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Citazioni,ovvero Brevi Estratti Interessanti - Jane, così grande e così lontana dalla storia

Creato il 27 dicembre 2012 da Lalenene @Irene_Marziali

Jane Austen con «Orgoglio e pregiudizio» narrò la rivoluzione borghese ignorando la politica
Citazioni,ovvero Brevi Estratti Interessanti - Jane, così grande e così lontana dalla storia "Anche l' Inghilterra ha avuto periodi di storia oscuri. La calata di Napoleone in Italia coglieva l' Inghilterra in una situazione quasi disperata. Gli alleati più forti l' avevano abbandonata stipulando le paci separate di Basilea e dell' Aja. L' Irlanda era in piena rivolta e invano Pitt cercava di indurre Giorgio III all' idea del Parlamento unico. Gli ammutinamenti del Nore e dello Spithead denunciavano la condizione della marina. Gli emigranti francesi soffiavano nel fuoco; e gli Inglesi, non ancora dimentichi dello smacco americano, erano come offesi con Pitt che non aveva mantenuto la promessa fatta nel ' 92 di una pace che durasse almeno quindici anni. La gravità delle tasse pesava come un incubo, vinto soltanto dall'altro incubo, Napoleone. Ma questi fermenti e queste miserie erano come circoscritti alle grandi città. Nelle campagne, dominava la nobiltà campagnola. Erano discendenti dell' aristocrazia terriera che nella rivoluzione di circa un secolo prima era salita al potere per impedire il dispotismo monarchico dilagante in Europa; e attraverso le dittature dei vari dandies era diventata maestra delle arti e della cultura. La sua supremazia, già cantata nelle tele di Reynolds e di Gainsborough, veniva un poco sconcertata dalle scintille rivoluzionarie d' America e di Francia; ma era uno sconcertamento epidermico. La tensione che in Londra si esprimeva in dibattiti al Parlamento e nelle ardenti polemiche Paine-Burke, si risolveva nelle campagne in un tentativo di accostamento al ceto medio e di livellamento col clero.
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Di questo ambiente campagnolo e di quest' epoca è espressione tipica e insuperata Jane Austen. Aveva ventun anni quando, tra l' ottobre 1796 e l' agosto 1797, rifece il romanzo giovanile che aveva intitolato First Impressions ribattezzandolo Pride and Prejudice. Jane Austen, creatrice com' è di uno stile e di un tono che il gusto inglese continua ad accettare senza riserve, è tutt' altro che una letterata. La sua cultura era quella di una signorina di buona società un po' più intelligente della media; la sua vita quella di una signorina per bene che non avrebbe mai osato contravvenire alla minima delle convenzioni sociali. La posizione della donna scrittrice era apprezzata allora anche meno di oggi, anche se un intero squarcio del romanzo settecentesco inglese è rappresentato essenzialmente da donne; e Jane Austen sgridava il fratello Enrico che svelava il segreto delle sue pubblicazioni anonime, e rifiutava sistematicamente qualsiasi invito le venisse rivolto in qualità di letterata: così non volle andare a un ricevimento a cui doveva prendere parte Mme de Staël che aveva espresso il desiderio di conoscerla, anche se giudicava i suoi romanzi delle «storie senza interesse in una prosa insipida». Ma tanto i suoi personaggi che i fatti della sua vita mostrano come questa adesione fisica alla posizione tradizionale della donna fosse accettata da lei con molte riserve mentali. A quell'epoca, la donna aveva come fine principale di trarre il miglior partito dall'istituzione del matrimonio, senza trascurare rendita, posizione e convenzioni.
Citazioni,ovvero Brevi Estratti Interessanti - Jane, così grande e così lontana dalla storiaJane Austen, lo abbiamo già detto, riflette alla perfezione il suo ambiente in quell'età; e infatti ha poco o nulla a che fare con l' ardore. La sua è una musa pastorale che abita parrocchie e case di campagna, non una dea «romantica» che abiti in luoghi pittoreschi e selvaggi; e il suo merito è proprio di aver dato il fascino del «romanzo» a una situazione così poco romantica. L' amore nei suoi libri è travestito da generosità ed equilibrio, e nasce dalla gratitudine: a Jane importa che sia una fonte pura, anche se è una fonte fredda. 
Il bello di questo, è che si svolge fuori di ogni polemica, ed è frutto di un self-control costitutivo: lo stesso autocontrollo che toglie alla critica serratissima da lei mossa alla sua società qualsiasi velleità o foga riformatrice. Quando Jane imposta il personaggio di Elizabeth, affronta un problema non indifferente. La donna, nella tradizione del romanzo di Defoe, aveva una funzione essenzialmente ornamentale, decorativa; con Richardson e Fielding acquistò un' importanza nuova, ma è forse proprio in Jane, in questa tradizionale e convenzionale signorina che non avrebbe mai sopportato di sentir sparlare di sé in giro, la scoperta del diritto della donna a una dignità e a un' indipendenza. La vita di Jane, si è detto, si svolge, serena, tra Steventon, Bath, Southampton e Chawton. Quando va a morire a Winchester, il bilancio dei suoi quarantadue anni di esistenza si può riassumere in molti balli, innumerevoli pettegolezzi, favole e favole narrate ai numerosi figli dei fratelli, e una mezza dozzina di romanzi che la critica inglese non si stanca di accettare per immortali. Dell' ondata di sangue che travolgeva l' Europa non c' è traccia in lei; e nemmeno c' è traccia di una coscienza del lieve spostamento di piani nelle classi campagnole a cui si è accennato prima. 

Citazioni,ovvero Brevi Estratti Interessanti - Jane, così grande e così lontana dalla storiaLa storia non la interessa, semplicemente. Quando Jane scrisse Orgoglio e pregiudizio non le balenava nemmeno per la mente la possibilità di diventare un' Immortale con la I maiuscola. La vita a Steventon era piuttosto monotona; e dopo un pomeriggio passato in visite a famiglie amiche, la famiglia di Jane si riuniva in tinello a leggere, forte, dei libri o in una stalla a improvvisare commedie. In famiglia c' era un grande affaccendarsi matrimoniale, con quei sei ragazzi e due ragazze da sistemare; Jane confida alla sorella il suo flirt con Tom Lefroy in cui si è spinta così oltre da far sussurrare la gente e non osar più permettergli di invitarla a ballare; e tra una visita e l' altra scrive pagine e pagine da legger forte in tinello, la sera, invece dei soliti libri. Forse da questa necessità di leggere forte deriva una delle qualità più solide e effettive della Austen: la potenza drammatica. C' è nei suoi dialoghi una freschezza, una densità che la delicata patina settecentesca, con quei modi cerimoniosi e quel linguaggio riservato, non fa che ravvivare e approfondire.
Citazioni,ovvero Brevi Estratti Interessanti - Jane, così grande e così lontana dalla storiaI personaggi si realizzano forse nel dialogo più che in certe descrizioni minute; e se è vero che certi «pezzi» descrittivi, come quello di Pemberley, sono diventati famosi, è anche vero che il personaggio di Collins è diventato proverbiale e le autorità discutono se «un Collins» significhi una lettera di ringraziamento nell'indescrivibile stile del sacerdote o semplicemente alcunché di goffo, presuntuoso e indiscreto. Ora, non voglio dire che Pride and Prejudice sia o non sia il capolavoro della Austen; ma mi pare forse la realizzazione più compiuta del suo «manifesto» letterario quale si può rintracciare nel corso delle sue lettere. Il mondo di Jane è limitatissimo, insomma - e proprio in questa limitazione, e coscienza di limitazione, sta la sua grandezza; perché quando la limitazione è cosciente vale a solidificare il nucleo delle rappresentazioni. Non aveva ambizioni o grandi sogni, questa signorina che rappresentava fedelmente le sue proprie esperienze nel suo proprio ambiente; e della sua limitazione si rende conto senza tremare. In fondo, le scriveva per la gioia dei fratelli e dei nipoti, dispostissimi a testimoniargliela, e dei loro commenti si valeva, e con loro discuteva sui personaggi dei suoi libri. In una lettera, scrisse di Pride and Prejudice: «È troppo lieve e sfavillante; ha bisogno di ombre; ha bisogno di essere allungato con qualche capitolo di ragionamento oppure con qualche solenne sciocchezza che non abbia a che fare col racconto: un saggio sulla prosa, una critica su Walter Scott, o la storia di Bonaparte, o qualche cosa che crei un contrasto e conduca il lettore con maggior gioia allo stile scherzoso ed epigrammatico del lavoro». Sembra un' autocritica spietata; ma non ci si lasci ingannare. Più di frequente, Jane chiacchierava dei suoi personaggi come di amici e pettegolava su loro come su amiche. Basti pensare che mentre la folla londinese si accalcava sullo Strand in attesa di vedere le caricature politiche e antinapoleoniche disegnate a getto continuo da un Gilray o da un Rowlandson, Jane andava alle mostre di acquerelli in cerca di quadri che rappresentassero signore somiglianti alle sue eroine. 
Citazioni,ovvero Brevi Estratti Interessanti - Jane, così grande e così lontana dalla storia E Jane non si lasciò allettare dagli intrighi di corte, e continuò a leggere le sue storie ai familiari, a far visite ai vicini, a farsi fare i ricci per andare a sentir Garrick e a scrivere innumerevoli lettere. Così, nella sua umiltà, Jane stabilì inconsciamente il legame tra il romanzo domestico settecentesco e quello di costumi vittoriano; e nel suo arguto buon senso raccolse le straboccanti effusioni di Richardson e precorse le acute ironie di Thackeray. Per questo, e per le sue doti di linda onestà e di sorridente equilibrio, Jane Austen divenne un pilastro della letteratura inglese e come un simbolo del gusto inglese; e passò dalla quasi ignoranza dei contemporanei alla idolatria delle generazioni successive"


Fernanda Pivano sul "Corriere della Sera" di Martedì 29 Novembre 2005

Non aggiungo altro...questo articolo parla da solo. Posso solo dire che sono pienamente d'accordo con ciò che viene espresso in questo estratto. E a poca distanza dal bicentenario di Pride and Prejudice mi sembrava appropriato condividerlo con voi.

Con affetto,
Irene

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