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Claudio RONCARATI – La fata fatua e lo psichiatra

Creato il 18 giugno 2011 da Fabry2010

Claudio RONCARATI – La fata fatua e lo psichiatra

Psichiatri

Altri dispiegano carte e mappe
tracciano rotte per le loro flotte
che salperanno con i venti in poppa,
verso nuove scoperte, alla conquista!
Noi siamo quelli dentro le scialuppe
incerte, zuppi, navighiamo a vista.
Altri procedono con schiene dritte
tra le scienze esatte.
Noi, invece, ci incurvano i ricatti
di chi ci vuole guardiani dei matti.

*

Schizofrenia cronica

Puntuale faccio un’iniezione
al Centro di Salute mentale,
delle voci feroci nella testa
resta qualche allucinazione
mite che mi tiene compagnia.
Toglietemi l’angoscia e così sia.
Vivo solo in un monolocale,
la follia vale una pensione
di circa trecento euro al mese,
sono vivo non ho altre pretese.

*

Somatizzazione dello stress

Come in Italia quando piove spesso,
la rete idrica non riesce a drenare,
sempre puntuale arriva l’alluvione.
Così io che somatizzo se mi stresso,
la mia mente non ce la fa a pensare
va nel corpo l’eccesso di emozione,
è una fatica giungere a un recesso
con la vescica urente da svuotare.
Vale per me, vale per la Nazione
Urge opera di ristrutturazione.

*

Complesso d’Edipo

………………………………….,
ma avendo lo stesso genotipo
di questo baobabbo con radici
sazio di concime televisivo,
in pubertà mi spuntano sul viso
foglie. Io non troverò una moglie,
avrò un bradipo come amico,
so che da grande farò l’invalido.
Tu che hai conosciuto l’autorità
di un padre ed il suo sorriso,
ringrazialo il complesso d’Edipo.

*

Normopatia

Abbiamo pensieri già pensati
ognuno appeso dentro alla mente
pronto all’uso come un indumento
nell’armadio, solo da indossare.
Per quanto poi riguarda i sentimenti
ci affidiamo al telegiornale
che trasmettendoci immagini cruente
ci mostra il mostro che è da odiare,
c’è poi la moda in obbedienza a Dio
di perdonarlo, buono, per Natale.
Infine i consigli per gli acquisti
danno prove che il tripudio esiste
se l’intestino ritorna puntuale
vincendo la stipsi che fa tristi.
Noi si lascia tutte agli anormali
le ciarle degli psicoanalisti.

*

Psicologia sociale

Il noi di gruppo ce l’abbiamo inscritto
comporta il bisogno primordiale
di minacciare le tribù nemiche.
Discendiamo da scimmie litigiose
non da bisce che se ne stanno assorte
al Sole ognuna per i propri fatti.
In assenza di uno straccio d’ideale
ci soccorre il gioco del pallone,
far parte di un qualche campanile,
la discussione in cui ci si incazza
durante l’assemblea del condominio
tra chi pretende e chi aborrisce
potere verandare la terrazza,
poi tutti assieme si dà addosso
all’uomo nero che piscia nel cortile.

*

Claudio RONCARATI
La fata fatua e lo psichiatra
Co-edizione Alpes-CFR (Roma-Piateda 2011)
A cura di Lucetta Frisa

*
Claudio Roncarati è psichiatra e psicoterapeuta. Ha vinto nel 2010 la prima edizione del Premio Franco Fortini organizzato dal sito Poiein.it in collaborazione con NIAF Foudation e CFR editrice.
*

Il gioco dello psichiatra di Lucetta Frisa
“Il mondo poetico di Claudio Roncarati prende avvio, pretext e forma, dal suo vissuto autobiografico: infatti di professione è psichiatra e psicoterapeuta. Questo è il suo secondo libro di versi, appena successivo al manuale di psichiatria poetica, pubblicato nel 2010 con le edizioni Alpes. […] L’occhio “clinico” di Roncarati è acuto, quasi spietato: è l’occhio di un poeta che si aggira tra satira e humour (e le loro sfumature intermedie). Con versi brevi, la musicalità sbeffeggiante delle rime, un tono cantilenante e canzonatorio, “fa passare” un’amara, atroce verità “come se fosse uno scherzo”. […] il tentativo di fare accettare a un lettore comune, non esperto in materia, certe verità terapeutiche, non resta una mera intenzione. Il suo “travestimento” è il modo linguistico che il poeta sceglie: l’invenzione di rime dall’effetto “umoristico”, giochi di parole, battute guizzanti e aforismatiche, che conferiscono al libro un’aria da breviario filosofico-esistenziale che non fa solo sorridere per la sua eccentricità ma, purtroppo anche pensare. I suoi maestri, neppure troppo occulti, sono Edward Lear (ma con meno nonsenso e paradossi), il Toti Scialoja delle poesie infantili, e forse in primis Aldo Palazzeschi e Gianni Rodari. Da non dimenticare gli influssi del cabaret, della canzone popolare alla Guccini, tanto per intenderci, infine dei personaggi eccentrici come Petrolini e Flaiano.”



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