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Da Gynepraio @valeria_fiore

Della mia pietosa passione per le liste ho già parlato tempo fa, scoprendo che tra i lettori di questo blog ci sono molti più ossessivi compulsivi di quanto pensassi. Ora, smettiamola di raccontarci le storielle che ci insegnano ai corsi di time-management sulle liste che aiutano a focalizzare l’attenzione ed economizzare e energie: le liste sono solo una delle infide maschere assunte dall’ansia di controllo. Nel mio caso, questa interpretazione impietosa ha un’attenuante: ho la memoria a breve termine di una coccinella affetta da ADD e se non mi scrivo tutto cado vittima di nefaste amnesie.
Ad esempio l’altra sera mi dovevo incontrare con voi-sapete-chi per vedere un film: ma siccome a Torino i cinema hanno tutti dei nomi anonimi tristemente monarchici ho dovuto andare prima al Centrale, poi al Massimo e infine al Nazionale, che era quello in cui avevamo appuntamento. Non me l’ero segnato → non avevo verificato l’indirizzo → ho vagabondato per 40 minuti sui tacchi →  sono arrivata trafelata durante i titoli di testa. Ho cercato di dissimulare adducendo scuse tipo non trovavo le caramelle alla propoli, ma siccome grondavo di sudore come un pollo sul girarrosto sono stata sgamata immediatamente (Ci risiamo… hai di nuovo sbagliato cinema?)

Ma quella da cui ero esente è la passione per le classifiche. L’acuta Tiasmo la fa risalire al romanzo Alta Fedeltà di Nick Hornby, il cui protagonista Rob Fleming è considerato il capostipite di tutti i ranking, autore di innumerevoli top five e selezioni musicali (vi ho messo qui quella dei migliori singoli della storia musicale).

Mio malgrado, resami conto che voi-sapete-chi aveva gusti molto più precisi e circostanziati dei miei, ho dovuto anch’io scrivere la mia Bibbia delle preferenze. Nella fase di conoscenza sono stata intervistata sulla mia canzone favorita di Deandrè (Canzone per l’estate) e di De Gregori (Caterina), sul mio romanzo del cuore (Le opinioni di un clown), sulle 3 milgiori capitali in cui vivere (New York, Buenos Aires, Montreal). Appurato che c’era compatibilità, ci siamo spostati sull’agroalimentare: il piatto (parmigiana) e il vino (Refosco) preferiti, il dolce più consolatorio (tortino al cioccolato col cuore morbido ustionalingua). Non meno importanti, gli esercizi commerciali torinesi: il miglior gelataio (Siculo), la migliore pizzeria (Saraceno), il miglior caffè (Beccuti), il migliore croissant (Platti), il miglior aperitivo (Talmone).

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Poi, sui nomi. La mia attrice del cuore (Judi Dench), il mio gruppo preferito (Baustelle), il mio scrittore favorito (Foster Wallace), il miglior personaggio dei cartoni (Sabrina di “E’ quasi magia Johnny”). Fino ad arrivare all’ultimo primato, quello definitivo.

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Non sapevo di preferire così tante cose.


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