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Classifica Arwu, nessun ateneo italiano tra i primi 150

Creato il 18 agosto 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online

E’ tempo di classifiche per l’università italiana. Come ogni anno, l’ateneo Jao Tong che ha sede a Shangai ha stilato una classifica dei migliori 150 atenei a livello mondiale, la cosiddetta Academic Ranking of World Universities (Arwu).
Nella graduatoria, l’Italia deve ingoiare un boccone dolceamaro. Nessuno degli Atenei nazionali occupa una posizione tra i primi 150 ma, nella classifica dei primi 500, le università italiane si spartiscono differenti posizioni che vanno dalla 151° alla 200°. Alcuni tra i criteri di selezione sono la qualità dell’insegnamento, quella delle singole facoltà, della ricerca, senza dimenticare la “performance di ciascun istituto rispetto al numero degli iscritti”.
Sebbene l’Italia si piazzi 18° nella classifica generale, sul podio dei singoli atenei primeggiano le università made in USA, prima tra tutte Harvard, seguita da Stanford e ovviamente dal prestigioso MIT (Massachussets Instiute of Technology). Per quanto riguarda le eccellenze nostrane la prima a mostrarsi è l’Università di Bologna, seguita da Milano, Padova, Pisa, Roma La Sapienza e Torino. Tra la 301° e la 400° posizione abbiamo ancora la Normale di Pisa, Milano Bicocca, Federico II di Napoli, Roma Tor Vergata. Last but not least, tra le ultime 100 si possono vedere la Cattolica, l’Università di Cagliari, Ferrara, Genova, Palermo, Parma, Pavia, Perugia e Trieste. L’Italia vede quindi solo 21 presenze totali, numero irrisorio se confrontato alle 146 università a stelle e strisce.
Torino e in generale il Piemonte non scampano al “declassamento” di posti in classifica, ma con alcune eccezioni. Il capoluogo piemontese riesce a posizionarsi tra la 76° e la 100° posizione per l’insegnamento della Medicina, insieme all’Università di Milano, seguite da Bologna e Padova, posizionate nella fascia 101-150, Firenze, Genova, Federico II e La Sapienza (fascia 151-200). Gli atenei di Torino e Milano sono classificati come i migliori del nord-ovest. L’Università degli Studi di Torino migliora la propria posizione, dalla fascia 200-300 del 2013 a quella 150-200 di quest’anno.
Un piccolo excursus merita l’ateneo di corso Duca degli Abruzzi. Solo un anno fa, il Politecnico di Torino, ateneo dedicato a Ingegneria, Architettura e Design, era ancora presente nei primi 150, sebbene in fondo, in una delle ultime fasce. Quasi ironicamente, il principale “rivale” del PoliTo, il Politecnico di Milano, si può ritrovare tra il 201° e il 300° posto. La situazione del Politecnico sabaudo riportata dalla ricerca di Arwu non desta comunque eccessiva preoccupazione, come precisa Laura Montanaro, il protettore: -Ce lo aspettavamo. Abbiamo sempre avuto un’ottima posizione per il numero di ricercatori con citazioni elevate a livello internazionale, un parametro che per l’Arwu conta molto, parte dei quali è uscita di ruolo e non è ancora stata rimpiazzata dalle giovani leve: dipende da questo. Il problema rimanda alla modalità di reclutamento in Italia, basato esclusivamente sui concorsi pubblici. Anche così, nessun dramma: contiamo su ricercatori che si stanno affermando e presto sostituiranno quelli andati in pensione.- E’ comunque da considerare che l’ateneo di corso Duca degli Abruzzi riesce a eccellere con lP3, incubatore universitario, l’unico in Italia a posizionarsi tra le prime 25 posizioni della classifica UBI Index 2014.

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