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Cinque cose a cui rinunciare per essere felici

Da Pep89
In questi giorni si succedono varie notizie di morti e tragedie. A partire dalle bombe davanti la scuola di Brindisi, atto assolutamente spregevole e da canaglia perché colpire dei giovani, senza colpe, merita la più assoluta e ferma condanna. Oltre alla morte di Melissa, ci sono i morti nell’Emilia Romagna a causa del terremoto. Sono morte persone schiacciate dai detriti e sono morti operai che lavoravano in fabbrica. Un altro attentato c'è stato in Siria, dove il regime ha colpito un gruppo di rivoltosi per avere un minimo di democrazia. Da ultimo, è morto anche Robin Gibb, cantante dei Bee Gees, ucciso da un tumore.
Ma, finiti i necrologi, oggi provo ad avventurarmi nella traduzione di un articolo apparso sull'Huffington Post e scritto da Amy Chan, dirigente di marketing e giornalista. Il titolo del suo articolo è quello che leggete anche nel titolo di questo post, "Cinque cose a cui rinunciare per essere felici". Chi fosse interessato a leggere l'articolo originale ed eventualmente a correggermi errori di traduzione, il link è questo: http://www.huffingtonpost.com/amy-chan/happiness-tips_b_1523289.html?ir=Style
"Quando pensiamo come creare più felicità, tipicamente cerchiamo cose per realizzare e da aggiungere alle nostre vite. Tuttavia, a volte la chiave della felicità è in realtà la rinuncia a certe prospettive e desideri. Ecco alcune cose a cui rinunciare allo scopo di essere individui più felici.
Abbandonare l’abitudine di incolpare. Incolpare è un capro espiatorio per  non prenderci le proprie responsabilità. È molto più facile puntare il dito contro qualcun altro o qualche altra cosa invece di guardarsi dentro. Incolpare non è costruttivo. Esso non aiuta te e non aiuta le altre persone – nessuno vince nel gioco degli incolpamenti. La quantità di energia e stress che spendi per incolpare prende di più che andare oltre e trovare una soluzione.
Abbandonare il tuo bisogno di impressionare. Quando ti accetti per ciò che sei, e abbracci i tuoi capricci, difetti, forze e vulnerabilità, ti sentirai molto più a tuo agio con te stesso. E quando hai fiducia in te, smetti di interessarti così tanto a quello che gli altri pensano di te. La smetti di preoccuparti se qualcuno ti dirà che gli piaci o no, perché dentro di te sai che le persone che falsamente ti giudicano non contano nella tua vita.
Rinuncia ad essere la vittima. La prospettiva che tu sei solo il risultato di tutte le variabili esterne devia le responsabilità per prendere il controllo sulla tua vita. È una sfortuna che a volte le cose brutte capitino alle persone migliori. La vita può essere sleale, crudele e ingiusta. Tuttavia, rimanere in una mentalità da vittima non nutre la tua abilità ad andare avanti e oltre.
Rinuncia a sentirti autorizzato. Nessuno deve a te niente. Nessuno. Quando affronti la vita con la previsione che a te spettino delle cose, è in quel caso che ti sentirai deluso per molto tempo. Quando sei riconoscente per ciò che hai e vedi le cose positive come premi contro ciò che tu ti aspettavi, ti sentirai sorprendentemente appagato.
Rinuncia a pretendere. In una società dove siamo premiati per la perfezioni, noi giochiamo sempre un ruolo. Cerchiamo di mostrare al mondo che siamo esseri umani perfetti sperando che saremo voluti e accettati. Ma il bello di noi sta nella nostra vulnerabilità, nel nostro amore, nelle nostre profonde e complesse emozioni… insomma, nella nostra umanità. Quando abbracciamo chi siamo e decidiamo di essere autentici anziché perfetti, noi apriamo noi stessi ad avere vere connessioni con gli altri. Non c’è bisogno di mettere su uno spettacolo. Non c’è bisogno di pretendere di essere qualcosa o qualcuno che non siamo. Tu sei perfetto come sei."
Umore del giorno: vorrei provare a scrivere la tesi ma mio fratello in casa fa troppo rumore per permettermi di concentrarmi
Al prossimo post!


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