Forse un tempo eravamo tutti poeti. Lo spirito poetico è sinonimo di spirito pacifico, di integrità, di umanità nel senso più profondo.
Una società senza poesia è una società dal cuore inaridito, senza speranza, vuota.
Coltivare lo spirito poetico nella nostra vita significa nutrire di speranza il futuro della Terra.
D. Ikeda
I film di Woody Allen. I mercatini delle pulci. Il caffè in Friedrichstrasse dove stavo seduta ore a guardare la gente passare e tradurre libri. I calzini spaiati. La casa museo di Peggy Guggenheim. La cioccolata fondente. Il primo bagno in mare dell’estate. Il profumo della pelle abbronzata dal sole. Mettere i tacchi (una volta all’anno). Le poesie.Ecco, queste sono alcune delle cose che mi piacciono, buttate lì a casaccio.
Tra queste leggere poesie è da sempre uno dei miei passatempi preferiti, o almeno quello che ho coltivato con più dedizione e costanza.
Capite perchè quando vengo invitata a pubblicare una poesia a me cara dalle amiche blogger Serena di Enjoylifeblog e Daria di Goccedaria, mi sono subito entusiasmata..
Così eccomi qui, con una poesia di una grande a cui sono molto affezionata, Alda Merini. Quando vivevo nella metropoli ho lavorato per un periodo in un ex manicomio dove la poetessa ha vissuto a lungo, insieme ad altri grandi artisti, considerati ‘pazzi’ perchè diversi.. Ho avuto modo di leggere diverse poesie scritte da quest’autrice e ogni volta mi commuovo.
Mi piace il verbo sentire..
sentire il rumore del mare, sentirne l’odore.
Sentire il suono della pioggia che ti
bagna le labbra, sentire una penna
che traccia sentimenti su un foglio
bianco. Sentire l’odore di chi ami,
sentirne la voce e sentirlo col cuore.
Sentire è il verbo delle emozioni, ci si
sdraia sulla schiena del mondo e si
sente..
A. Merini
Bene. Ricettina?
Tempo di asparagi e voglia di sperimentare.
Oggi, cari aficionados, propongo un antipasto: cestini di pane carasau ripieni di una fresca insalatina a base di asparagi crudi, mango e pinoli.
Più lungo a dirsi che a farsi, eh.
INGREDIENTI
(per 4 cestini)
2 fette di pane carasau;
10 asparagi bio;
1 mango bio del commercio equosolidale fairtrade;
100 gr pinoli bio (o mandorle, anacardi, pistacchi, a vostro gusto);
4 cucchiai di olio extra vergine di oliva bio;
pepe bio q.b;
sale integrale bio q.b.;
Preparare i cestini è semplice. Il pane carasau è davvero versatile, a me piace usarlo anche al posto della pasta per fare delle lasagne vegan, se vi va di dare un occhio, ecco la ricetta.
Con uno spruzzino ho bagnato la superficie del pane carasau. Ho aspettato 1 minuto. Poi con la forbice ho ritagliato 4 tondi della grandezza giusta per rivestire altrettante formine di alluminio. Prima di metterli nelle formine le ho rivestite con della carta forno bagnata. Ho inserito il pane carasau e all’interno ho sistemato una pallina di carta forno bagnata, per aiutare a tenere la forma.
Ho infornato a 200° per qualche minuto, finchè il pane non si è dorato.
Mentre aspettavo ho preparato l’insalatina sbucciando e tagliando a fettine il mango, lavando gli asparagi e tagliandoli fini, eliminando la parte finale più coriacea (si può comunque utilizzare per fare delle vellutate, come questa). Ho mischiato gli ingredienti aggiungendo i pinoli, l’olio e il pepe.
Quando i cestini si sono dorati ho versato un po’ di insalatina in ciascuno e lasciati riposare così i sapori hanno avuto il tempo di fare amicizia.
Con questa ricetta partecipo alla raccolta per il mese di maggio di Salutiamoci, ospitato da Felicia di ledeliziedifeli.wordpress.com. L’ingrediente del mese sono gli asparagi.
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