“È dappertutto, vede tutto, prevede tutto, interviene al momento opportuno per proporre agli esitanti, agli indecisi, ai confusionari, le soluzioni opportune”: così un osservatore straniero, in viaggio per l’ Italia poco meno di un secolo fa, si dichiarava impressionato dal fondatore del Partito popolare, don Luigi Sturzo. (“In Italia ai tempi di Mussolini. Viaggio in compagnia di osservatori stranieri”, di Emilio Gentile, Mondadori, recensito da Paolo Mieli, Corriere della Sera di lunedì 13 ottobre). “L’istinto delle realizzazioni pratiche è la sua passione”, annotava ancora Paul Hazard.
Non è che oggi avremmo davvero bisogno di una voce forte come quella sturziana per contrastare la resistibile ascesa di Matteo Renzi e del suo partito (unico?) della nazione? Intanto abbiamo già non resistito alla marcetta su Roma delle squadrette toscane (al governo senza colpo ferire…). Esagerati? Noi?
Gian Paolo Vitale