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L'Arte di Vincere
Un film ben diretto e ben recitato. Considerato uno dei migliori titoli di questa magra annata, ma è una storia fin troppo americana per avere successo fuori dagli states.L'Arte di Vincere è un film sul Baseball e di come è cambiato con l'arrivo dei matematici in panchina. Racconta la rivoluzione compiuta da Brad Pitt e il suo assistente Jonah Hill, portando al vertice del campionato gli Oakland Athletics senza i budget stratosferici delle grandi squadre.Il problema di questo film, per farla breve, è che per me (e quasi tutti voi) il Baseball è uno sport esotico, di cui conosco a grandi linee il gioco ma ignoro totalmente parametri, strategie e ruoli dei giocatori. Il film è tutto ambientato nelle retrovie e non sul campo, sullo stress di una scelta rivoluzionaria e sullo studio dei dati di rendimento dei giocatori. Il motivo per cui ne prendano uno al posto di un altro, per me è rimasto un mistero nonostante le mille spiegazioni che i protagonisti si danno a vicenda.Insomma bello ma freddo.
John Carter
Su il flop dell'anno, e forse del decennio, sottoscrivo quello che avete letto un po' da tutte le parti.
John Carter è un buon film, divertente e con parecchio dispendio di effetti visivi. E' costato una cifra spropositata ma ha incassato uno sputo. In Italia è passato quasi inosservato.
Purtroppo la storia di John Carter sembra un compendio di saghe già viste a partire da Avatar per finire a Star Wars, sia nello sviluppo della trama sia nelle immagini che popolano Marte. Il pubblico se ne frega se in realtà tutti hanno copiato da questa storia di Edgar Rice Burroghs scritta nel 1911, il film è arrivato oggi ed è arrivato terribilmente in ritardo. Io avrei un'altra appunto da muovere al film. Il protagonista Taylor Kitsch è veramente poca roba, carisma zero e personalità ancora meno.
Nonostante queste note negative ricordate il mio incipit: è un buon film e divertente.
Guardatelo e meravigliatevi. Passerete un'ottima serata.
Millennium - Uomini che Odiano le Donne
Non ho molto da dire su questo film. Io non ci ho visto l'incredibile mano di David Fincher, più che altro ho visto un remake girato con soldi e maggiore professionalità.
La versione Fincheriana è lunga, e riesce a dare maggiori informazioni soprattutto sulla vita privata dei due protagonisti. Risulta invece molto asciutta e pulitina nelle scene forti, che nella versione svedese non mancavano di scioccare lo spettatore.
Veniamo ai protagonisti. Daniel Craig, come previsto, è di gran lunga migliore del suo emulo nordico con la faccia a salmone affumicato. Mentre Rooney Mara per quanto brava e immedesimata nel ruolo, è troppo figa e quella faccia acqua e sapone non la mandi via con qualche piercing e un taglio emo. Noomi Rapace era una Lisbeth più dura, più cattiva ed in definitiva più riuscita.
Il film di Fincher lo consiglio solo agli appassionati della serie, o a chi non ha mai visto il primo episodio della trilogia. Per il resto buttatevi su altro.
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