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Cinque dischi per... La pioggia.

Da Farmacia Serra Genova
Siamo letteralmente agli sgoccioli di quest’estate, cari lettori, inutile girarci intorno. E se dico “letteralmente” agli sgoccioli, è perché sono già iniziate le piogge, a guastare gli ultimi giorni di ferie di alcuni, e a rinfrescare i primi giorni di rientro di altri.
Perciò, oggi ci godremo cinque dischi per la pioggia.
Gigliola Cinquetti – La pioggia

Eh sì, sono proprio una signorina all’antica, a volte. O una signorina antica, se preferite. Il concetto è lo stesso: le belle canzoni di una volta vanno salvate. Come questa, che dice che la pioggia non bagna il nostro amore quando il cielo è blu: abbastanza lapalissiano, come concetto. Ma dice anche che la pioggia non esiste se mi guardi tu, che come concetto invece è molto carino. E quindi la teniamo come buona, assieme all’outfit catarifrangente della Gigliola.
Geri Halliwell – It’s raining men

L’umidità si sta alzando, il barometro s’abbassa: secondo le nostre fonti, bisogna andare in strada. Perché per la prima volta nella storia stanno per piovere uomini. Questo giusto per ricordare che non tutte le piogge vengono per nuocere (a meno che non siate tra gli uomini che stanno piovendo, e che verosimilmente si romperanno qualche osso nella caduta). La versione originale di questa canzone è delle Weather Girls (Le ragazze meteo, che nome azzeccato) ed è del 1982. Ma Geri Halliwell è dimagrita così tanto e ha messo su così tanti muscoli dalla fine della sua avventura nelle Spice Girls che abbiamo pensato meritasse un’occhiata.
Gene Kelly – Singing in the rain

Ecco il classico brano che capita in quasi ogni cinquina, davanti al quale mi ritrovo a dire “Eh, ma questo è così in tema che cosa cavolo posso scriverci?”. Vediamo…potrei dirvi che è un brano che fa parte della colonna sonora di un omonimo film, del 1952, che ha come protagonista – giustappunto – Gene Kelly, che interpretò questa famosissima scena in cui balla canta e zompetta sotto la pioggia mentre aveva ben 39 di febbre. Anche se chiamarla “pioggia” non è del tutto corretto: forse non tutti sanno che, infatti, per rendere meglio l’effetto pioggia sulla pellicola, all’acqua fu aggiunto del latte, così da rendere le gocce più visibili. Povero Gene, le passò davvero tutte, quel giorno; ma se non altro passò alla storia.
R.E.M. – I’ll take the rain

Prenderò la pioggia, canta Michael Stipe. Se serve, non importa, prenderò anche la pioggia. Uno dei primi dischi del “nuovo corso” della band di Athens (lo spartiacque è segnato dall’abbandono di Bill Berry), ma questo è senz’altro uno dei brani più forti di quel disco, almeno dal punto di vista dei testi. Menzione particolare anche per il video, un cartone animato (è la prima volta per i R.E.M.) diretto da David Weir.
Blind Melon – No rain

Perché ci siamo annoiati del solito “Non può piovere per sempre”, e i Blind Melon lo dicono molto meglio. Anche stavolta ci soffermiamo un po’ sul video: è delizioso, con una ragazzina vestita da ape che fa di tutto per farsi accettare dai suoi compagni che non la capiscono. E allora sai cosa? No, non ve lo dico. Però la morale è che prima o poi si trova qualcuno con cui ballare, e qualcuno – come canta la canzone – che ti dica “Sarò sempre lì quando ti svegli”. Anche se a noi va già benissimo qualcuno che ci faccia spazio sotto il suo ombrello.

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