.§il furto dell’Albero§.
Salvatore si era dedicato anima e corpo all’addobbo natalizio dell’ingresso del condominio e adesso, terminato il lavoraccio come l’aveva definito lui, tra un tiro di sigaretta e l’altro, si godeva lo spettacolo dalla sua guardiola. gli squillanti tocchi rossi delle stelle di Natale incorniciavano le cassette delle lettere, mentre dorati festoni abbellivano i vetri del portone d’ingresso insieme a simpatici babbi natale ai lati della scalinata. Ma il colpo d’occhio era riservato al grande abete – un abete vero!- ricco di sfere di cristallo e lustrini, e che irradiava un’infinità di luci e colori nell’androne, rischiarandone la sua cupezza ordinaria. Venivano a vederlo i bambini di tutto il rione e qualcuno di loro allungava la mano per acciuffare una delle decorazioni pendenti tra i rami odorosi di bosco. Ma Salvatore aveva occhi dappertutto e prontamente redarguiva il ladruncolo di turno. Non avrebbe permesso mai e poi mai che al suo Albero gli fosse torto un capello- metaforicamente parlando! Cosa intendi fare stasera ? Dormi in guardiola accanto al tuo alberello o preferisci il letto di casa? lo stuzzicò la moglie. Ma che domande sono?! è normale che dormo a casa nostra! esclamò di rimando Salvatore. E quando fu l’ora, serrò la guardiola e spense le luci lasciando accese solo quelle dell’Albero. lo carezzò lungamente con occhi innamorati e poi andò a dormire con la convinzione di aver creato un capolavoro di Albero!
il mattino seguente fu svegliato da un insolito trambusto dentro e fuori casa. Ancora mezzo assopito , si affacciò sulla soglia della stanza da letto e in cucina trovò mezzo condominio, amministratore compreso. E che è successo? Mica si è di nuovo bloccata l’ascensore?! No, non si tratta dell’ascensore, ma di un furto avvenuto nel palazzo la notte scorsa! un furto che ha dell’incredibile…Salvatore, notando la reticenza dell’amministratore a svelargli la reale entità del danno, e nonostante non avesse ancora sorseggiato la sua abituale tazzina di caffè nero bollente, si rese conto che forse il furto lo riguardava da vicino. Fu un attimo: ancora in pigiama si precipitò fuori casa sua, dirigendosi a grandi passi verso l’androne. e lì l’amarissima scoperta: l’Albero di Natale del palazzo, il grande e maestoso abete ricoperto di palline e luci colorate, non c’era più. sparito, rubato, inghiottito nel nulla. al suo posto, invece con molta ironia il ladro aveva lasciato un bigliettino d’auguri a forma di Albero, sul quale aveva scritto a caratteri cubitali: mille grazie per il dono inaspettato! Buone feste a tutti voi e in particolare al portiere Salvatore!