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CGIL, CISL e UIL manifestano insieme a Roma

Creato il 22 giugno 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online

La rabbia del mondo del lavoro è ormai alle stelle e si fa sentire più che mai. In Piazza San Giovanni a Roma CGIL, CISL e UIL si son date

Foto Giuseppe Nicoloro, licenza CC BY-SA-NC

Foto Giuseppe Nicoloro, licenza CC BY-SA-NC

appuntamento per alzare la voce di fronte alla situazione occupazionale che si fa sempre più insostenibile. Una manifestazione di così grandi dimensioni non la si vedeva da dieci anni. I numeri sono impressionanti: 10 treni speciali e quasi 1500 pullman giunti da tutta Italia. L’obiettivo dei sindacati è l’ottenimento immediato di una risposta concreta da parte del governo. “Non vanno bene i continui annunci che non si traducono in una scelta che dia il senso del cambiamento. La priorità deve essere una restituzione fiscale a lavoratori dipendenti e pensioni”. Le parole del leader della Cgil, Susanna Camusso, mettono subito in chiaro gli intenti della manifestazione. La luce che ha spinto i tre sindacati (Cgil, Cisl e Uil) a questo incontro è essenzialmente la volontà, già racchiusa nello slogan “Lavoro è democrazia”, di offrire a tutti i cittadini l’opportunità di un impiego sicuro e tutelato.

Piazza San Giovanni a Roma sarà il luogo di ritrovo di due grandi cortei che prenderanno il via, separatamente, da Piazza della Repubblica e da Piazza dei Partigiani. Piazza San Giovanni vedrà allora i comizi dei segretari generali: Angeletti, Bonanni e Camusso. Un briefing in grande stile che conserva in sé il sapore di un ultimatum lanciato nei confronti del governo: “Basta annunci!”. Dunque, tutto ciò che dovrà ora seguire all’attuale situazione di stasi socio-economica, sarà un periodo di ricrescita effettiva e di riforme concrete in favore del Paese. Dal numero di persone stimate per l’evento, si comprende assai bene che gli Italiani si sentono ormai alle corde e non intendono più attendere di intravedere finalmente la luce in fondo al tunnel. Sarebbero infatti 100mila i manifestanti stimati dagli organizzatori,una folla che si è mossa in blocco verso la capitale.

Secondo Susanna Camusso, il Paese necessita di risposte rapide: “I provvedimenti del governo non vanno bene. Sono continui annunci che non si traducono in un vero cambiamento del Paese”. Dal microfono di Angeletti, invece, i toni son ben più accesi e drammatici: “Viviamo la più grande crisi della storia d’Italia dal dopoguerra. Quelli che staccheranno la spina al governo saranno i cortei dei disoccupati”. Ciò che il segretario generale Angeletti auspica per l’Italia è un vero e proprio atto di responsabilità del governo verso il Paese: “Le misure di cui si legge sui giornali, mi pare non servano a nulla. È l’ennesimo tentativo di fuga dai problemi veri”.
Sulla medesima linea si pone il segretario generale della CISL, Bonanni. Il governo Letta deve ormai prendersi sulle spalle gli aspetti critici dell’economia italiana: “Basta perdere tempo! Basta cincischiare!”. Insomma, il fattore comune che lega i tre maggiori sindacati d’Italia è da ricercarsi nel bisogno impellente di riforme reali, scevre da progetti utopistici o da mere illusioni. “È giunto il momento delle proposte” ha dichiarato ancora Raffaele Bonanni, “Altrimenti assisteremo ancora al presepe politico”.

Articolo di Stefano Boscolo


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