Nella scorsa Legislatura dei 180 parlamenti che hanno cambiato gruppo solamente il 12% è stato rieletto. Se si considerano però unicamente quelli che hanno partecipato al salvataggio del Governo Berlusconi, la percentuale sale al 37%.
Gli elevati cambi di gruppo non sono certamente una novità dell’attuale Legislatura. Anche la scorsa, a modo suo, aveva contribuito a far conoscere agli italiani le dinamiche di questo fenomeno. Due erano stati i momenti emblematici: da un lato la rottura fra Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini (che portò alla creazione di Futuro e Libertà) e dall’altro il voto sulla famosa mozione si sfiducia che finì per salvare il Governo di Berlusconi con il contributo dei cosiddetti “Responsabili”.
Nel fare un’analisi sui cambi di gruppo in Parlamento, era fondamentale capire quanto “convenisse” ai transfughi cambiare maglia. Dei 180 parlamentari coinvolti nella scorsa Legislatura, il 48,33% è stato ricandidato e il 12,78% rieletto. Percentuali molto più basse rispetto ai parlamentari “fedeli”, ricandidati per il 53% e rieletti per il 41%
Cambiare gruppo non basta per essere rieletto, bisogna anche saper scegliere in quale gruppo entrare. Dei “Responsabili” che fra Camera e Senato hanno salvato il Governo di Silvio Berlusconi, il 62% è stato ricandidato e il 37,93% rieletto (Scilipoti e Razzi su tutti). Percentuali molto più alte di quelle degli altri transfughi, specialmente se si isola il dato per coloro che hanno seguito Fini nell’avventura Fli. Il 77% è stato ricandidato, ma solamente il 9,68% rieletto.
Insomma, se cambiare gruppo non assicura una ricandidatura ed una rielezione, farlo per entrare nella grazie delle persone giuste alza di molto le probabilità.
Per approfondimenti:
- MiniDossier “Giro di Valzer” (italiano)
- MiniDossier “Political Walz” (english)
- MiniDossier, la raccolta degli approfondimenti