Scritto da: Pierpaolo Molinari
Non importa quanto siate in sintonia con il/la partner, incomprensioni, gaffes ed errori di comunicazione sono sempre dietro l’angolo e capitano molto più spesso di quanto si possa credere.
Ce ne sono alcuni su cui è possibile sorvolare, altri invece indicano che un rapporto è sull’orlo della fine: la critica esasperata, il disprezzo o l’ostruzionismo. LifeHacker indica i cinque errori di comunicazione più comuni, evitabili, ma che potrebbero danneggiare una relazione.
1. Credere che una maggiore comunicazione risolva i problemi
Udite, udite! Non è sempre così. Probabilmente siete convinti che una grande comunicazione possa essere la base per una felice e rosea relazione. Molte volte è vero ma la comunicazione, da sola, non basta. Anzi, a volte parlare troppo procura delle fratture nel rapporto.
Uno degli errori più grandi consiste nel credere che comunicazione coincida con connessione. Per molti è vero, parlare è un mezzo per instaurare collegamenti, ma soprattutto per gli uomini questa idea vale meno. Solo un’attività condivisa, il riconoscimento degli sforzi compiuti dall’altra persona, la vicinanza fisica e morale consentono una connessione efficace a cui aggiungere la dialettica. Parlare, con una sensazione di distacco, crea sentimenti opposti.
E’ importante capire la persona accanto perché, fortunatamente, le persone non sono tutte uguali e diverso è anche il linguaggio dell’amore per ognuno. Per alcuni le azioni sono più importanti delle parole, i complimenti più importanti dell’aiuto fisico e viceversa. Parlare è importante ma bisogna accertarsi di comunicare sulla stessa lunghezza d’onda, in modo produttivo.
2. Aspettarsi che il partner legga i pensieri
Quando si è in perfetta sintonia, sembra che il partner sappia leggere i pensieri ed anticipare alcune necessità dell’altro. Questo avviene non perché lui/lei sia in grado di leggere quello che passa nella mente dell’altro ma, appunto, per via di una profonda conoscenza del carattere e necessità dell’altra metà.
Se però questo non dovesse succedere, non va bene trincerarsi dietro una barriera di ostilità perché ci sono periodi molto intensi, per il lavoro, per lo stress, per la famiglia, in cui alcuni non sanno nemmeno cos’abbiano bisogno per sé stessi. Non si può avere la pretesa che marito/moglie, compagno/a o fidanzato/a sappiano esattamente quello che l’altro sente e soprattutto vuole. A meno che la coppia non viva in simbiosi, le realtà diverse in cui vengono proiettati ogni giorni creano diversi stati d’animo, pensieri, visioni.
E’ sempre utile ricordare la divertente differenziazione tra uomini e donne: gli uomini vedono a 256 colori, le donne a 16 milioni. L’uomo che si sente rispondere “no” ad una domanda crede che sia la risposta vera e non pensa che la donna volesse affermare l’esatto contrario. Per l’uomo malva è una pianta, qualcuno riesce anche a dire che si tratti di una specie medicinale ma non pensa al colore.
Per cui, la soluzione migliore in caso di dubbio è esternare i propri pensieri, ad alta voce.
3. Non dire quello che si pensa
Molto spesso, ma soprattutto all’inizio di un rapporto, uno dei due (o entrambi) per compiacere il partner contrasta i propri pensieri e si mostra sempre d’accordo con l’altro/a. Questo, con il tempo, finisce per soffocare le emozioni e la pace apparente finirà con l’erodere la felicità di coppia e, di conseguenza, il rapporto.
Le strade percorse a senso unico, inizialmente, sembreranno semplici da percorrere ma finiranno con l’annoiare. Alcuni spigoli, per carità, andranno anche limati, ma non bisogna snaturarsi per essere l’immagine che l’altro/a ha pensato di trovare. Scontrarsi serve a crescere, sia come coppia che come persone ma soprattutto evita di sentirsi annullati come individui.
4. La “sindrome del picchio”
Essere testardi e non accettare compromessi è deleterio per la coppia. Normalmente funziona che uno dei due si fissa su un particolare o su una situazione e continua a picchiare solo su quell’aspetto. L’altro reagisce di conseguenza e si mette sulla difensiva. Fare il picchio, come dice Psychology Today, non porta a nulla di costruttivo.
Diventa un maestro con bacchetta, diligente, intransigente ed insensibile che parla con monologhi forti che si perdono in un silenzio difensivo. Entrambe le parti esauriscono le loro forze e diventano reciprocamente diffidenti.
Chi fa il picchio è bene che smetta al più presto e tenti un approccio differente.
5. Non considerare le cose dal punto di vista dell’altro
Basta poco, basta essere chiari o giocare d’anticipo. Conoscere la persona che vi sta accanto è il modo migliore per stabilire una comunicazione efficace, con il minimo sforzo di voler comprendere e vedere le cose anche dal suo punto di vista, cosa che spesso ci si dimentica di fare. L’empatia, ossia la capacità di comprendere lo stato d’animo altrui, è la pratica migliore da adottare, personalmente, intimamente ma anche professionalmente.
Non serve essere d’accordo, ad ogni costo, con l’altra persona. Ci si può confrontare, si può dissentire ma almeno ci si trova a parlare sullo stesso piano del rapporto.