replica e favorire il massimo pluralismo delle opinioni, pubblico per intero, di seguito, la replica della Quattrocchi. Ma, al tempo, stesso non posso che ribadire i dubbi e le preoccupazioni. La dirigente dell’INGV afferma che le scorie nucleari non finiranno in Calabria, a Saline. E’ una garanzia o una dichiarazione di buoni intenti? Risulta , infatti, che le aree destinate a tali rifiuti radioattivi sono ancora in via d’individuazione e che una prima mappa non sarà presentata prima del 23 settembre, come annunciato in altra sede dalla stessa Quattrocchi. Andiamo avanti. Visto che le ricerche non riguarderebbero il territorio della Calabria, che interesse ha la SEI a finanziarle? Tutto può trovare giustificazione nella nobile volontà di questi “mecenati” moderni di finanziare la scienza e la ricerca? La SEI è una società che non opera direttamente in altre aree dello Stivale, se non attraverso le aziende partner. Essa è nata, infatti, con un un unico scopo: “lo sviluppo di attività legate alla ricerca e alla produzione energetica nel territorio di Saline “. Si tratta di “ossi duri” che, nonostante la contrarietà quasi unanime delle istituzioni locali e dei cittadini, da anni perseverano nell’intento di creare un impianto a carbone nel Reggino. A questo punto, le cose sono due: 1) o la SEI, dopo aver incassato un niet – l’ennesimo (dopo Provincia e Regione) – a quanto pare anche dal Ministero dell’Ambiente, ha gettato la spugna e sta abbandonando la Calabria per puntare altrove; 2) oppure la SEI, utilizzando l’azione su tanti fronti meritevole di enti pubblici come l’INGV, sta cercando di ricalibrare il suo progetto in attesa che qualcosa muti nello scenario nazionale e regionale. Restiamo in attesa. Di certo adesso il fronte del No alla centrale è di nuovo in allerta ed è ben lungi dallo smobilitare. Di seguito il comunicato integrale della Dott.ssa Quattrocchi: ************************ “Ho letto con grande sorpresa un lungo articolo in cui il Consigliere Provinciale di Reggio Calabria, Omar Minniti del Partito Rifondazione Comunista, chiede spiegazioni sul fatto che l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), ed in particolare, a responsabilità della Unità Funzionale di “Geochimica dei Fluidi, Stoccaggio Geologico e Geotermia” che rappresento, sul finanziamento recente di 2 “Assegni di Ricerca” annuali, con risorse della Società SEI S.p.A. al fine studiare la presenza o meno di siti del sottosuolo idonei a geotermia, allo stoccaggio geologico di scorie nucleari, di anidride carbonica e gas serra (CO2). Tengo a precisare che l’oggetto dei suddetti “Assegni di Ricerca” annuali nulla ha a che vedere con attività specifiche sul territorio della Regione Calabria; tra l’altro, la Calabria, per le sue caratteristiche sismiche i) difficilmente potrebbe accogliere siti geologici profondi per scorie nucleari, ii) ha solo poche zone geotermiche e iii) entroterra ha pochissimi siti di stoccaggio gas se non assenti, mentre INGV concentra la sua attenzione off-shore (fuori costa). Riguardo ai rapporti con la SEI S.p.A., INGV era stata incaricata dalla medesima, tramite una convenzione firmata nel 2007 e già conclusa, a realizzare uno studio sullo stoccaggio dell’anidride carbonica; tale convenzione non ha quindi nulla a che vedere con i suddetti “Assegni di Ricerca” annuali. INGV, in piena libertà, finanzia le proprie attività di ricerca utilizzando l’insieme dei fondi raccolti dall’Istituto, siano essi finanziamenti diretti (pubblici o privati) su progetti specifici oppure disponibilità interne provenienti da lavori pregressi. In quest’ultimo caso, l’Istituto in totale e corretta trasparenza specifica all’interno dei bandi l’origine delle risorse interne utilizzate anche se provenienti da altre attività, com’è il caso delle risorse economiche provenienti da una convezione firmata nel 2007.”
INGV, proprio in quanto ente di ricerca no-profit, ed in particolare la suddetta Unità Funzionale “Geochimica dei Fluidi, stoccaggio geologico e geotermia” della Sezione Roma 1, ha avviato vari studi di fattibilità stoccaggio CO2, metano, scorie nucleari e geotermia (rinnovabili) e studi territoriali su medesimi argomenti, con fondi ordinari INGV e con fondi esterni di provenienza di aziende private di natura petrolifera e di produzione elettrica su tutto il territorio nazionale, tra cui in Calabria. In particolare in tale regione INGV ha potuto avviare studi anche grazie a fondi esterni di SEI S.p.A. Saline Joniche, da noi internamente denominati “Rezia Energia”, che ha commmissionato a INGV nel passato studi su una delle tecnologie di stoccaggio geologico: quella, e SOLO quella, per lo stoccaggio geologico di CO2, dovendo abbattere eventualmente in futuro le emissioni di una possibile centrale a carbone. La suddetta unità funzionale, di cui sono responsabile come dirigente, quindi utilizza ed organizza i fondi di ricerca siano essi ordinari interni o di provenienza esterna (regioni, industrie, comuni, etc….), come tipicamente avviene in tutti gli istituti di ricerca no profit- su tutta la gamma delle argomentazioni di ricerca portate avanti dal gruppo di ricerca stesso e nella fattispecie: stoccaggio geologico di CO2, stoccaggio geologico di metano, stoccaggio di superficie e geologico di scorie radiattive e geotermia (rinnovabili). Bandire pubblicamente, e si specifica “pubblicamente”, 2 assegni di ricerca sulle suddette tematiche, a disposizione quindi di qualsiasi giovane cittadino italiano che abbia quei requisiti richiesti, incluso dottorato di ricerca e voto di laurea di 110/lode, quindi i massimi requisiti di curriculum di giovani neolaureati e neodottorati di questo paese è l’operazione più democratica che un ente di ricerca pubblica possa e debba fare, seguendo le leggi vigenti della pubblica ricerca. Il fatto che, per tali bandi di ricerca, si utilizzino fondi che sono stati ottenuti nel passato da INGV, a seguito di un pregresso, e specifico “pregresso” studio di fattibilità di stoccaggio geologico di CO2 in Calabria, ai fini della costruzione di una centrale a carbone pulito e non emissivo a Saline Ioniche, NON significa assolutamente che a Saline Ioniche sarà in futuro costruita una centrale geotermica, un sito di stoccaggio metano o un sito superficiale o profondo di scorie nucleari. Il bando infatti non si riferisce affatto alla Calabria o all’area di Saline Ioniche, ma a tutto il territorio nazionale, come da incarichi istituzionali dell’ente di ricerca INGV e come da testo pubblico della mia audizione in Senato – Commissione Ambiente dell’ 8 giugno 2010, in presenza di tutti o quasi i senatori della suddetta commissione. Specifico che su tali temi di utilizzo razionale e pianificato del sottosuolo ai fini di un congruo mixing energetico tra rinnovabili, carbone, metano e nucleare, l’INGV farà a breve una scuola internazionale, la prima al mondo nel suo genere, dal 25 al 30 settembre 2010, Omar Minniti del PRC è sentitamente invitato per tutto il periodo o per lo meno alla tavola rotonda del 29 settembre. Specifico che la mia scuola è patrocinata dalla Fondazione Sviluppo Sostenibile. Gli altri sponsor di tale scuola internazionale, oltre a INGV sono CNR e Ambasciata USA. Benvenuto quindi Omar Minniti anche per fare una bella chiacchierata sul mixing energetico nazionale e … con il “federalismo” regionale. Prof. Fedora Quattrocchi Resp. Unità Funzionale “Geochimica dei Fluidi, Stoccaggio Geologico e Geotermia” Sezione Roma 1 INGV Docente a contratto di “trasporto e confinamento di CO2” Università Roma 2 Tor Vergata, Ingegneria Industriale************************Omar Minniti (http://omarminniti.wordpress.com/)
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