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Chi si ricorda di Clementina Forleo?

Creato il 31 ottobre 2010 da Tnepd

Chi si ricorda di Clementina Forleo?

Clementina Forleo

Leggo oggi l’accorato appello pubblicato il 27 settembre da Carlo Vulpio sul suo blog. Vulpio denuncia il silenzio dei media e dei maitres a penser in merito alle vicende che vedono battagliare Clementina Forleo e Anna Finocchiaro. Ad oggi, 30 ottobre, della vicenda ancora non si discute. Riporto ampi stralci dell’articolo, per una lettura completa rimando al sito dell’autore.

Non mi aspettavo mica che questa notizia l’avrebbe data, chessò, “Il Foglio (...) o i Tg 1, 2 e 3. Oppure le reti Mediaset. O la “nuova” La7. Oppure Sky, magari durante un Calcio Show. No, questa notizia, che pure, come si dice in questi casi, “c’è tutta”, non l’ha data nemmeno la controcorrente Current Tv all’una di notte. E, soprattutto, non l’ha raccontata nemmeno il giornale che dice di dire “ciò che gli altri non dicono”, cioè FQ, il Fatto Quotidiano, che quando fa così a me piace chiamare “il Pacco Quotidiano” (non è che il sarcasmo può valere solo se chiami il Corriere della Sera “Pompiere della Sera”, no?). (...)

Ed ecco dunque la notizia.

Anna Finocchiaro (capogruppo Pd al Senato, magistrato in aspettativa) ha querelato il gip di Cremona, Clementina Forleo (...). La Forleo a sua volta ha denunciato la Finocchiaro per calunnia. (...)

Chi si ricorda di Clementina Forleo?

Anna Finocchiaro

La vicenda riguarda un “summit” che si è tenuto il 6 giugno 2007 nell’ufficio della Finocchiaro. L’incontro è stato raccontato da Ferdinando Imposimato – ex senatore Ds ed ex magistrato – in due verbali ai magistrati di Brescia.

Fu un incontro – dice Imposimato – in cui si decise di inviare un’ispezione ministeriale alla procura di Milano, il cui fine nemmeno tanto coperto era quello di mettere sotto procedimento disciplinare per “incompatibilità ambientale” l’allora gip di Milano, Forleo, che si stava occupando delle famose scalate bancarie dei “furbetti del quartierino”. (...)

Non mi piace che su questa storia tutti tacciano. Ma lo faccio anche perché, mentre tutti tacciono, la signora Finocchiaro spara querele, invece di spiegare cosa è accaduto quel giorno in quella stanza, mentre il PQ ogni santo giorno non solo si vanta di dire “ciò che gli altri non dicono”, ma fa pure la morale a tutti. (...)

Né ha sprecato, il pur solitamente informato PQ, un solo rigo per raccontarci, così, per amore della pura cronaca, come mai l’allora procuratore aggiunto di Milano, Edmondo Bruti Liberati, avesse sentito l’impellente bisogno di scrivere (online, nelle mailing list dei magistrati) un duro quanto inopportuno commento contro la pronuncia del Tar Lazio che dava ragione alla Forleo e sconfessava il Csm che l’aveva cacciata da Milano e trasferita a Cremona (immaginate se una cosa del genere l’avesse fatta un altro, o la stessa Forleo). (...)

I protagonisti in toga dell’impropriamente denominato “caso Forleo” sono stati – dopo la “eliminazione” del gip milanese – tutti promossi: Piero Gamacchio è diventato presidente di sezione del Tribunale, Filippo Grisolia (quello che per pura coincidenza, il 30 luglio 2007 – cioè il giorno successivo a quello in cui Clementina Forleo si assenta per malattia -, deposita il parere sul “deficit di equilibrio” da cui sarebbe stata affetta la stessa Forleo) è diventato presidente di sezione della Corte d’Assise, Francesco Greco è diventato procuratore aggiunto ed Edmondo Bruti Liberati procuratore capo, quest’ultimo con la ostentata “benedizione” di destra e sinistra (rientra anche questo tra gli esempi di “inciucio buono”, come il PQ ama definire le cose che sponsorizza?).

Con un certo ritardo rispetto alla diffusione del racconto di Imposimato, ecco arrivare la querela di Anna Finocchiaro contro Clementina Forleo. Anche in questo caso, giornali e tv fanno i distratti. Un trafiletto può bastare. Ma c’è un giornale che si distingue per capacità di distrazione (non possiamo dire “di massa” perché non lo consente il numero di lettori). E’ l’Unità di Concita De Gregorio, che alla notizia dedica poche righe senza spiegare nulla, nemmeno “l’antefatto”: a leggerlo, chiunque penserebbe che Forleo abbia tirato un ceffone alla Finocchiaro, o qualcosa del genere. Eppure, Concita sulla vicenda poteva farsi illuminare. Per esempio, da Luigi (de Magistris). (...)

Zitto pure quell’altro campione della legalità, della libertà e della “democrazia dal basso” che risponde al nome di Beppe Grillo da Woodstock, provincia di Cesena.

Chi si ricorda di Clementina Forleo?

Carlo Vulpio

Nel momento in cui Forleo “serviva” (come il sottoscritto, del resto) – a lui, a de Magistris, alla Alfano, a Santoro, a Travaglio – aveva anche aperto la finestra “Forza Clementina” sul suo blog. Dopo, silenzio assoluto e censura sistematica – ma in nome della libertà di espressione, ci mancherebbe – per tutti i commenti critici (puntualmente “bannati”) che piovevano sul suo blog.

Evidentemente, chi gli scrive i testi e gli ha programmato il rilancio politico-economico, per lui molto redditizio, ha spiegato a Grillo che è meglio, per il bene della democrazia e per “non fare il gioco di Berlusconi”, si capisce, non toccare l’argomento Forleo e così tacere su quella brutta pagina scritta nel Palazzo di Giustizia di Milano nell’estate del 2007, specialmente se è una pagina di cui oggettivamente non si può dare la colpa al Caimano.

Zitto, naturalmente, anche il vicequestore di Polizia in aspettativa Gioacchino Genchi. Lo capiamo, in qualche modo. Come potrebbe parlare di questa storia senza “farla propria”? Se lo facesse, mannaggia, sarebbe poi costretto ad aggiungere al suo voluminoso libro quel capitolo – su alcune figure (o figuri) del Palazzo di Giustizia milanese – che da quel libro è misteriosamente scomparso appena prima di andare in stampa.

Zitto anche Antonio Di Pietro, che pure alla Forleo aveva offerto due candidature, gentilmente non accettate dal giudice, ma pur sempre segno di stima e di considerazione nei suoi confronti. (...)

Lo so, mi si obietterà che le battaglie di principio valgono fino a un certo punto. Poi occorre vincere. Anche “facendo un patto con il diavolo”, come hanno detto e ridetto, guarda un po’, Di Pietro e Vendola, e come in giro si sente ripetere sempre più spesso.

Ecco, io non la penso così. Penso che “il diavolo” sia il Male e che se dici di voler allearti persino con il Male per far trionfare il Bene, oltre a dire una enorme sciocchezza, stai anche barando. Non può venire nulla di buono da chi è disposto ad accompagnarsi anche con “il diavolo”. Ci provò già Faust con Mefistofele e sappiamo tutti com’è andata a finire. (...)

Per me, l’obiettivo non è “abbattere” Berlusconi o chicchessia. Per me l’obiettivo, ma a questo punto sarebbe meglio dire la speranza, è cambiare in meglio le nostre vite, il nostro Paese, con le idee e soprattutto con i comportamenti che devono essere coerenti con le idee (diffidate di chi sostiene che la coerenza è la virtù degli imbecilli). Faccio un esempio terra terra: non puoi parlare dei precari a 500 euro al mese e “soffrire” per loro e intanto guadagnare 500 mila o qualche milione di euro l’anno.(...)

Do you understand?

Leggi tutto l’articolo sul blog di Carlo Vulpio


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