Magazine Società

Chi s’accontenta gode

Creato il 27 novembre 2010 da Tnepd

Chi s’accontenta gode Temo di aver intuito cosa sta per cascare sulle teste dei gia’ provati amici elettori di sinistra. Spero per loro di sbagliarmi ma e’ anche vero che sembrano proprio andarsele a cercare.
Il problema da risolvere sulla rive gauche e’ semplice: gli elettori del PD si stanno sparpagliando ovunque, gli insoddisfatti sono la maggioranza e non si puo’ che comprenderli. Tra questi i piu’ arditi hanno fatto il salto della quaglia ed alle prossime elezioni si propongono di votare, udite udite, per Galeazzo (Persempresecondo Gianfranco Galeazzo Fini); su TNEPD avevamo parlato di questa tendenza sin dai primi d’ottobre, in particolare qui e qui. Al contempo si registra una deriva radical chic di altri verso sinistra. In soldoni... ci sono chiare avvisaglie di una scissione dell’attuale PD in una corrente pienamente centrista ed in una corrente sinistrorsa. Perche’ cio’ avviene?
Chi s’accontenta gode La spiegazione piu’ banale e’ anche – come sovente accade - la piu’ gettonata: “L’e’ colpa del Bersani!” Ovvero e’ colpa dell’incapacita’ della dirigenza del partito.
Assurdo, come e’ assurdo leggere ogni giorno gli appelli degli attivisti di media e bassa fascia che ingenuamente pretendono di dar lezioni ai loro leader se non di spoltronarli. Come possono credere che siano degli sprovveduti? Non lo sono affatto. Nulla e’ a caso. Si mostrano sempliciotti perche’ fa gioco apparire cosi’ agli occhi del tipico elettore di centrosinistra che non desidera altro che sentirsi piu’ intelligente del suo prossimo, figuriamoci dei suoi capi partito. L’elettore di destra invece richiede storicamente una figura di leader piu’ decisionista. A proposito di “destra”...
La magistrale campagna d’odio contro se’ stesso, orchestrata dallo staff di Mussoloni ovviamente a suo beneficio, dimostra in questo frangente tutta la sua efficacia: da una parte serra le fila dei fans del premier e dall’altra estremizza le posizioni dell’elettorato avverso. Nella pratica, gli elettori di PDL e Lega sono sempre piu’ coesi, dall’altra gli eterni indecisi di centrosinistra sono sempre piu’ insoddisfatti. Anche su questo versante il gabinetto di sceneggiatori filo-governativo dimostra doti sopraffine. Abbiamo visto di recente che un personaggio come Roberto Saviano assolve in pieno a questa funzione.
Dunque, adesso i dipendenti italiani dell’Elite finanziaria globale (Banca d’Italia, Confindustria e “politicamente” PD e cattocomunisti in genere, FLI e forse persino Tonino Di Pietro) devono correre ai ripari per riordinare il grande gioco del consenso sparigliato dagli ultimi affondi mediatici governativi.
[Apro una parentesi per informare chi si fosse messo all’ascolto da poco sulle frequenze di TNEPD che qui abbiamo ormai consolidato la convinzione che tutti i cosiddetti uomini politici italiani altro non siano che attori scritturati allo scopo di realizzare una coinvolgente messinscena il cui fine e’ intrattenere - e con cio’ distrarre - la massa lavoratrice. Per sfuggire all’inganno e’ necessario smettere di crederli dei “potenti”, e’ necessario aprire gli occhi sulla loro vera natura e sul loro ruolo reale. Solo per questa via si puo’ cominciare a comprendere la doppiezza della loro condotta pubblica.
Tutti gli artisti hanno dei mecenati ed i nostri non sono da meno. I mecenati di Mussoloni sono (in ordine di importanza) le mafie, il Vaticano e una parte dell’establishment americano (i piu’ attenti in questioni statunitensi sostengono quella filo-israeliana); i mecenati del PD, di Galeazzo e probabilmente di Tonino sono invece i grandi potentati finanziari sovranazionali fautori della globalizzazione (Commissione Trilaterale, Gruppo Bilderberg, Aspen Institute, Goldman Sachs e via discorrendo) che controllano gli Stati Uniti, l’Unione Europea e le altre organizzazioni internazionali di primo piano ivi compresa l’ONU. Questi non vedono l’ora che gli stati nazionali spariscano per poter finalmente fare quel cazzo che gli pare dove gli pare. E’ dagli anni ’70 che lavorano assiduamente a questo scopo e ad occhio pare proprio che ci siamo.
Chi s’accontenta godeGli attori (scelti non a caso sempre piu’ di frequente nel mondo dello spettacolo) sono lautamente retribuiti affinche’ tengano a freno gli estremismi popolari. E’ questo il loro ruolo, ormai quasi esclusivo. Una volta gli uomini politici legiferavano, oggi ratificano - senza neppure leggerle - decine e decine di veline che arrivano dall’Unione Europea e dagli altri castelli del potere sovranazionale.
Se, in quest’Italia che va a farsi fottere in un mondo che va a rotoli, avete ancora voglia di farvi una risata, scorrete i titoli delle “Leggi della Repubblica Italiana” degli ultimi vent’anni. Prendiamone un paio del primo governo Faccia di Lasagna (altrimenti conosciuto sotto lo pseudonimo di Romano Prodi) ad esempio di tante altre:
Legge 16 giugno 1997, n. 178 "Ratifica ed esecuzione del Protocollo relativo alle conseguenze dell'entrata in vigore della Convenzionedi Dublino al riguardo di determinate disposizioni della Convenzione di applicazione dell'Accordo di Schengen, fatto a Bonn il 26 aprile 1994"
Legge 16 giugno 1997, n. 193 "Ratifica ed esecuzione dello Scambio di notecostituente un Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e l'Istituto Internazionale per l'Unificazione del Diritto Privato ( UNIDROIT ) per l'aggiornamento dell'Accordo di sede del 20 luglio 1967, fatto a Roma il 5 - 9 giugno 1995"
Uno scambio di note fra chissa’ chi e la legge e’ fatta, ma soprattutto finanziata. Se avessero ancora un briciolo di compassione, sul letto di morte dovrebbero dircelo: “Sorridete, siete stati tutta la vita su candid camera e non ve ne siete mai accorti!
Ci sono decine e decine di “cose” del genere (chiamarle leggi mi pare fuori luogo) ogni anno – ma che dico ogni anno... quasi ogni mese! - dal 1994 in poi ma probabilmente anche prima.
Nei postriboli dei palazzi del potere sparsi per il mondo, ignoti analisti indottrinati nelle migliori universita’ anglosassoni emettono sentenze sulla testa degli italiani senza che uno dei nostri attori da prima serata si preoccupi di leggerle, di interpretarle ed eventualmente di metterle in discussione. Gli ordini arrivano in una busta alla portineria del Parlamento e vengono ratificati alla prima occasione.    La sovranita’ nazionale e’ in serio pericolo? Parrebbe proprio di si’ e parrebbe anche il caso che persone sagge, edotte e di buona volonta’ vegliassero per tutti coloro che non hanno il tempo, i mezzi o la capacita’ per farlo. Ma chi pretendete che se ne occupi? La Carfagna? Vladimir Luxuria? Debora Caprioglio? Barbareschi? Non sono li’ per quello. Sono li’ per recitare. D’altronde e’ il loro mestiere. Chiusa la parentesi.]
Dicevamo che il problema da risolvere e’ quello della deriva a sinistra dell’elettorato cattocomunista. La quasi contemporanea ascesa agli onori della cronaca della Nikka (Vendola) e di Prezzemolo (lo dissi qui in tempi non sospetti) ha tutta l’aria di una reazione al problema. L’obiettivo e’ che lo spettacolo continui, possibilmente con lo stesso cast o con pochi innesti, evitando che il pubblico si annoi o si incazzi. Gli attori protagonisti devono percio’ rielaborare il proprio ruolo per accattivarsi il maggior numero di consensi. E’ soltanto questo che li tiene aggrappati alla poltrona e restare aggrappati alla poltrona e’ il solo scopo della loro “attivita’ politica”. Gli attori non possono improvvisare, possono distribuirsi solo i ruoli stabiliti dalla regia e devono farlo salvaguardando un alone di veridicita’ della trama. E’ uno strano mix di avanspettacolo e neo-realismo che magicamente funziona.
Chi s’accontenta godeUn paio di giorni fa Faccia di Lasagna ha riepilogato al resto della squadra le direttive elaborate dalla regia. Esse descrivono i tempi ed i modi scelti per affrontare l’attuale congiuntura storica che ruota tutta intorno alle previsioni sul crollo della nostra economia.
Dobbiamo farcene una ragione, anche noi andremo giu’ di botto come gli altri PIIGS (se rimaniamo nell’area Euro e’ un destino inevitabile) e a certi livelli lo danno per scontato quanto e piu’ di me. Prendere le redini del governo puo’ dunque non essere la migliore strategia da adottare in questo momento anche se il canovaccio mi pare abbastanza chiaro: l’elettorato di sinistra ha bisogno di una bella scremata, un po’ come quella che coincise con l’espulsione di Bertinotti dal Parlamento. Se ci sara’ abbastanza tempo, ma non ci conto, potrebbero persino regalarci per qualche mese la Nikka a fare lo Zapatero italiano, per poi liberarsi di lui e di tutta la falange piu’ estrema (vien da ridere a chiamarla cosi’) nel momento del crollo che – ovviamente – dovra’ essere “gestito” da un governo tecnico fatto da e di tecnici tipo Faccia di Lasagna, Ciampi, Draghi, Odiato (Amato), Padoa Schioppa, Guido Rossi, Marchionne, Tronchetti, Marcegaglia e via discorrendo.
A mio parere il caratterista che potrebbe incarnare l’artificioso spirito di unita’ nazionale che irrorera’ lo stivale del dopo crisi e’ Prezzemolo (altrimenti conosciuto sotto gli pseudonimi di Libera & Bella, Montezuma o piu’ modestamente Luca Cordero di Montezemolo). In queste ore Prezzemolo sta ancora ai box e si tormenta il ciuffo con le ditine ossute; per quanto neghi deve essere eccitatissimo. Sfriziona, sgasa ma senza innestare la marcia. Gli devono aver promesso il ruolo del protagonista per la fase successiva alla crisi ed ora ce ne offrono una assaggio, una premiere.
Chi s’accontenta gode Percio’ temo, cari amici elettori del fu PCI, fu PDS, fu ULIVO, fu DS ed ora PD, che verra’ presto il giorno di un nuovo cambio di nome, il giorno in cui dovrete scegliere di ridefinirvi – n’artra volta... – un po’ piu’ centristi e moderati che pria per non cedere a pericolosi estremismi di sinistra che vi vedrebbero destinati all’espulsione dal palcoscenico. Accadde nel ’44 – ed erano gli albori – quando Togliatti scese a patti con le “forze alleate”, poi fu il turno del compromesso storico di Berlinguer, poi della scissione di Occhetto.
Le ultime purghe degne di menzione sono state quelle del compagno Bertinotti e del compagno Diliberto. Ve lo ricordate quest’ultimo che per un mese fece la parte dell’anti-Silvio, spavaldo e col coltello tra i denti su tutti i canali, per poi sparire definitivamente dalla scena politica? Purgato.
A furia di convergere al centro, a questa generazione “di sinistra” non rimane gran che. Allo stato attuale si dovra’ accontentare di purgare La Nikka.
D’altronde, chi s’accontenta gode.
Letture sul tema:
Perche’, sapendo e potendo - Il bastone e la carogna - Il buono, il brutto e il cattivo - Pronostici divergenti - Stavolta sara'peggio del 1994 - La testa oltre lo steccato - 
Milano, Primarie del PD: Nomi illustri alle urne
WikioChi s’accontenta godeOkNotizie

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :