Ci vorrebbe un Compagno

E come la grandinata a Luglio, arriva puntuale anche quest'anno la polemica sul "Care compagne e cari compagni". Che, diciamo la verità, se diamo retta all'etimologia del termine, dove compagno sta per colui con il quel si vuole nientemeno che dividere il pane, di compagni nei moderni partiti se ne trovano ben pochi. Ma la soluzione non è nemmeno quella di dirsi "Amici", perchè l'amicizia è una cosa seria. Perchè l'amico non può essere quello di Mario Baldambembo che l'amico è / qualcosa che / più ce n'è / meglio è; e se è quello di Renato Zero che Amico è bello / Amico è tutto / E’ l’eternità! / E’ quello che non passa, mentre tutto va! allora anche gli amici in politica non abbondano.
Per non parlare poi del "Care democratiche e cari democratici" di veltroniana memoria che fa davvero venire l'orticaria.
Facciamo così, una cosa semplice semplice, non ci si può semplicemente chiamare o indicare per nome e cognome ed aprire i comizi con "Care Cittadine e cari cittadini" dato che quello della cittadinanza è davvero un bel concetto che può accomunare tutti?