Lo scorso anno fu Caronte, demonio dagli occhi di bragia.
Da domani, avvisa il Corriere della Sera, arriva Titano. Che porterà un’ondata di caldo sul Centro-Sud. Con valori massimi che raggiungeranno i 37-39°C a Napoli e Palermo.
Orbene. Non so voi, ma fino a qualche anno fa, non si scomodava né Caronte né Titano, si diceva semplicemente cazzochecaldo, e si boccheggiava in silenzio da mane a sera senza rompere nemmeno troppo le palle.
Altrimenti, la risposta, ragionevole, che ti servivano, era: ‘E’ luglio, vuoi metterti il cappotto?’.
E quando veniva un temporale estivo, e magari per buon peso grandinava, non la chiamavamo Gea, ma: ‘con tutta quell’afa era inevitabile che venisse giù il cielo’.
E appena Titano comincerà a fare il suo porco mestiere (farci sudare come suini), accadrà l’ineluttabile.
I telegiornali cominceranno ad ammannirci consigli su come combattere il caldo. invitandoci a bere molto, a consumare frutta e verdura e ad astenersi dai cibi troppo pesanti.
Come se la maggior parte del Paese a luglio mangiasse pasta al forno rifritta in padella e polenta e cotechino.
Già ci smazziamo Renzi, già si è preoccupate per Carlà che doveva sposare uno con la bomba atomica (e iome, all’epoca, nel suo candore non pensò mica all’ordigno, ma a qualcosa dentro ai pantaloni, giuro, l’Uomo mi percula ancora) e rischia di trovarsi pure lei ad attendere l’amato al ritorno da Cesano Boscone (però io un match verbale tra Carlà e Francé pagherei per vederlo), mo’ pure ci dobbiam proccupare degli scontri tra Titani. Suvvia, queste, avrebbe detto Totò, son quisquilie e pinzillacchere.