Un’omelia non solo da ascoltare ma alla quale i fedeli possono intervenire e rispondere. Un’omelia che diventa un confronto tra fedeli e parroco sulle parole del Vangelo.
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L’idea è venuta a Don Mauro Tribbia, parroco di San Carlo Borromeo a Pognano, in provincia di Bergamo che dopo una chiacchierata con alcuni collaboratori della parrocchia che nei momenti forti dell’anno liturgico, l’avvento e la Quaresima, ha deciso di sperimentare le “prediche a dialogo”.
“Non penso di essere il primo ad avere avuto questa idea – racconta all’Adnkronos Don Mauro Trebbia – ma forse sono il primo che giunge alla stampa. L’idea è nata da alcune chiacchierate con i laici che lavorano in parrocchia con me e che criticavano il fatto che i sacerdoti parlassero dal pulpito senza dare alcuna possibilità di rispondere, di controbattere, di argomentare l’omelia. E allora ho pensato perché no, proviamo. Certo non tutti i giorni o tutte le domeniche. Durante l’Avvento e la Quaresima, alla messa del mercoledì sera si può rispondere all’omelia”.
“Si svolge in questo modo – spiega Don Mauro Trebbia - il mercoledì celebro la Messa fino alla fine e chiudo con l’omelia: do un’interpreatazione dei testi letti e poi apro il dibattito, il confronto con i fedeli presenti che possono fare domande e controbattere quanto affermato. In realtà è un percorso di catechesi per adulti. Certo non sono in tantissimi a parteciparvi ma comunque ritengo che si tratti di un’esperienza positiva e talvolta anche molto vivace dato che qualche fedele si infervora nella discussione”.
Si tratta, aggiunge, di “un’esprienza utile per cogliere il significato di quanto viene letto, di quanto ci accade e per dare una risposta adeguata”. L’esperimento è stato anche, per così dire, pubblicizzato con la pubblicazione di voltantini, distribuiti in parrocchia, e con un annuncio sulla pagina Facebook dell’oratorio della parrocchia.