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Cicli glaciali e l'anomalia artica- ii parte

Creato il 18 febbraio 2012 da Alessandrodecet
CICLI GLACIALI E L'ANOMALIA ARTICA- II PARTE
Ammetto che questa seconda parte non era prevista su questo argomento,tuttavia recenti nuovi dati mi hanno spinto a scriverla.
Nella prima parte avevo menzionato come durante le Ere Glaciali l'Artico potesse in realtà essere più caldo di quel che si pensa a causa di un'enorme mole di calore elargito dall'energia geotermica del vulcanismo sottomarino che mantenne l'Artico caldo per lunghissimi periodi,il cui vapore elargito avrebbe dato origine alle calotte glaciali che coprivano Nord America ed Eurasia.
Ritenevo inoltre che il riscaldamento dell'Artico attuale,altro non fosse che un simile esempio durante le Piccole Ere Glaciali,ma su scala molto minore.
Qualcuno obietterà che è impossibile quanto affermo tuttavia alcuni dati sembrano confermare quanto detto.
Pare che in pieno Minimo di Maunder,la fase più debole dell'attività solare durante la Piccola Era Glaciale.
L'inizio del Minimo di Maunder fu brusco e avvenne in pochi anni, senza alcun fenomeno precursore, invece durante la sua fase finale, tra il 1700 ed il 1712, l'attività solare riprese gradualmente ad aumentare.
Il minimo di Maunder coincise con la parte centrale e più fredda della cosiddetta piccola era glaciale, durante la quale l'Europa e il Nord America, e forse anche il resto del mondo (per il quale non ci sono dati certi) subirono inverni estremamente freddi.
Dati recentemente pubblicati suggeriscono che durante il minimo di Maunder il Sole si espanse e la sua rotazione rallentò. Si suppone che un Sole più grande e in lenta rotazione sia anche un Sole più freddo, che fornisce meno calore alla Terra.
Il periodo dei Maunder è il nome dato al periodo che va circa dal 1645 al 1715 dopo Cristo.
Ecco un'archivio di quanto accadde durante il periodo di Maunder,intensa attività vulcanica,freddo,inondazioni,pandemie e carestie:
1645: in questo periodo l'attività solare raggiunge il valore minimo di emissione di energia (Minimo di Maunder);
1646: Italia, inondazione del fiume Po;
1646, Italia, si verifica un terremoto con M>6 (41.87 15.93) nel Gargano;
1647, Italia inondazione di Cremona, Casalmaggiore, Sabbioneta e Mantova;
1647, ricostruzione di un grande terremoto in Cile, Santiago (M>8,0);
7 dicembre 1647: catastrofica alluvione del Tevere, Roma, Italia
1650: Patmos, Grecia ci sono testimonianze di uno tsunami generatosi seguito di un forte terremoto accompagnato da un’esplosione del vulcano sottomarino Colombo, a nordest di Santorini, con onde di 16 metri che devastò le coste di Ios, un’isola delle Cicladi a nord di Santorini;
1650 si verifica un terribile terremoto anche a Cusco, Perù;
1652: Italia del nord, carestia terribile;
1652 si registra un'inondazione/alluvione del Po, Italia;
1654: Italia, alluvione del fiume Po, (Mantovano, Cremonese e Ferrarese);
1654, in Italia, si registra un terremoto con M>6 (41.63 13.68), nel Sorano-Marsica;
1656: Italia, l'Aquila viene colpita da una pestilenza che ne decima la popolazione;
1656, terremoto a Tripoli (Libia, anche se per alcuni si tratta dell'omonima città in Libano), che causa molti danni e l'affondamento di navi nel porto (maremoto?);
1658: Italia, inondazioni del fiume Po (Casalasco e Viadanese);
1659: Italia, si registra un terremoto con M>6 (38.70 16.25) nella Calabria centrale;
1660: il Vulcano Guagua Pichincha, Ecuador, entra in eruzione e deposita più di 25 cm. tra cenere e frammenti lavici la vicina città;
5 novembre 1660: catastrofica alluvione del Tevere, Roma, Italia;
1661: Italia, si registra un terremoto con M>6 (44.02 11.90) nell'Appennino romagnolo;
1661: si registra un episodio molto forte del El Nino;
1662: grande terremoto in Cina con circa 300.000 vittime;
1665: grande epidemia di peste bubbonica a Londra con circa 70.000 vittime (alcune stime danno anche un 25% della popolazione della città);
Novembre 1667: grande terremoto in Caucaso con circa 80.000 morti;
1668, un forte terremoto (con danni notevoli) viene avvertito ad Alessandria: l'epicentro è localizzabile nell'Anatolia centrale;
1669: Italia, Sicilia eruzione dell'Etna con circa 100.000 vittime (verificare le cifre in quanto alcuni dicono che furono "solo" 20.000) (le nubi piroclastiche coinvolgeranno Catania);
1670: Italia, inondazioni fiume Po (bassa reggiana e nel mantovano);
1672: eruzione del vulcano Merapi, Indonesia, che causerà circa 3.000 vittime a causa delle "nubi ardenti" (nubi piroclastiche);
1672 (14 aprile): Adriatico centrale, ritiro e inondazione a Rimini (tsunami);
1674: uno tsunami colpisce nel Mare di Banda, Indonesia e provoca 2.243 vittime;
1676, grande incendio distruttivo della città di Jamestown, Virginia, USA;
1678: ricostruzione di un grande terremoto in Peru (M>8,0);
1679, eruzione con numerosi terremoti nelle isole di Zuqar, nel mar Rosso;
12 settembre 1683 inizia l'Assedio di Vienna e relativa battaglia;
1685: Italia alluvione del Po (presso Viadana e Luzzara);
1687: Peru, tsunami colpisce la costa con onde di 8 metri e provoca 5.000 vittime;
1688: tsunami colpisce le coste della Turchia;
5 giugno 1688 Italia, terremoto con effetti disastrosi nei paesi a sud-ovest dei Monti del Matese, nel Beneventano e nell'Irpinia e si contarono circa 10.000 vittime, concentrate soprattutto a Cerreto Sannita, dove perirono circa 4.000 persone, Guardia Sanfromondi nella cui località persero la vita 1.100 abitanti mentre a Benevento ne morirono circa 2.000;
1690: ricostruzione di un grande terremoto ad Antigua (M>8,0);
1690 vi è la ricostruzione di un terremoto con M>6 (46.63 13.88) in Carinzia;
1690, Vulcano Fuego de Colima, Messico, eruzione di rilievo ed esplosiva;
1692-1694: Francia muoiono 2 milioni di persone per carestia;
1692: uno tsunami colpisce la Giamaica con circa 3.000 vittime: la particolarità di questo evento è che a seguito del terremoto quasi 5 ettari della città di Port Royal frana in mare (portandosi dietro abitanti e averi); da notare che nel medesimo anno 1692 si registra un forte terremoto nella Canarie che distruggerà completamente la città di Kingston, covo di pirati, (ma le notizie in merito sono alquanto frammentarie);
11 gennaio 1693: terremoto in Italia (noto con il nome di Val di Noto), che causerà oltre 100.000 vittime, (durante tale evento la costa ionica siciliana venne devastata da uno Tsunami, generato da un terremoto di magnitudo compresa fra 7 e 8);
1693, Francia e paesi circostanti: "Una carestia apocalittica di tipo medioevale uccide milioni di persone in Francia e nei paesi confinanti";
1694, Italia si registra un terremoto con M>6 (40.87 15.40) in Irpinia-Basilicata;
1694: Giappone, il vulcano di Komegatake si attiva con una grande eruzione ed un Imponente flusso piroclastico;
1694, grande incendio distruttivo di Warwick, Gran Bretagna;
1694-1695: si registra un episodio di El Nino molto forte;
1695: ricostruzione di un grande terremoto in Cina (M>8,0);
1695, Italia, alluvione disastrosa a Roma del Tevere;
1695 centro Italia: terremoto, dopo una prima scossa avvenuta il 2 giugno, se ne verificò un’altra l’8 ed infine, quella più disastrosa, nel corso della notte del 10. Il 24 febbraio 1695 furono avvertite due scosse non molto forti ma a queste ne seguì un fortissima sussultoria che fu percepita anche in Lombardia, nella Bassa Padana, nella regione del Garda ed in alcune zone montuose del Veneto. L'evento causò gravi danni e dissesti.
1696-1697, Carestia in Finlandia;
26 gennaio 1700: terremoto di magnitudine 9.0 al largo delle coste dello stato di Washington, (verificatosi nella zona di Cascadia), e con conseguente tsunami sulle coste dell'isola di Honshu in Giappone, (vittime non stimabili);
1700: si stima una popolazione in Europa di circa 90 milioni di individui e complessivamente nel Mondo di circa 558 milioni;
1702: Italia, si registra un terremoto (41.12 14.98), a Beneventano-Irpinia (M>6);
1702, Uppsala, Svezia,la maggior parte della città è devastata (con la cattedrale ed il castello) da un grande incendio;
1703: il Giappone Kwanto (compresa la zona di Tokyo), viene colpito da uno tsunami con circa 140.000 vittime;
1703 grande tempesta colpisce l'Inghilterra (detta la grande tempesta): alcune stime danno decine di migliaia di marinai come vittime;
1703, Italia si registrano 2 grandi terremoti nell'Appennino umbro-reatino e nell'Aquilano (il secondo è un evento apocalittico con circa 6.000 morti nella sola città), (M>6);
1704: straordinaria piena del Po, Italia;
1705: orribili inondazioni/alluvioni per rotture di argini in numerosi posti inerenti il fiume Po, Italia, con allagamenti nel Modenese, Ferrarese e Mantovano (secondo le cronache si contano 15.000 vittime);
1705, Picco macchie solari (numero 58);
1706: Italia, inondazioni del fiume Po (Casalmaggiore, Cavallara, Scorzarolo, Piccaglia e S. Benedetto); nel 1706, Italia, si registra un terremoto (42.08 14.08) nell'area della Maiella, (M>6);
1707 uno tsunami colpisce Tokaido-Nankaido, Giappone, e provoca circa 30.000 vittime;
1708-1711 Prussia Orientale 250.000 persone muoiono per carestia;
1708: Italia del Nord, inondazioni di città e campagne in diversi luoghi;
1708-1709 in Scozia la neve cade da gennaio a giugno;
1709 (inverno): la laguna veneta ghiaccia a seguito dell'arrivo dell'anticiclone termico russo che causerà poi nell'intera Europa una grande devastazione (Italia, l'irruzione fredda del gennaio 1709 è nota, e da taluni considerata la più potente in Europa dalla fine delle glaciazione, younger dryas esclusa: il lago di Garda e la laguna di Venezia sono ghiacciati, su Roma nevicò 10 volte in meno di un mese, il porto di Genova fu paralizzato dal ghiaccio. Si Registrarono temperature di – 25° a Parigi, di –29° a Berlino e di –17° a Venezia);
1709, Francia: si conta circa 1 milione di morti per fame;
1709 primo esperimento di volo con un pallone aerostatico;
1710, un grande terremoto viene sentito a Cairo ed altre città Medio orientali tra cui la Mecca che viene quasi distrutta, (si ipotizza un epicentro nel Golfo di Suez);
1711, Copenhagen quasi 1/3 della popolazione muore di peste;
1712, Minimo macchie solari, (nr. 0.0);
1715-1716, forte episodio del El Nino;
Ecco un'archivio invece delle basse temperature che caratterizzarono il periodo:
1676: Dicembre: freddo severo e neve
1677: Gennaio molto freddo, con gelo di alcuni fiumi italiani.
1679: Gennaio: lo scioglimento delle nevi sulle montagne provoca alluvioni.
1684: Grande inverno che inizia in Gennaio, con pesanti nevicate, e gelo di fiumi e di pozzi, nonché morte di persone, animali e piante.
1685: Inverno molto freddo che seguì il grande inverno del 1684. Il gelo iniziò appena passato Dicembre, ed imperversò soprattutto in Gennaio.
1691: Inverno molto mite in Dicembre e Gennaio. Dalla fine di Gennaio, grande freddo con congelamento dei fiumi. Poca pioggia in Inverno.
1694: Inverno freddo, alluvioni in Dicembre.
1695: Forti nevicate tra il Dicembre 1694 ed il Gennaio 1695, poi un mese e mezzo di piogge continue ed alluvioni.
1697: Forti nevicate in Febbraio.
1699: Forti nevicate in Gennaio, seguite da straripamenti di fiumi.
1701: Pesanti nevicate durante l'Inverno.
1702-03: Inverno mite, con piogge ed allagamenti in Dicembre.
1705: Pesanti nevicate in Febbraio.
1708: Inverno molto mite.
1709: Un grande Inverno, il più severo degli ultimi 500 anni. Gennaio: grande freddo, con -17,5°C misurati a Venezia sotto una fortissima bora, con un metro e mezzo di neve caduta sulla città. Gelo dei grandi fiumi e della Laguna Veneta, attraversata da carri ed artiglieria. Gelano vino e pozzi, muoiono persone, animali, e piante. Febbraio: Molto freddo e nevoso.
1715: Inverno molto secco.
Complessivamente, ne emerge un quadro di Inverni non necessariamente sempre freddi, e molto variabili nelle loro condizioni climatiche.
A volte, si susseguivano anche inverni miti e molto asciutti.
Gli inverni freddissimi furono due, nel 1684 e nel 1709.
Altri due furono gli inverni freddi, nel 1685 e nel 1691.

Ora in piena fase fredda cosa accadde durante il Minimo di Maunder,nell'Artico?
È stato libero il passaggio Nord-Est navigato nel 1660?
Se fosse vero, suggerisce che i periodi di riduzione del ghiaccio artico in quel periodo ha reso possibile questa impresa.

David Melgueiro, un navigatore portoghese, sarebbe stato il primo a navigare il passaggio Nord-Est (noto ora come Rotta del Mare del Nord), tra il 1660 e il 1662, più di 200 anni prima di Adolf Erik Nordenskjöld ,che l'ha fatto nel 1878.
CICLI GLACIALI E L'ANOMALIA ARTICA- II PARTE
«Alla fine del 17 ° secolo il tenente navale francese La Madeleine era in Portogallo, in missione dal suo ministro, il conte Louis de Pontchartrain, per ottenere informazioni sulla navigazione e il commercio portoghese in Oriente.
Nel corso della sua missione ha sentito, da un marinaio Havre che viveva nella città di Oporto, di uno straordinario viaggio dal Giappone al Portogallo effettuata da un portoghese con il quale il marinaio francese conobbe personalmente.
Nel gennaio 1700 ha comunicato le informazioni che aveva ricevuto da lui al suo ministro, che l'aveva archiviato.
E 'stato riprodotto in un libro di memorie nel 1754 dal francese Philippe Buache, il geografo illustre regia di Luigi XV.
Il marinaio francese ha detto che il 14 marzo 1660 il veliero olandese «Padre Eterno» sotto il portoghese David Melgueiro era pronto a salpare dal porto giapponese di Cangoshima.
E 'stato caricato con ricche merci orientali e trasportava passeggeri, olandesi e spagnoli e forse anche portoghesi, dal momento che era già entrato nell'impero nipponica nel secolo precedente.
A quel tempo l'Europa era in preda di guerra, l'Olanda contro la Francia, la Spagna contro il Portogallo, la Spagna contro l'Inghilterra, alleata del Portogallo, che stava lottando per la sua indipendenza.
L'Atlantico i nei mari orientali erano infestati da navi da guerra armate, a cui i pirati dovrebbero essere aggiunti.
Se avesse cercato di tornare per l'unica via fino ad allora utilizzata, tramite il Capo di Buona Speranza era quasi certo di essere preso,così Melgueiro avrebbe deciso di rischiare di prendere l'altra strada aperta da lui, dai mari artici che circondano il vecchio continente.
Egli ha quindi risalito la corrente che bagna le coste orientali del Giappone e salito fino al Anian-Stretto di Bering, navigato intorno alla costa del nord della Siberia, presumibilmente lontano dalla costa, dal momento che non conosceva la zona. Ha raggiunto la latitudine di 84 ° N, passata tra la Groenlandia e l'arcipelago Spitzberg e navigato verso il basso,in Norvegia, dove ha navigato di bolina in Irlanda e in tal modo raggiunto un porto olandese, dove ha sbarcato i suoi passeggeri e merci.
La sua missione quindi ha portato ad un lieto fine, partì con la sua nave per Oporto, che termina il suo viaggio lungo e avventuroso in un momento che non è noto. In quella città morì, poco dopo il 1673,e il marinaio Havre aveva assistito al suo funerale.
Per il suo libro di memorie Buache 1754 ha aggiunto la copia di una mappa portoghese del 1649, da una Teixeira, che ha esaminato, in lingua francese negli archivi navali, su cui ha disegnato quella che lui considerava essere stato il percorso di Melgueiro.
Si va dal Giappone tramite lo Anian-Stretto di Bering per quanto riguarda l'estremità della Siberia, poi così lontano dalla costa che va al di là del palo e scende tra le isole della Groenlandia e Spitzberg, poi giù per le coste europee passano per l'Irlanda ».
Questo piano è oggi considerato impossibile, ma nel 1897 lo studioso e diplomatico Jaime Batalha Reis ha dato una nuova forma (in «O Comercio do Porto *, 3 febbraio 1897, poi ri-pubblicato nella raccolta di articoli da parte dell'autore, pubblicato postumo, Lisbona, 1941) spostandolo verso Siberia.
Recentemente, tuttavia, Teixeira da Mota è stata in grado di identificare il cartografo citato («Portugaliae Monumenta Cartographica» vol. IV), e la possibilità, finora considerata plausibile, di La Madeleine di aver visto nel 1649 una mappa portoghese da una Teixeira in Francia è ora ammessa.
Questo problema rimarrà per futuri studi negli archivi di vaste fantasie storiche.
Questo testo si riferisce agli scritti di Philippe Buache , un geografo francese. Gli scritti originali di Philippe Buache sono in "Considerazioni Géographique fisici et sur ​​les nouvelles découvertes au Nord de la grande mer", 1753.
I riferimenti interessanti di Melgueiro sono disponibili tra le pagine 137 e 139.
Diverse spedizioni hanno cercato il Passaggio a Nord, molti dei quali con pochi riferimenti storici.
Per saperne di più sulle reali possibilità del viaggio di Melgueiro, dobbiamo capire chi lo ha preceduto.
A partire dal nord della Russia, i Pomors sono entrati nel Mar Bianco nel corso del 12 ° secolo, attraverso la Dvina settentrionale e gli estuari Onega.
Dalla loro base a Kola, hanno esplorato tutto il Mar di Barents, tra Spitsbergen e Novaya Zemlya.
Più tardi, i Pomors hanno scoperto e tenuto il passaggio a nord est tra Arkhangelsk e la Siberia.
Con le loro navi,chiamate Koch,specializzate per la navigazione nelle difficili condizioni dell'Artico, i Pomors hanno raggiunto luoghi lontani in Siberia, come Mangazeya ,ad est del penínusula Yamal.
In questo ottimo documento Nataly Marchenko , troviamo una mappa molto interessante delle navigazioni Pomor:
CICLI GLACIALI E L'ANOMALIA ARTICA- II PARTE
Agli inizi del 17, nei tre mesi estivi, il trasporto di merci via mare era frenetico.
Siamo in grado di verificare che durante l'anno di inizio del viaggio di David Melgueiro, ma soprattutto negli anni immediatamente precedenti,le temperature nel nord dell'emisfero settentrionale erano ben al di sopra della media.
Infatti, le temperature erano le più alte in quasi due secoli!
Se realmente così fosse stato,in pieno fase gelida del Minimo di Maunder,rafforzerebbe non solo la tesi che smentisce che il polo nord non è mai stato libero dai ghiacci,come insiste con scarsa scientificità la tesi del Riscaldamento Globale,ma che in realtà in concomitanza con l'indebolimento dell'attività solare del periodo,l'aumento dell'attività vulcanica riscaldò e rafforzò non solo El Nino,come si deduce dagli archivi soprastanti,ma anche l'Artico.
L'Artico in ritirata potrebbe essere un segnale del raffreddamento climatico in arrivo.
"Esplosive eruzioni vulcaniche sulla terra sono nulla di insolito e rappresentano una grave minaccia per le aree intere", spiega Vera Schlindwein del Alfred Wegener per la Ricerca marina e polare nella Helmholtz Association.
Ha partecipato alla spedizione come geofisico ed è stato, insieme al suo team,ad esaminare l'attività sismica del Mar Glaciale Artico per molti anni.
"L'eruzione del Vesuvio nel 79 dC e ha sepoltp Pompei sotto uno strato di cenere e pomice .
Lontano nel Mar Glaciale Artico, a 85 ° N 85 ° E, una violenta eruzione vulcanica simile è avvenuta quasi inosservata nel 1999 -. In questo caso, però , sotto uno strato di acqua 4.000 m di spessore. " Finora, i ricercatori hanno assunto che il vulcanismo esplosivo non può accadere in una profondità d'acqua superiori a 3 chilometri a causa di alta pressione dell'ambiente.
"Questi sono i primi depositi piroclastici che abbiamo mai trovato in acque profonde, a pressioni oppressivi che inibiscono la formazione di vapore, e molte persone pensavano che questo non era possibile", dice Robert Reves-Sohn, membro dello staff del WHOI e condurre scienziato della spedizione effettuata sulla Oden rompighiaccio svedese nel 2007.
Questo genere di attività vulcaniche in fasi prolungate può influire tranquillamente sulle temperature degli oceani e dei mari,favorendo il ritiro dei ghiacci,le correnti che generano il fenomeno di El Nino ecc.
Se il vulcanismo terrestre aumentò durante il Minimo di Maunder,fase più fredda della Piccola Era Glaciale,aumentò anche sul fondo degli oceani generando i forti El Nino del periodo,troppo freddo per essere di origine atmosferica,e riscaldò anche l'Oceano Artico,come evidenziato nella parte precedente,permettendo il passaggio a nord-est.
Anche in Antartide ci sono forti evidenze che il riscaldamento marino è prodotto dal vulcanismo sottomarino.
Queste immagini mostrano noti vulcani dell'Antartide e satellitari tendenze di temperatura misurata dal 1992-2004 sottotenendo a sostenere l'idea che dove c'è attività vulcanica, le temperature sono aumentate.
CICLI GLACIALI E L'ANOMALIA ARTICA- II PARTE
CICLI GLACIALI E L'ANOMALIA ARTICA- II PARTE
Cosa ci dice che il medesimo meccanismo non corrisponda anche alla Corrente del Golfo?
Fonti:
http://it.wikipedia.org/wiki/Minimo_di_Maunder
http://wattsupwiththat.com/2012/02/13/was-the-northeast-passage-first-navigated-in-1660/
http://expianetadidio.blogspot.com/2010/10/la-piccola-eta-del-ghiaccioun-archivio.html
http://www.meteogiornale.it/notizia/17128-1-gli-inverni-italiani-nel-minimo-di-maunder-durante-la-piccola-era-glaciale
http://wattsupwiththat.com/2008/01/22/surprise-theres-an-active-volcano-under-antarctic-ice/
http://wattsupwiththat.com/2008/01/22/surprise-theres-an-active-volcano-under-antarctic-ice/

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