Mia mamma Bianca sino a ieri pomeriggio stava “bene, benissimo, ottimamente, meravigliosamente bene” sono parole sue che usa sempre quando le telefono e quando vado a trovarla. Era molto bella, aveva un leggero profumo di buono e di pulito, un profumo di quelli che le infermiere regalano a tutti gli ospiti, maschi e femmine. La messainpiega fresca di parrucchiera, la pelle è ancora un velluto senza rughe, il maglione dolcevita azzurra le donava un’aria angelica. Era seduta nella sua poltrona personale, con aria regale e aristocratica, in attesa di festeggiare un suo “collega” molto più giovane di lei, che compiva ben ottantotto anni. “Potrebbe essere mio figlio!” diceva scherzandoci su’. Era fresca e riposata come una rosa di Maggio, come sempre negli ultimi tempi! Fresca, sorridente, contenta e riposata, lucida di mente, ha una parola buona per tutti e un sorriso per tutti.E’ amica di tutti e conversa anche con i parenti che vengono a far visita ai loro cari, è considerata una delle colonne della casa di riposo essendo undici anni che abita là. Alcuni li ha persi per strada, lei resiste nonostante tutto, i primi amici e amiche che si era fatta nel 2004 non ci sono più. Ella ricorda ogni cosa con dovizia di particolari, ricorda e sa la sequenza delle carte di famiglia e dei fatti, potrebbe essere ingegnere o tecnico cartografico, si intendeva di confini delle nostre terre e di frazionamenti dei terreni, io e mio babbo non eravamo portati per “gli affari”. lei sì, un macigno, un kamikaze di intelligenza e di lungimiranza. Non è però riuscita a perdonare chi le ha fatto o mi ha fatto dei torti, questo non le fa onore. Anche Papa Francesco non tollererebbe se qualcuno offendesse la sua mamma, perciò se lo dice il Papa… Non vede l’ora che arrivi il suo compleanno (28/05/2015) per spegnere le novantadue candeline, aprire i regali e mangiare la torta! Vuole ardentemente arrivare ai cento, farà di tutto per arrivarci mi dice. Ed io ci spero e se dipendesse da me e da lei vorrei che campasse sino ai 120 almeno. Sono egoista lo so, ma per quasi cinquant’anni io una mamma vera non ce l’ho avuta, era una mamma in prestito, una mamma che i oavevo in affido. Ero io di troppo, ora no! Ora che mi ha adottata per sempre e ci siamo ritrovate non vorrei perderla, oggi questa è la mia vera mammina ed io sono la figlia che ora lei vorrebbe avere se rimanesse gravida. e oggi nel 2015 sono convinta che un maschio non lo vorrebbe più come lo desiderava nel 1963, oggi vuole la femmina coccolona e seria, oggi vuole me come me figlia piccola! Ovviamente con il senno di poi son piene le fosse ma noi ci siamo ritrovate e non vogliamo perderci. “Sto benissimo, lo vuoi capire o no Fabiana, che non mi fa male niente? Ma niente niente,non ho neanche il colesterolo alto, (io sì dopo la menopausa!) non ho male allo stomaco come quando mangiavo i cibi freddi ed in piedi, non ho più i diverticoli e la gastrite che mi venne per servire sempre e comunque voialtri! Non mi fa più male nemmeno quella ciste che sappiamo io e te…(alias il tumore maligno al rene…).Ho un appetito da leoni, digerisco tutto, vado a letto al pomeriggio e dopo il riposino di un’ora, mi alzo e sono di nuovo affamata e pronta per fare merenda!” “Benedetto quel riposino del quale non posso farne a meno mamma, sei tu allora che mi hai attaccato il vizio?!” “ma certo” risponde lei senza scomporsi “Io e tuo padre, chi altri, dato che sei nostra figlia? Era impensabile non andare a riposare dopo pranzo, dal momento che eravamo svegli ed in piedi già dalle quattro del mattino, per andare nella stalla e nei campi!”. Mia mamma Bianca Fornari classe 1923, ha lavorato troppo nella sua vita, mio papà Antonio Schianchi, classe 1919 ha fatto la seconda guerra mondiale e una volta ritornato a casa a Langhirano di Parma, ha ricominciato a lavorare nei suoi campi. Ha ricominciato dal punto esatto nel quale aveva interrotto il suo lavoro, per andare a servire lo Stato Italiano. I suoi sei fratelli maschi hanno fatto in modo che lui se ne andasse via per sempre da Langhirano e gli hanno augurato ogni male! Era l’ultimo di una covata di tredici figli, i maschi, non lo volevano tra i piedi. Fece la valigia, quella di cartone color verde militare, prese quelle poche cose che aveva e con moglie e figlia di due anni, (mia sorella Giuliana) tutti con l’influenza, se ne vennero via da quel Paese che l’aveva ripudiato. Era il 1948, ha vissuto nel “Reggiano” sino al 2007 anno della sua morte, lo si può considerare un Reggiano a tutti gli effetti. Invece no, Schianchi Antonio era e sarà per sempre “al pramzan” (il parmigiano!) Ha lavorato come un asino da soma, non conosceva le feste comandate. Altro che il riposo domenicale! Altro che i turni nella stalla, le ferie e la tredicesima! Altro che il job act ed i licenziamento per giusta o non giusta causa… I miei genitori non sapevano nemmeno che cosa significava andare a pranzo la domenica in trattoria! Almeno a Natale! Ma le mucche mangiano, bevono e vanno munte anche il giorno di Natale mi ha sempre detto Antonio! Avevano a malapena il tempo per andare alla prima Santa Messa della domenica mattina verso le 7.00 o 7.30 a quei tempi e poi via! a mungere dodici mucchi con le mani e se qualcuna delle care amiche aveva la mastite e le mammelle erano doloranti, tribolavano il doppio ed il povero animale soffriva moltissimo e a suo modo piangeva. Quando le altre persone chiedono a mia mamma come fa ad essere così serena lei risponde che ha un dialogo con il suo Signore: Bianca ha la fede ed è una fede immensa, inimmaginabile, senza limiti di orario o di intensità, lei prega sempre. Questo le dà la forza di vincere sul male, di non sentire nessun tipo di dolore, la preghiera è il suo rimedio contro tutto e tutti. Qunado prega si rivolge ad un quadro raffigurante Nostro Signore, pur essendocene molti appesi nella sala della Casa di Riposo, lei si rivolge a quello in particolare. Mi dice che alla fine delle sue preghiere Lui le sorride, lei lo ringrazia e fa due passi con il suo girellino per sgranchirsi le gambe. E’ sovrappeso, lo sa, l’hanno pesata e lei si è messa a ridere pensando a quando, alla mia età pesava cinquanta kg! Ma lei sta benissimo, ottimamente bene. Sono undici anni che è seduta, ferma, mangia pietanza calde e mangia non più in piedi, ma comodamente seduta, servita e riverita. Pesa novanta chilogrammi, tutti di salute, di serenità e di fede. Io le ho detto che non sto molto bene in questo periodo, lei mi risponde che lo vede benissimo perché la mia piega dei capelli è troppo schiacciata, come se in testa avessi un grosso peso da portare. Non si sbaglia, ci vede ancora bene Bianca!Mi conosce come le pieghe delle sue carni, sa e intuisce quando sono in crisi. Le ho chiesto un rimedio, come si fa per soffrire di meno e sorridere di più, come dovrei fare per affrontare senza disperazione e sgomento la vita? Mi ha risposto “Tu devi pregare Fabiana, devi avere fede e coraggio!” Io un poco spazientita le ho risposto che prego sempre, ma non sto bene ugualmente, anzi peggioro e a volte e mi spavento molto. I dolori psicologici mi fanno male molto di più di quelli fisici, le ho risposto e le ho richiesto la ricetta miracolosa per stare bene come sta lei. Mi ha guardata in viso con aria serafica, ma tenace e decisa e mi risposto ancora una volta”Devi pregare di più e farlo meglio. Tu cheralamecova,(parola intraducibile della quale non voglio rivelarne il senso che solo io e lei sappiamo, la usavamo quando ero piccina piccina….)tu preghi poco e male. Devi imparare a pregare e a farlo con convinzione e fiducia, solo così potrai arrivare a guarire e ad essere una nonna serena ed in salute così come sono io. E’ l’unico rimedio, è inutile che ci giriamo attorno, Fabiana, ma tu non la guardi la televisione, non li leggi i giornali?” Mi aveva stufato e le ho detto con il piumino già indossato perché volevo andarmene via, “Mamma sei tu che non sopportavi giornali e tivù, eri troppo stanca, guardavamo solo canzonissima e tu Il musichiere! “ “Cheralamecova, io sono aggiornata su come va il mondo oggi e non va per niente bene, tu lo sai per esempio chi era Elena Ceste? E Alcide Campanile? E la Primula Rossa? E Bossetti, hai visto che occhi freddi come il ghiaccio che ha? Ricordati però che ha anche una sorella gemella con il dna identico…” Mi sentivo paralizzata: mia madre informata sul passato e sul presente, mia madre che trae conclusioni da anatomo patologa pur avendo solo la prima elementare” “Adesso vado a mangiare la torta di A…, ci sono anche le paste dolci, le ciambelle e le chiacchiere? Cosa vedono i miei occhi? Il moscato bianco che ho sempre adorato! Lo coltivavo anche io e tuo padre sai Fabiana, nelle nostre viti? “Ma mamma sei…scusami la parola, “obesissima” e lo sai! Non ti offendere ma devi stare a dieta, ho paura che poi ti possa venire qualcosa di brutto…Non mangiare quei dolci, chiedi uno yogurt alla cuoca per favore!” .“ Lo yogurt te lo mangi tu cheralamecova, e pensa a pregare e a farlo bene che è meglio! “ Forse ha ragione lei, essere arrivata sino qua in questo mondo di m… è già di per sé un grande miracolo. Esserci arrivati come lei in salute nonostante “la ciste” ha qualcosa di magico, spero di ritrovare anch’io la mia fede perduta. La prossima volta che vengo a trovarti ti voglio dire come e se ho pregato, se con convinzione o solo per emulazione. Credo non ci siano altre soluzioni:
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