Ma come? E' sempre stato lì per tutto questo tempo, non è giusto!
Una frase del genere, seppure al momento vi sembrerà la cosa più ovvia da dire e pensare, in un secondo momento vi sembrerà una chiara tonteria (ma sì, usiamo un po' di spagnolo che porta sempre tranquillità e buon umore) e addirittura potreste anche riderci sopra (ora però non esageriamo)E cosa fare allora quando vi rendete conto che qualcuno vi ha spostato (o più probabile, mangiato :)) il vostro muffin? Non vi resta che darvi da fare, farne un altro o comunque andare a cercarlo (dubito comunque riuscirete a trovarlo perché i muffin non è che si perdono e poi si ritrovano, non spuntano come funghi anche se... ). Certo è che non dovrete restare fermi ad aspettare sperando che magicamente si concretizzi lo stesso muffin perché questo non accadrà.Ma come è potuto succedere?Probabile questo sia accaduto perché eravate così certi che il vostro muffin sarebbe rimasto lì per sempre -visto che ormai eravate abituate a vederlo- che non vi siete nemmeno accorti che qualcuno, un bocconcino alla volta, se lo era pappato tutto lasciandovi solo le briciole. Che amara scoperta! ;(Quello dei muffin è solo un esempio per farvi sapere che sono tornata, ovviamente con una ricetta (dei muffin appunto) che però stavolta non è vegana visto che ci ho voluto mettere dello yogurt. Da oggi sarò più attenta ai miei muffin anche se a giudicare dal colore non si direbbe...
Un muffin è sparito e non mi sono accorta!
Per chi volesse approfondire la "questione muffin cambiamento" suggerisco la lettura del libro “Chi ha spostato il mio formaggio?” di Spencer Johnson (e se mi stai leggendo sai anche che sto ringraziando proprio te :)).
L’idea (solo quella!) mi è venuta gustando dei muffin mela, cannella e noci pecan a dir poco divini (e per nulla troppo dolci) da California Bakery in via Larga, uno dei miei rifugi per gli stacchi pomeridiani che trovo squisito sia per i muffin, le tisane e i centrifugati che si possono gustare, ma anche per la simpatia/gentilezza di un gaio (snello, pronto e vivace)giovane che sprigiona buon umore (e certamente lo apprezzo anche per le chiacchiere con Fabiana, il posto, non il giovane). E di buon umore in certi giorni ne occorrono gran dosi...
In quell'occasione ne ho mangiati due. Ricordo che le mie parole alla vista del muffin sono state: "Ma no, è troppo grande, non lo finirò mai". Poi mi è stata tappata la bocca prima che potessi ordinare il terzo :).Questi muffin deliziosi sono quasi certa non avessero burro bensì olio. Non so nemmeno se avevano le uova, potrebbero averle anche avute ma non ci giurerei. E per lo zucchero... se anche c’era non è stato per nulla invadente (ho ragione di supporre che potrebbe essere stato "malto di qualcosa" - peccato al telefono non mi rispondano e non abbia pensato di chiedere tutto subito!) .
Ma vi lascio ai miei, fatti ieri pomeriggio quando rincasata ho avuto freddo e voglia di accendere il forno.Questi sono meno soffici, molto più adatti all'inzuppo, ma ugualmente buoni e alle noci.Ingredienti:
- 100 g di farina di riso biologica
- 150 farina di kamut biologica
- 200 g di malto di riso bio
- 125 g di yogurt magro al naturale bio
- quantitativo a piacere di arachidi da sgusciare (saranno state una quindicina)
- 60 ml di olio di semi di girasole spremuto a freddo
- un sacco di cannella biologica in polvere
- un pizzico di bicarbonato di sodio
Mischiate tutto, prima le polveri e poi i liquidi. Girate per qualche minuto e sformate nei pirottini per muffin.Infornate a 175° per 35/40 minuti.Questa loro consistenza li rende ottimi per l’inzuppo nel latte, nel tè, nello yogurt e in ogni occasione che richieda una bocca aperta (e delle volte anche come deterrente, per evitare di parlare a sproposito :)). Io li ho mangiati per il mio brunch del sabato.