Cloud Nine - Gli occhi degli Oscuri (III parte)

Da Lerigo Onofrio Ligure @LerigoOLigure
L’incensato smise di far palpitare gli occhi e si mise in posizione per meditare, incurante che il suo mantello si fosse impregnato del sangue del suo avversario e che l’odore del cadavere potesse attirare gli spazzini. Era fermo in quel punto come se qualcuno gli avesse ordinato di fare proprio ciò che stava facendo.
– Dannazione, voi pazzoidi non capite che siamo tutti in pericolo? – esplose Selene colpendolo.
L’incensato non reagì, ogni dannato membro della scuola a cui apparteneva sarebbe stato in grado di schivare uno schiaffo, se quell’idiota non si era scansato era proprio perché gli era stato dato quell’ordine.– Cosa vuole quel bastardo di T’Taf? –»»Gli occhi del Tempio Oscuro devono osservare.««– Ora reciti i vostri stupidi precetti? – ringhiò Selene»»La tua presenza in questi tunnel è una minaccia, dottoressa Levkova.«« sibilò facendo palpitare gli occhi con cadenza sempre più frenetica »»Gli occhi degli Oscuri sanno cosa sei e cosa vuoi da questo luogo.««Selene si avvicinò, quasi a sfiorargli il volto – Vorreste attaccarci e vedere chi riesce a spuntarla? –»»Il Tempio Oscur…««– Risparmiati le tue follie! –L’Oscuro chinò il capo e prese a recitare alcune parole nella loro lingua-pensiero. Quel tipo di meditazione richiamava persino alcuni recettori sinaptici degli esseri umani, tanto che l’effetto immediato della cantilena fu di causare una smorfia di dolore a tutta la squadra. Tranne che a Selene.– Spiegami cosa vuole T’Taf! – lo esortò Selene, stanca di essere presa in giro da quei presunti alleati.Nel tempo aveva capito che non ci si poteva fidare di un K’Thor, persino quando non aveva nulla da guadagnare, la sua natura meschina e traditrice si sarebbe fatta strada e avrebbe mandato in malora qualsiasi cosa. Gli Oscuri erano solo un tipo di K’Thor più voltafaccia degli altri.»»Non c’è futuro per te, voltati e lascia che il Tempio svolga il proprio compito. Come il Maestro Kolovich comanda e come ogni soldato del Tempio vuole. Intralciaci e perirai.««Kolovich ha deciso questo? Perché?– Credo stia ignorando le tue risposte. – fece notare Larsson poco convinto.Il Capitano della flotta Kolovich non si sarebbe mai esposto così tanto per una missione scientifica, a meno che non sapesse cose che persino il CAO ignorava. Anche in quel caso la flotta avrebbe impedito un’azione nei tunnel da parte del personale di stanza sulla nave di Kolovich. Diverso invece era il punto di vista del Maestro Oscuro: in quella veste Kolovich poteva ordinare ai suoi sottoposti del Tempio di fare il bello e il cattivo tempo. Gli serviva solamente un pretesto per scendere in quei dannati tunnel e Selene aveva servito un movente attendibile, anzi l’aveva dovuto fare per rispettare la loro etichetta.– Sta rispondendo, invece. –Rods intervenne sulla loro frequenza – Signore stanno arrivando altri segnali alle vostre spalle: la sottorete di sensori che sto tracciando rileva spazzini e altri elementi, si muovono molto rapidamente. –– Dannazione. – imprecò Larsson – Siamo esposti qui, dobbiamo andarcene! –– Si calmi, Colonnello. – fece Niemi attraverso la radio – Li faccia venire! –Selene non era della stessa idea: evitare lo scontro con i Mutanti era l’unico modo per non doverne affrontare troppi nel momento decisivo. Una delle tattiche più riuscite dell’esercito xatrano era proprio quella di limitare il numero di elementi nelle squadre e di combattere come una guerriglia. Nascondendo magari la forza d’attacco principale per i punti strategici più importanti.– Possiamo portare questo dannato incensato con noi. – ribadì Larsson.L’alieno non prestava molta attenzione al discorso. Probabilmente gli era stato promesso qualcosa in cambio del suo sacrificio, ma Selene non riusciva a capire come un K’Thor potesse accettare un simile accordo, se pagava in anticipo con la vita.– Signore? –Selene si sentiva la testa troppo leggera. Non voleva lasciare a quei bastardi la possibilità di minacciarla sacrificando addirittura due Discepoli, senza darle alcuna risposta. Non poteva neanche cercare di tirare fuori le risposte di cui aveva bisogno convincendo l’incensato a collaborare. L’unica cosa che le rimaneva da fare non le piaceva neanche un po’, ma T’Taf non le lasciava altra scelta e forse aveva sacrificato due dei suoi sottoposti proprio per sfidarla a usare la sua capacità psionica.– HP preparati a richiamare un’estrazione, se qualcosa dovesse andar male. –– Cosa? No, non devi farlo! – cercò di dire l’agente, ma Selene lo ignorò.La cantilena aveva cambiato ritmo, diventando più simile alla strofa di un sonetto ripetuta infinite volte, gli occhi dell’Oscuro palpitarono una volta sola, quando Selene si chinò per fissarlo – Posso darti un’ultima possibilità. –»»Il Tempio non conosce compromessi.««– Neanche il CAO. –Selene chiuse gli occhi e l’attimo dopo la sua mente sembrò distendersi, inglobare i tunnel e tutto il pianeta, illuminandolo di colori meravigliosi. La memoria si trasformò diventando una singola immagine dell’eternità, l’Oscuro davanti a se divenne trasparente come il vetro. L’armonia di quel momento risuonava con la cantilena, in un crescendo senza fine che alimentava le sensazioni di Selene.Poi tutto finì.La polvere nei tunnel prese a bruciarle la gola. Il ginocchio piantato in terra doleva. In un attimo la perfezione divenne caos. La luce si fece tenebra e la mente di Selene cominciò a stridere trasformando tutte le sensazioni che provava in un immenso grido.Il grido psionico eruppe dalla sua mente, infrangendosi contro la figura dell’incensato e interrompendo la cantilena aliena, mandando in frantumi anche quell’armonia.Selene si lanciò contro l’incensato, anticipando un montante sinistro e riaprendo gli occhi si ritrovò il ginocchio dolente piantato nella gola dell’alieno. Non disse nulla, lo fissò solamente negli occhi, mentre la sua mente penetrava con prepotenza quello sguardo palpitante di terrore, frantumando ogni difesa psionica e ogni volontà. Menomando la mente del povero malcapitato come avrebbe fatto un macellaio con la carne da banco.Parla! Ordinò usando la stessa lingua che l’incensato usava per meditare. T’Taf. Cosa vuole?La ragione del Discepolo venne meno, tra spasmi muscolari fuori controllo e la mente ridotta un colabrodo, cercò di liberarsi un’ultima volta, ma la sua forza vitale si estinse nel giro di pochissimi secondi, lasciando Selene senza risposte e con la consapevolezza di aver ucciso un innocente.– ‘Lene… – cercò di aiutarla Pratt, ma Selene lo scansò.– Rods traccia un percorso, cerca di farci evitare questi dannati Mutanti! – ordinò con voce impersonale, ripensando all’unico pensiero rubato all’incensato: la consapevolezza che la sua morte avrebbe garantito a suo figlio un futuro nel tempio sotto l’egida di T’Taf.

Fare la spia vi sconvolgerà la mente!


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