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Cintura nera di petting

Da Albino

Avevo iniziato un post politico ma poi c’ho ripensato: discorsi troppo intricati, troppo lunghi, troppo complessi. Non ho voglia.

Allora avevo iniziato a parlare di figa ma non e’ il caso, poi sembra che io pensi solo a quello. In realta’ invece penso anche ad altro, anche se al momento non mi viene in mente nulla…

…E invece no, ho appena cambiato idea. Parliamo di figa.
Dovete sapere che domenica notte mi sono ritrovato ad una tavolata di persone, meta’ delle quali a me sconosciute, a parlare guarda caso di sesso. Surprisingly enough, il tema della serata e’ stato il fatto che apparentemente i giappi maschi hanno delle tecniche manipolatorie sconosciute a noi occidentali. Come le tecniche segrete della scuola di Hokuto, esatto.

Ora, non mi vorrei addentrare in particolari troppo dettagliati, ma apparentemente sembra che i giappi siano ad un altro livello rispetto a noi per quel che riguarda la stimolazione manuale femminile. E le tipe presenti in sala confermavano tutte questa cosa, fortunatamente in inglese cosicche’ i cinque giappi presenti non hanno capito e l’onore di noi occidentali almeno ne e’ uscito intatto. Cosa che non si puo’ dire invece del morale, figurarsi che ne siamo rimasti cosi’ scioccati da non sapere neppure cosa dire.

Ora, ne va del nostro orgoglio nazionale? Chi lo sa. I maschi che leggono questo blog probabilmente risponderanno sboroni come fanno tutti, con le parole dell’uomo occidentale medio: i giappi ce l’hanno piccolo, i giappi lo fanno peggio di noi. Eppure sembra che le tipe con cui ho parlato l’altra sera siano di tutt’altro avviso. Dicono proprio il contrario, parlano di giappi concentrati nel far bella figura, di giappi metodici nel farle divertire, di giappi che sapevano dove mettere le mani, e soprattutto come.

A questo punto della conversazione, i giappi presenti in sala hanno preso la parola, hanno espresso il loro punto di vista. Sono arrivati a spiegare tecniche segrete, prendendo tanto di tipe e mimando “come si fa”. Il risultato e’ stato comico, come potete immaginare, ma allo stesso tempo ha mostrato una parte della cultura giapponese a noi estranea.
Il fatto che salta agli occhi, cari lettori, e’ che i maschi giapponesi sembrano passare buona parte delle loro conversazioni a passarsi tecniche e metodi amatorii. Un po’ come noi italiani ci scambiamo le ricette di cucina a tavola. Questa cosa ci differenzia da loro in maniera veramente netta: non so di cosa voi parliate con i vostri amici, ma io con i miei sinceramente dei modi e dei segreti per masturbare una donna non ne ho mai parlato. Gia’ il fatto di mostrare di non sapere tutto sul sesso dal nostro punto di vista di maschio latino sarebbe anche un po’ come mettersi in posizione di inferiorita’ rispetto a un altro maschio. O sbaglio?

Ai giapponesi invece, si sa, piace uniformarsi. Ma ovvio, quando sei in camera da letto con una donna non e’ che puoi imitare gli altri. Sei da solo, chi cazzo imiti? Quindi ecco che aggirano il problema di non saper cosa fare parlandone, scambiandosi tecniche, creandosi dei vademecum, degli abbecedari tra amici e conoscenti.
Da un lato posso supporre che questo modo di fare sesso risulti molto piu’ meccanico del nostro. Mi fa venire l’idea (ma forse mi sbaglio) che tutti i giappi lo facciano allo stesso modo, con le stesse tecniche e gli stessi canoni. Donna con la schiena a 40 gradi, tocca due volte qui, lecca quattro volte li’, torsione del busto di venti gradi… eccetera.

Forse esagero. Ma di certo pero’, dall’altra parte c’e’ di buono che i giappi si confrontano tra loro. Devo essere sincero, ho imparato alcune cose di cui nemmeno ero a conoscenza, domenica sera. Sul serio.
Sono due scuole di pensiero in netta contrapposizione. Dalla nostra parte noi si improvvisa di piu’, e immagino si sia piu’ propensi a focalizzarsi sulla donna che si ha di fronte piuttosto che su una sequenza di azioni da compiere. Forse accarezziamo di piu’, baciamo di piu’, ci lasciamo trasportare di piu’.

Ma c’e’ da ammettere che i giappi sembrano sapere il fatto loro, e immagino per una donna andare con un giapponese voglia dire lasciar fare tutto a lui, farlo sfogare mentre fa vedere quello che sa fare: ed ecco spiegato perche’ le giappine di solito quando fanno sesso una volta spogliate se ne stanno sul letto a peso morto ad aspettare che il maschio faccia tutto il lavoro e limitandosi al piu’ a mugulare e a fare urletti di incitazione.
Quel che e’ certo e’ che non fa certo piacere sentirsi dire da una tipa certe frasi, come e’ successo a me domenica: “col mio ex (giapponese) mi bagnavo cosi’ tanto che lavavo letteralmente il letto, al punto di vergognarmi del casino che lasciavo, dovevamo mettere un telo di plastica”. E la tipa in questione non era giapponese.

Non fa piacere, no. Ti fa sentire in qualche modo in difetto. Ecco quindi che invito tutti i lettori di questo blog a chiedere ai loro amici giappi come fanno, che tecniche usano. Poi ce le scambiamo come si fa con la ricetta della parmigiana di melanzane, e proviamo a vedere se la combinazione tra il maschio latino e le tecniche orientali porta qualche successo tangibile, che ne so, alzare il livello del fiume Sumida.
Insomma, riscattiamo l’onore perduto.



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