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CInquanta sfumature di malto: Oktoberfest (1)

Creato il 09 ottobre 2012 da Luciusday
Non potevo aver trascorso più di un anno in Germania senza aver fatto almeno una tappa a Monaco di Baviera. Così, quando se ne è presentata l'occasione, ho preso la palla al balzo: la mia amica Ant andava a trovare degli amici per l'Oktoberfest* mi ha proposto di andare, ovviamente non ci ho pensato due volte.
Dopo 6 ore e mezza di viaggio rispetto alle 5 previste, e dopo 4 cambi da un treno regionale all'altro, arriviamo finalmente a Monaco. Durante il viaggio si uniscono alla traversata sempre più persone vestite con i costumi tradizionali bavaresi, vale a dire Lederhosen per gli uomini e Dirndl per le donne. Questi ultimi evidenziano particolarmente le forme femminili, già di per sé in Baviera com'è noto non molto esigue, come risulta del resto da studi statistici comparati attuati accuratamente nel corso del fine settimana dalla nostra redazione del blog. Il nome, Dirndl, è stato oggetto di un curioso e divertente qui pro quo tra due miei compagni di bevute, un americano e un'indiana, quando alla domanda "Do you have your Dirndl?" qualcuno ha equivocato dildo...
Ero infatti in compagnia di Ant, una coppia di suoi amici indiani, un americano in giro per l'Europa e un tedesco bavarese. Tutti loro, a parte io, Ant e un indiano che ha la laurea in astrofisica e fa il dottorato in economia per provare a entrare alla NASA, sono amici perché hanno fatto o stanno facendo un periodo di stage alla FAO e conoscono almeno quattro lingue (poi dici perché ti senti "ridimensionato"), e la lingua che veicolava la maggior parte dei discorsi e rappresentava un po' il compromesso generale era l'inglese.
CInquanta sfumature di malto: Oktoberfest (1) Appena arriviamo il tempo di darsi una veloce rinfrescata e siamo subito in giro, ad abbuffarci per pranzo a base di Schnitzel gigantesche e giusto una pinta di birra di riscaldamento (non avrei più mangiato altro per tutto il giorno). Subito dopo ci dirigiamo verso Theresienwiese, il posto dove ha luogo l'Oktoberfest. La metro è affollata, ma all'uscita si spalanca davanti ai nostri occhi l'Oktoberfest in tutta la sua magnificenza: ciò che all'inizio colpisce sono le giostre, gigantesche e innumerevoli, Luna Park di ogni tipo e sorta che affiancano bancarelle dove si può trovare di tutto, dai souvenir più classici ai preservativi in tema bavarese, dai Bratwürste, panini con la salsiccia in puro stile tedesco, ai Brezel, agli spiedini di frutta ricoperti di cioccolato fuso (ok, sta venendo fame anche a me), dopo un po' di cammino iniziano a ergersi e intravedersi i 6 capannoni caratteristici del festival. Entrare nel Biergarten adiacente e, ancora meglio, all'interno dell'edificio è una cosa che richiede normalmente poco tempo, ma il fine settimana della chiusura (ossia quando c'eravamo noi in poche parole) c'è una bolgia che manco a Roma Nord quando aprono Trony a Ponte Milvio.  Altro che discoteche, provateci voi a entrare in un capannone con bavaresi incazzati (ma soprattutto molto, ma molto ubriachi) attorno a voi. Dopo tira, molla, spingi e canta riusciamo a entrare almeno nel Biergarten. E là comincia la tragedia.
Continua...
Pulchra vobis!;) LuciusDay

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