I circoli ARCI sono centri di ritrovo primariamente giovanile, dediti all’aggregazione di persone appartenenti ad ambiti differenti, legate dall’interesse che hanno verso le attività in essi svolte. Per entrare è necessaria una tessera, rinnovabile di anno in anno, dal costo di dieci euro. Valida per qualsiasi circolo, finanzia, però, solo il circolo specifico nella quale è stata emessa.
A differenza di altri sistemi di aggregazione, come i partiti politici, non esistono nei circoli ARCI periodi di tesseramento esclusivi e il fruitore ha la possibilità di tesserarsi quando meglio crede.
Spesso utilizzati per creare una rete di contatti, sono utili sia agli associati, sia ai semplici curiosi, sia agli abitueè degli eventi. Non è raro trovare nei circoli ARCI servizi di ristorazione, che, offrendo un’alternativa low cost ai locali tradizionali, hanno probabilmente incentivato l’incremento di popolarità che queste realtà hanno avuto negli ultimi anni.
La bandiera dell’ARCI. Da wikipedia si legge: “sei bande orizzontali di identiche dimensioni in cui ciascuno dei colori rappresenta uno o più elementi dell’ambiente e i colori delle varie popolazioni umane (nero, giallo, rosso e bianco).”
Per via della loro natura di luoghi privati, aperti ai tesserati e non a tutto il “pubblico”, hanno alcune specificità legislative ed agevolazioni. Sono infatti esenti dalle imposte quando organizzano attività istituzionali, per definizione “non commerciali”, riservate. Non sono inoltre tenuti a seguire le regole statali sulla somministrazione di bevande; devono però seguire le regole “standard” in materia di igiene e sicurezza.
I circoli ARCI hanno come fondamento l’associazionismo: non sono circoli politici, sebbene spesso vengano definiti come “politicizzati”, nella quasi totalità dei casi verso l’area di sinistra. Le attività principali sono culturali e di intrattenimento: iniziative, presentazioni di mostre, attività di teatro o musicali. Molti i gruppi giovanili che si esibiscono all’interno dei locali, avendo la possibilità sia di presentare pezzi propri, sia di suonare cover di brani già esistenti, in quest’ultimo caso non dovendo pagare alla SIAE il normale compenso, già dovuto e pagato dal circolo.
Creare un circolo ARCI
Creare un circolo ARCI dal nulla può essere l’idea perfetta per chi sente il bisogno di impegnarsi in qualcosa o vuole creare uno spazio di aggregazione.
E’ possibile ottenere una remunerazione dall’attività svolta nei circoli, per quanto questa sia sottoposta a una serie di vincoli legislativi. Infatti, l’associazione da cui origina il circolo ARCI deve essere sempre senza fini di lucro. Questo non significa che non si possano pagare attività rilevanti e necessarie alla sua esistenza, come quelle di ristorazione, bar, servizi: esse sono trattate come qualsiasi lavoro subordinato. Tuttavia, gli utili di gestione non potranno essere ripartiti tra i soci, ma dovranno essere obbligatoriamente reinvestiti nelle attività inerenti al circolo.
Per creare un circolo ARCI il primo requisito è creare un’associazione di almeno tre persone. L’assemblea, costituita dai soci, deciderà poi il programma annuale, voterà il bilancio ed eleggerà il consiglio direttivo, che sarà di fatto l’organo di gestione del circolo. Questo organo applicherà il programma predisposto ed eleggerà il presidente. Egli sarà il legale rappresentante dell’associazione, ed a lui faranno capo le tematiche giuridiche che di volta in volta sarà necessario affrontare. Circa i luoghi fisici nei quali le attività del circolo si svolgono, essi possono essere affittati da un privato, oppure dati in concessione da un ente o da una istituzione. E’ anche possibile, finanze permettendo, che il circolo ARCI sia il diretto proprietario del locale: in questo caso, la persona di riferimento sarà il presidente.