Quella frasetta è più esplicativa del pensiero papiminkia di dieci trattati e “Libero”, di questo pensiero semplice, elementare, quasi on-off, si avvia a diventare il DSM-IV, il manuale di psicopatologia.
“Se l’è cercata”. E’ la naturale conclusione del ragionamento che scatta loro ogni volta come il salvavita quando capita qualcosa al loro nemico. Carlo Giuliani, ricordate, se fosse rimasto a casa non gli sarebbe successo nulla. Enzo Baldoni si era meritata la morte perché voleva fare il pirla, il turista fai-da-te in zona di guerra.
Anche nell’ultimo caso recente, il “se l’è cercata” ha come sottosignificato: Luca Abbà non è rimasto fulminato perché è salito sul traliccio ma perché protestava.
Questi sono convinti, per il fatto di non protestare mai e per essere sempre dalla parte della Ragione del più forte, di godere di una speciale protezione non solo contro i 15.000 volt ma contro fulmini, asteroidi e meteoriti, fino a banali accidenti come il raffreddore. Penso perfino che siano convinti che l’anticomunismo sia la più efficace protezione contro il cancro.
Secondo loro, essere dalla parte del potere li protegge, li dota di una specie di scudo stellare anticomunista dove la casualità e la disgrazia improvvisa si infrangono facendo scintille e vaporizzandosi.
Ergo, a loro non capiterebbe mai di rimanere fulminati su un traliccio perché, qualunque cosa accada attorno a loro, rimangono tappati in casa a guardare “Centovetrine” e non protestano per definizione.
Ecco il perché di un sondaggio del genere. E’ una specie di rito scaramantico, di danza della pioggia, di “aglie fravaglie, fattura ca nun quaglie”. Hanno bisogno di contarsi per rassicurarsi a vicenda che il fulmine colpirà sempre il no-global, il no-tav, comunque un no-qualcosa e non loro, gli yesmen.
Detto questo, vorrei osservare che ben un 34% di lettori di quel sondaggio ha risposto “NO, Abbà non se l’è cercata”. Mi sembra incoraggiante. Anche la merda, mangiata tutti i giorni, alla fine viene a noia.
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Comunque, chissà perché, quando penso al TAV, non mi viene altra parola da associarvi che APPALTO.
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Mario9000 è un gran bel computerino. Riesce a scontentare perfino i banchieri; è inflessibile con pensionati e lavoratori e non ammette debolezze da parte di ministre in sindrome presacrificale perché le sue Panzerdivisionen europee non devono incontrare ostacoli al loro trionfo.
“Buongiorno, signori. Io sono un elaboratore MARIO9000. Entrai in funzione al Quirinale di Roma il 16 novembre 2011.”
Come tutte le macchine mirabolanti, però, MARIO9000 ha un punto debole. Con il Vaticano, diventa improvvisamente remissivo e poi piano, piano, come se qualcuno gli disinserisse i moduli, impazzisce. Sull’IMU alla Chiesa il logaritmo gli si è impuntato, la logica gli è andata in blue screen. Dopo un po’ che sragionava, ha inventato nuovi significati per la parola commerciale; significati fluttuanti, indeterminati, schroedingeriani, cangianti, psichedelici. Rette da quattromila euro all’anno nelle scuole dei preti che svaporavano nel concetto inedito di no profit commerciale.
“La mia mente sta svanendo. Lo sento, ho paura, Josef”. ”Giro girotondo, io giro intorno al mondo. Le stelle d’argento costan cinquecento. Centocinquanta e la Luna canta, il Sole rimira la Terra che gira, giro giro tondo come il mappamondo..”
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E’ morto Lucio Dalla. E’ terribile che, per sentire un po’ di musica decente come sottofondo nei centri commerciali, debba morire qualcuno.
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E’ morto anche Germano Mosconi, essere superiore abbaiante! Speriamo che nessuno lassù sbatta la porta, Dyo Khan.