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Cibus 2014, secondo Lisa Aimi

Da Forchettinagiramondo @BrandiChiara

Ospito oggi un guestpost, come si dice in gergo, dell’amica blogger Lisa Aimi, mia compagna di classe di SQcuola di Blog, nonché geniale blogger di Cherrypics.Siccome Lisa è di Parma (e mi sta preparando torta fritta e salumi, vero Lisa?!), nei giorni scorsi ha avuto la possibilità di farsi un bel giro al Cibus 2014 e ci racconta in questo post cosa le è piaciuto di più.
Per tutti quelli che, come noi, non ci sono potuti andare, ecco il Cibus 2014 secondo Lisa:

La mia ultima volta a Cibus

L’ultima volta che andai a Cibus fu tanti anni fa. Ancora non avevo un’età in doppia cifra. E pioveva che neanche un ombrello riusciva a ripararti. Per questo me lo ricordo vagamente. Però mi ricordo che era aperto a tutti. Anche a chi voleva curiosare tra gli stand. Dopo qualche anno, però, la manifestazione divenne riservata ai buyer. E ciao ciao pubblico.
Cibus_forchette
Cibus 2014: non solo grandi marchi
Quest’anno sono ritornata a Cibus. Non in veste di Buyer, non in veste di pubblico pagante (si paga 45 euro l’entrata), ma per lavoro. E un po per curiosità. Devo dire che Cibus è molto cambiato da come me lo ricordavo io. In meglio.
Dal sito della manifestazione, si legge espressamente che “Cibus è l’anteprima di quello che verrà proposto, per quanto riguarda il settore agroalimentare italiano, a Milano l’anno prossimo per l’Expo 2015“. Se questa è un’anteprima, allora devo rivalutare la parola anteprima. Sempre in meglio. Cibus ospita, oltre ai grandi nomi delle aziende che troviamo al supermercato, anche le piccole realtà locali che propongono prodotti tradizionali e che hanno successo perché si sta ritornando piano piano a quelle che erano le tradizioni dei nostri genitori e dei nostri nonni.Cibus
Siamo tutti diversi.
Questo è anche un Cibus in cui esplodono in tutta la loro bellezza, anche diversità che prima non erano che guardate male. Mi riferisco ai prodotti per celiachi, ai prodotti certificati Kosher ed Halal (certificazioni che riguardano la preparazione degli alimenti secondo le usanze ebraiche ed islamiche), ai prodotti a basso contenuto di lattosio.
Fino a qualche anno fa questi prodotti non erano neanche contemplati nei cataloghi dei produttori, anzi, se chiedevi loro se avevano certi tipi di prodotti ti guardavano anche piuttosto male. Visto che in questi ultimi anni si sta rilevando una domanda di prodotti con queste caratteristiche, sempre maggiore, le aziende hanno iniziato a creare delle linee di prodotti apposite.Cibus_prosciutto Parma
Welcome in the Food Valley
All’interno della fiera gli spazi più ampi sono quelli dedicati ai prodotti tipici della food valley: il consorzio del Parmigiano Reggiano (che quest’anno compie 80 anni), il prosciutto di Parma (che ha chiesto ad alcuni rinomati chef di altrettanti ristoranti di preparare dei piatti a base di prosciutto), e la pasta. In questa edizione, la pasta l’ha fatta da padrone: pasta di qualsiasi tipo, da ogni regione, che voleva raccontare la propria storia. E la storia i mastri pastai l’hanno saputa raccontare grazie agli stand che riprendevano i vecchi pastifici esponendo le macchine che creavano la pasta. Altri stand hanno invece puntato più su un aspetto ludico per i buyer, mettendo loro a disposizione calcio balilla e flipper, per poter svagarsi tra una trattativa e l’altra. In molti stand, per far provare agli stessi buyer il prodotto, sono stati chiamati chef che all’ora di pranzo preparavano deliziosi piatti di pasta a base degli ottimi sughi che i vicini produttori di sughi hanno preparato per i loro colleghi.
Pasta Cocco_Cibus
Quante stelle?
Questa edizione di Cibus, è una edizione stellata. Nel senso che sono presenti prodotti di eccezionale qualità. Il meglio del meglio italiano.
E cosa succede quando il meglio del meglio incontra degli chef stellati come Carlo Cracco e Gianfranco Vissani? Succede che in un caso vengono preparate delle ricette alternative con ingredienti particolari (le patatine in busta) e nell’altro si presentano piatti pronti di alta gastronomia pronti in due minuti.
Questa è l’edizione dell’insegnare a cucinare quel prodotto. In quasi tutti gli stand più grandi, sono presenti chef che cucinano da mattina a sera, che danno suggerimenti per il corretto utilizzo dei prodotti. Oltre a questi stand ci sono anche le scuole di cucina, prima fra tutte l’Alma. Per chi non sapesse cosa è Alma, ecco un beve riassunto. Alma è la scuola internazionale di cucina Italiana. Da tutto il mondo arrivano nella piccola cittadina di Colorno, dove ha sede Alma, per imparare i segreti della cucina Italiana. Alma quest’anno è presente a Cibus con un focus su uno dei prodotti più importanti per la tradizione culinaria italiana: il formaggio.
parimgiano_Cibus
Solo questo?
Quando c’è il Salone del Mobile a Milano, viene organizzato un Fuori Salone che è diventato, ancora più famoso del Salone del Mobile. Da cittadina con un poco di esperienza, so che Cibus, viene relegato in un angolino di Parma. E che Parma nemmeno viene sfiorata, se non per coloro che devono tornare in albergo a dormire.
Per questo, da quest’anno, si è voluta coinvolgere anche la città. Nel totale senso del termine. Ci sono tantissime iniziative in città per tutti i palati: da chi ha voglia di gustare un menu creato apposta da alcuni dei migliori ristoranti di Parma, a chi vuole assaggiare (fotograficamente parlando) la città ed i suoi scorci più belli e molto altro ancora. É nato Cibusland, con le sue tante iniziative sparse in tutta la città e collegate alla fiera grazie ad un comodo servizio navetta.”Cibus_parmigiano

Questa è Lisa “Cherry” Aimi, ve la presento

Lisa Cherry Aimi

Si descrive così:
Mi chiamo Lisa, abito in provincia di Parma e il mio blog è www.cherrypics.eu
Sono una persona molto curiosa, amante delle fotografia, dei buoni film, dei viaggi molto lunghi e della buona cucina. Sono compagna di SQcuola di Chiara e lavoro in una ditta metalmeccanica di Parma. Quando ho tempo, mi dedico a tante cose tra cui lo scrapbooking, il ricamo e la lettura.

Cherrypics

 


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