Ci sono teorie piuttosto spinte che danno del cancro un'interpretazione violenta.
Legano tumore e depressione e ipotizzano che alla base di questo legame ci sia una sorta di natura salvifica del tumore, che afferrerebbe un animo depresso per costringerlo a confrontarsi concretamente con uno spettro che fino a quel momento solo immagina: la morte.
Posto così di fronte alla tragicità dell'evento, il soggetto riesamina intensamente tutti i suoi legami, è costretto a non rimandare tutto a un'immaginazione futura, a un anelito di morte, perchè la morte è lì, che lo sfida e lui deve scegliere. E tutto può diventare una stanza rosa di fiorellini e amore per la vita, un abbracciarsi e un essere più buoni.
Naturalmente tanta grazia non spetta a noi, sui quali l'evento è giunto ad alzare muri ancora più grandi. Ognuno piange nel proprio angolo di muro, non ci sognamo nemmeno di aiutarci l'un l'altro utilizzando un banale NOI ma le serrate dietro gli IO di ciascuno sono violente. Vere e proprie guerre di trincea.
Mi dicono che sarebbe utile tenersi stretta la rete intorno. Naturalmente si sta procedendo violentemente alla terra bruciata.
Io sono totalmente oppositiva a tutti e a tutto, odio, mi annoio, sono per lo più pervasa da sentimenti e pensieri violenti.
Annichilita.
La rabbia mi acceca. Mi meraviglio di come con i pazienti riesca a fare contatto in queste condizioni. Chi piange, chi mi ringrazia e io ho effettivamente la sensazione di dire loro cose sensatissime, di avere in mente piani formidabili.
Me lo dicono, anche questo, che peggio si sta e meglio si rischia di lavorare.
Lo sa anche il dottor House...
Invece di starci più vicini, per il tempo che il destino ci manda, decidiamo drasticamente di stare tutti più lontani. Di non farci più nessuna remora nel nascondere quello che tanto sapientemente per anni abbiamo agito con un minimo di discrezione.
Mia madre attacca, mio padre subisce e si colpevolizza. Lui mi tratta da adulta quando deve trovare qualcuno con cui avere un confronto razionale sul da farsi, poi mi ritratta da idiota quando c'è da colpevolizzarmi.
Ah, in terapia non mi vogliono, dicono che va bene così, che sarebbe meglio aspettare.
Chissà cosa direbbero le mie ex fidanzate di questo...
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