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Cina e Giappone: crisi diplomatica a suon di libri

Creato il 11 ottobre 2012 da Alessandraz @RedazioneDiario
Pubblicato da Francesca Rossi Cina e Giappone: crisi diplomatica a suon di libri Basta aprire un libro di Storia o di Relazioni Internazionali per capire quanto i passati (e presenti) rapporti tra due colossi come Cina e Giappone non siano mai stati calorosi. La diatriba, purtroppo, continua e si è riaccesa nelle ultime settimane, stavolta con due aggravanti: da un lato, infatti, i media internazionali non ne parlano molto, visto che la notizia non è poi cosi «fresca». Dall’altro in questa nuova «fiammata ostile» sono stati tirati in ballo la cultura ed i libri.
Cosa sta accadendo esattamente? È presto detto: le due nazioni si disputano il controllo dell’arcipelago Senkaku (in cinese Diaoyutai), un gruppetto di 5 ricche isole (sembra ci siano giacimenti di petrolio) disabitate, ubicato esattamente a duecento miglia dalla Cina e a duecento miglia dal Giappone. Attualmente il territorio è sotto amministrazione giapponese (dal 1972 per la precisione), ma la disputa si trascina da secoli e anche Taiwan reclama la propria parte di sovranità. La notizia più recente in proposito parla dell’invio di quattro navi cinesi nel Mar cinese orientale e di una situazione che si fa sempre più critica ad ogni ora che passa. 
Fin qui la storia. Ora veniamo alla parte «culturale». I cinesi hanno attuato un vero e proprio boicottaggio della letteratura giapponese, al fine di protestare contro quello che considerano un vero e proprio torto politico che penalizza la loro posizione internazionale e le loro rivendicazioni. Il 17 settembre scorso, a quanto pare, i redattori delle case editrici cinesi sono stati invitati a non pubblicare opere di autori giapponesi. Questo «invito» è arrivato direttamente dall’Ufficio Municipale della Stampa e della Pubblicazione a Pechino, il quale ha prontamente smentito qualunque coinvolgimento.
Cina e Giappone: crisi diplomatica a suon di libri Di fatto, però, le librerie cinesi hanno cominciato a rimuovere i libri degli autori «non graditi» dagli scaffali e l’evento Japanese Comic Con, in preparazione a Guangzhou, è stato cancellato. Non è tutto: lo scrittore e giornalista cinese Jiao Guobiao è stato arrestato con l’accusa di essere un sovversivo per aver criticato il ruolo della Cina nel contenzioso territoriale. Stiamo assistendo ad un problema politico e diplomatico che, sempre di più, sta assumendo i contorni della lotta culturale.
Cosa accadrà? Difficile dirlo ora ma, ancora una volta, la libertà di pensiero e di opinione è in gioco. Si stanno consapevolmente (?) confondendo politica, cultura e diritti umani. O, meglio, la politica sta fagocitando il pensiero e questo non può portare a nulla di buono.  

Cartina tratta dal sito Lettera Politica

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