Uno dei candidati alla segreteria del PD e indiscusso protagonista del palinsesto politico degli ultimi anni, molto spesso rimasto in disparte poiché oscurato da Renzi, è senza dubbio lui, Pippo Civati. Civati, classe 1975, si è laureato in filosofia nel 1998 e nel 2004 ha conseguito il dottorato di ricerca in filosofia presso l’Università Statale di Milano. Ha cominciato a fare politica fin da subito. Aveva ancora il Chupa Chups in bocca e già, dopo aver compiuto il 18esimo anno di età, bazzicava nei Giovani Progressisti. Civati fa parte del Partito Democratico dalla fondazione nel 2007. Dopo le dimissioni di Walter Veltroni dalla segreteria del PD del 17 febbraio 2009, è risultato a sorpresa il secondo più votato in un sondaggio online del settimanale L’Espresso per la scelta del nuovo leader del partito ed è considerato da molti uno dei pochi ”trentenni” che potrebbero guidare il ricambio generazionale del Partito Democratico. Inoltre Civati è molto attento al dialogo e sa mantenere in modo molto efficace un rapporto diretto tra se e i suoi elettori. Dal 2004, infatti, tiene un popolare blog, in cui affronta prevalentemente tematiche politiche e che sfrutta sapientemente per confrontarsi e informare i suoi sostenitori.
Insomma, Pippo Civati è uno che ci sa fare. Essendo giovane utilizza mezzi giovani e fa politica in modo nuovo e fresco. Purtroppo però, nelle ultimi settimane, Pippo mi è piombato in basso. Terra terra, si intende! Per spiegare il motivo di questa perdita di credibilità da parte mia è opportuno riavvolgere il nastro. Il 20 novembre, la Camera si era espressa, PD incluso, sul caso Cancellieri schierandosi dalla parte del Guardasigilli. Civati, a tutto ciò, ovvero al fatto di dare o meno la fiducia alla Cancellieri, si era espresso contro la fiducia al Ministro ma dopo la riunione di partito egli si è piegato alla “disciplina di partito”, ovvero si è allineato al pensiero degli organi del PD gerarchicamente più in alto di lui. Questo episodio ha scatenato l’ira dei sostenitori di Civati e di chi vorrebbe dare una scossa al PD poiché Civati avrebbe avuto, in questa occasione, la possibilità di dimostrare la sua taratura da leader e di opporsi a questo PD cieco che non riesce ad andare oltre al fabbisogno delle larghe intese. Pippo, essendo molto attento al mondo web, ha immediatamente notato le inevitabili critiche di chi in lui aveva riposto le sue sperante e attraverso il suo portale ha indetto una giornata #insultacivati, ovvero ha lanciato un hashtag su twitter dove, per un paio d’ore, ha risposto a tutte le critiche e agli “insulti” in riferimento alla sua scelta. Un’iniziativa che assolutamente gli fa onere ma che ha la sola funzione di mettere un po’ di pezze qua e la, giusto per scusarsi e per cercare di contenere i malcontenti.
Pippo Civati è uno come gli altri? Devo ammettere che dopo questo episodio è una domanda che mi faccio spesso poiché, secondo il mio modesto parere, l’unico che può dare una svolta al PD è solo lui, ma se questi sono i presupposti tutto il resto è fumo. Il PD ha bisogno di gente forte e che sappia far finalmente prendere la scelta giusta a questo partito instabile e malridotto. Pippo sarà la persona giusta? Chi vivrà vedrà!