Checco, security di una discoteca della Brianza, sogna di fare il carabiniere ma viene respinto al colloquio. Grazie alla raccomandazione di uno zio presso il vescovo di Milano, si ritrova a lavorare come addetto alla sicurezza del Duomo. Qui conosce Farah, una ragazza araba che si finge studentessa di architettura per avvicinare la Madonnina, ai piedi della quale medita in realtà di depositare una bomba per vendicare l’uccisione della sua famiglia. Checco abbocca immediatamente all’amo di Farah –lui pugliese di madre tarantina e lei “francese di madre bina”- ma quel che la ragazza non può immaginare è che la maggior minaccia per il prossimo e per il patrimonio artistico italiano è rappresentata da Checco stesso: un esplosivo connubio di ignoranza e beata, razzista ingenuità.
Italia – 2011 – 97′
Genere: comico
Con: Checco Zalone, Nabiha Akkari, Rocco Papaleo, Tullio Solenghi, Annarita del Piano, Ivano Marescotti, Michele Alhaique, Mehdi Mahdloo, Luigi Luciano, Anna Bellato, Bruno Cesare Armando
Non sono un amante di Checco Zalone nè in veste di comico sul palcoscenico nè quando recita nelle pellicole. Mi piace la comicità ma non quando è esasperata come nel suo caso in cui tutto deve sembrare un malinteso e in cui in ogni frase ci debba essere una battuta. Ma, in fondo, il film è meno peggio di come me l’aspettassi e se farà ridere gli appassionati del genere, riesce comunque a far sorridere anche i meno entusiasti come lo sono io. Va preso per quello che è, un film comico di una comicità demenziale con un leggero, leggerissimo velo malinconico in certi frangenti che non disturba e non emerge. Fortunatamente, se il film rappresenta l’italiano medio, non siamo tutti così.