Lo Sblocca Italia manda a gare Centropadane, senza accorpamenti. Quella parola “riaffidamento” è una forzatura linguistica, un tecnicismo come non ne mancano nella bozza di decreto. La si può intendere come riaffidamento alla gara, già andata deserta.
Centropadane però non teme la gara. Il subentro finora non è stato possibile perché chi avesse voluto vincere la gara per l’A21 e corda molle incompleta avrebbe dovuto pagare i 260 milioni che la società cremonese- bresciana ancora deve ricevere dallo Stato.
Il nuovo direttore Alessandro Triboldi intanto non ha affatto mostrato alcuna inclinazione al confronto con i sindacati.
I dipendenti sono tuttavia 220. Ma il neodirettore parrebbe considerare poco utile la struttura della progettazione, che cosa più della media dei dipendenti. Si tratta di una ventina di progettisti.
Non si parla affatto di tagli al personale, bensì di proapettive. La progettazione di nuove autostrade sarebbe delegata a una società, come oggi si usa.
Triboldi si è presentato come l’uomo dei numeri con una mission: ridar valore a Centropadane, rilanciare la concessione rifar partire i lavori. Poi potrebbe forse essere sostituito?
Per ora procede com il sostegno di Francesco Acerbi, ex direttore che fornisce consulenze all’ora del tramonto, un giorno sì e uno no. Acerbi è ancora in Centropadane, come direttore di Stradivaria.
D’altro canto Triboldi, apprezzato da destra a sinistra, è entrato nel Comune di Brescia come city manager, e ha seguito le riunioni di giunta, collaborando alla costruzione della metropolitana. È l’opera che costa al Comune di Brescia un mutuo da 188 milioni, che sarebbe pagato vendendo quote di A2A o anche di Centropadane, anche perché i costi sono molti per il municipio, ad esempio per la raccolta differenziata pota a porta.
L’autostrada A21 non è la Brebemi e garantisce 150mila euro al giorno. Con una partecipata così gli enti locali hanno una speranza. Triboldi dovrebbe garantire una maggiore redditiività.





