Magazine Bambini
Come sapete siamo molto attenti alla valutazione di quello che mettiamo nel piatto e consideriamo il cibo forse il "farmaco" più importante per garantire il benessere e mantenere la salute dei nostri cari .
Questa nostra posizione sommata alla attenzione delle aziende volta anche a migliorare la cultura dei consumatori fa si che vengano organizzati appuntamenti come quello che si è tenuto Sabato a Milano a cui non eravamo presenti purtroppo personalmente.
Come forse avrete capito se avete seguito la nostra partecipazione al progetto "sai come melo immagino " possiamo non essere concordi al 100% sulle posizioni di grandi aziende ma valutiamo di volta in volta quello che le persone che lavorano per questi gruppi ci offrono e decidiamo se diffonderle se le riteniamo utili.
Questa iniziativa creata dall' osservatorio Adi Nestlè ci sembra fornisca ottimi spunti e ci ha fatto imparare cose nuove riguardo agli obblighi futuri sulle nuove etichette che partiranno dal 2014.
Vi riportiamo la parte del comunicato che ci sembra utile se volete approfondire Solo il 4% degli italiani dichiara di non leggere mai, neanche in modo occasionale, le etichette alimentari. Ma a cosa si presta attenzione?
La data di scadenza è l’informazione più letta in etichetta, lo dichiara l’88% degli intervistati, a dimostrazione del fatto che i consumatori sono sempre più attenti ad evitare sprechi. Seconda in classifica, la lista degli ingredienti (73% della popolazione) che preoccupa i consumatori: in particolare il 68% degli intervistati, infatti, controlla che non ci siano coloranti e a seguire i grassi idrogenati (67%), i conservanti (58%) e l’aspartame (43%). Questi, alcuni dei dati emersi dall’Osservatorio Adi-Nestlé 2011 e presentati durante l’incontro “Etichet-ti-amo”, il 1° appuntamento organizzato da Nestlé nell’ambito del nuovo progetto Food Coaching, un momento di scambio ‘live’ tra esperti di dietetica e nutrizione, associazioni di consumatori e pubblico.
“I dati dell’Osservatorio Adi-Nestlé indicano le donne (88%) come le più predisposte ad un acquisto consapevole, molto attente soprattutto alla lettura del valore energetico e della tabella nutrizionale, a dimostrazione del fatto che, mediamente, hanno maggiore cura di sé nelle scelte alimentari” ha commentato Tommaso Pronunzio del Centro Ricerche Ales Market Research. Pubblico ed esperti hanno cercato di approfondire il linguaggio delle etichette alimentari, anche a fronte del nuovo regolamento UE 1169/2011.
Le “future etichette”, che saranno obbligatorie dal 13 dicembre 2014, dovranno seguire alcune linee guida:
Leggibilità: il carattere tipografico minimo delle informazioni riportate in etichetta non dovrà essere inferiore a 12 mm (0,9 mm per le confezioni più piccole).
Allergeni: le indicazioni sulla presenza degli allergeni dovranno essere evidenziate in modo da essere facilmente individuate dai consumatori .
Tabella nutrizionale: dovrà contenere obbligatoriamente: contenuto energetico, grassi, acidi grassi saturi, carboidrati, proteine, zuccheri, sale, riferiti a 100g o 100 ml di prodotto .
Oli e grassi vegetali: non basterà più scrivere “oli/grassi vegetali” ma bisognerà specificare anche la tipologia )soia, palma, arachide.
Congelati e surgelati: un alimento congelato o surgelato venduto scongelato dovrà riportare sull’etichetta la parola “scongelato”. Nella carne, nelle preparazioni a base di carne e nei prodotti a base di pesce non trasformati sarà obbligatorio indicarne il giorno, il mese e l’anno di surgelazione o congelamento .
Luogo di provenienza e scadenza: indicare il Paese d’origine o il luogo di provenienza sarà obbligatorio per la carne suina, ovina, caprina e il pollame. Inoltrem la data di scadenza dovrà essere riportata anche sui prodotti confezionati singolarmente.
Caffeina: le bibite, escluse tè, caffè e quelle a base du queste bevande, che contengono più di 150 mg/l di caffeina e che riportano la scritta “Tenore elevato di caffeina” dovranno riportare anche l’avvertenza “Non raccomandato per bambini e donne in gravidanza o nel periodo di allattamento” .
Speriamo che questi obblighi possano essere utili per affermare la cultura della salute che diventerà sempre più importante per crescere i nostri figli coscienti di quello che mettono nel piatto.
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