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CICCIABOMBA (1982) di Umberto Lenzi

Creato il 24 ottobre 2008 da Close2me
CICCIABOMBA (1982) di Umberto LenziDivertente, riuscito e soprattutto cultissimo Rettore movie, cucito su misura alla bizzarra filosofia punk-pop della grande artista veneta.
Il film – originariamente intitolato Grassezza è bellezza - è girato dal maestro Umberto Lenzi, che ancora oggi si guarda bene dal ricordare questa esperienza cinematografica, spensierata miscela giovanilistica di farsa, musica e buoni sentimenti.
"Miris è una ragazzona simpatica e fondamentalmente buona e romantica; purtroppo le sue dimensioni sono tali da essere chiamata Cicciabomba al contrario della sorella Deborah molto carina e affascinante e innamorata di un bullo paesano, Mirko, un perdigiorno che si dedica al biliardo ed alla motocicletta con amici come lui. Miris, con la sua generosità d’animo, si impegna in una emittente impiantata dal Parroco del luogo (una cittadina del Veneto) come conduttrice di una rubrica radiofonica per avvicinare persone sofferenti nell’anima e nel corpo. Mirko si finge un giovane balbuziente e complessato, si fa chiamare Angelo e di lui si innamora Miris tanto da accettare un incontro per conoscerlo personalmente, ma è solo un trucco e Mirko con i suoi amici attua una beffa mortificante per la ragazza tanto che questa decide di togliersi la vita. Ma mentre sta preparandosi per questa soluzione definitiva, trova in una scatola di cioccolatini un buono-premio per un viaggio gratis a New York. " (Yahoo Cinema)
La Rettore (manco a dirlo) si cala anima e corpo nel ruolo dell’ingombrante protagonista – tanto da prendere in prestito persino la soluzione del cotone utilizzato da Brando ne Il Padrino – dimostrando, oltre una ipotetica cinefilia di fondo, un sincero impegno verso quella che può essere definita una personale modernizzazione della favola di Cenerentola.
La felliniana Anita Ekberg regala un’intepretazione al limite della macchietta (come è giusto, considerato il prodotto) tuttavia i momenti migliori sono in sostanza quelli accompagnati dal brano tormentone M’è scoppiata la testa, inno surreale e graffiante in totale simbiosi con la poetica autoironica della cantante.
L’opera risulta oggi semplicistica ed ingenua, avvolta però di una magia che merita rispetto: la visione scorre infatti veloce e piacevole, proprio come i numerosi successi della cantante nata diversi anni fa in un piccolo paesino del nord Italia…  
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