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Cloud Nine - Tutto è in equilibrio (I parte)

Da Lerigo Onofrio Ligure @LerigoOLigure
»»La presenza dell’esercito xatrano nella spedizione della dottoressa Levkova sottolinea ancora una volta la diffidenza di voi soldati nei confronti degli Oscuri, Colonnello Larsson.«« – Apprendista la tua comprensione dell’animo umano mi lascia sconcertato, se comprendi il motivo per cui sono qui hai già raggiunto un ottimo traguardo. – rispose Larsson con uno sguardo di traverso all’alieno.
»»Ovviamente.«« concesse T’Taf con uno sguardo palpitante d’ironia »»Il sarcasmo di voi xatrani è uno degli aspetti più controversi della vostra cultura e se non avessi passato tanto tempo sulle vostre navi, sarei già caduto vittima delle tue derisioni.«« – Sembrate due bambini che litigano per un giocattolo. – li riprese Selene, più interessata alle pareti del tunnel che ai battibecchi tra il soldato e l’incensato. – Ha cominciato lui. – scherzò Larsson, causando una risata generale. T’Taf reagì con un palpitare degli occhi che implicava frustrazione, ma subito dopo ammise »»Avere tra i piedi una squadra di Oscuri non è piacevole se non si è sicuri della loro lealtà, almeno così dice il Maestro Kolovich.«« – Kolovich ha ben altri motivi per fidarsi degli Oscuri. – borbottò Niemi con uno sguardo malizioso. Selene si voltò immediatamente al suo sottoposto, trafiggendolo con uno sguardo che non lasciava spazio a ulteriori battute e per rimarcare la sua idea utilizzò la mente per rimproverare l’agente. Niemi lascia perdere gli affari di Kolovich e degli Oscuri! L’agente operativo la guardò spaesato, sentendo la voce di Selene nella propria mente, ma rispose con un cenno d’assenso, accelerando il passo per affiancare Roman. Quel modo di comunicare non era solito tra gli xatrani, specie se erano degli estranei. Riuscire a intrufolarsi nelle difese inconsce di una mente come quella xatrana era già un’impresa, ma comunicare attraverso di essa era appannaggio esclusivo di chi aveva delle elevate capacità psioniche. Per tanto tempo Selene aveva sperimentato il linguaggio psionico, grazie all’intimità che aveva con Pratt e alla buona volontà dell’uomo nel prestarsi a simili pratiche. Il risultato è un rapporto intimo spezzato dal lavoro e una vita lavorativa infernale! Si disse sospirando al ricordo di quanto fosse piacevole poter chiamare il proprio partner in quel modo. – Stai di nuovo pensando a noi ‘Lene. – Selene trasalì nel sentire il bisbiglio di Pratt, rendendosi conto troppo tardi che l’uomo aveva usato la voce piuttosto che la mente – HP non posso farci nulla. – – Ho visto come hai cercato di distrarti l’altro giorno. – ammise l’agente di controllo – Anche se una parte di me vorrebbe prendere Larsson a pugni, sono contento che tu stia cercando altro. Alla fine potresti davvero instaurare una relazione con lui. – Selene lanciò uno sguardo di traverso a Larsson, il Colonnello stava ancora punzecchiando T’Taf come aveva fatto per tutta la mattina – Da lontano sembra un vero idiota! – – Non solo da lontano, ma non è detto che non sia il tuo tipo. – – Neanche tu lo eri, HP! – Pratt fece una smorfia – La discussione sta andando nel punto in cui ripensiamo entrambi a quando ci chiudevamo dentro il ripostiglio della sezione controllo. Cambiamo argomento ‘Lene! – Selene sospirò, scansandosi dall’uomo per impedirsi di toccarlo – Stavamo parlando di Larsson. – mentì. – Cosa stavate dicendo di me? – domandò il Colonnello sentendosi chiamato in causa. L’occhiataccia che Pratt le rivolse spinse Selene a sorridere come un ebete e accelerare il passo, allontanandosi dalla ragione del suo nervosismo e dalle orecchie del Colonnello. Stupida che altro non sei, dovresti fare più attenzione! Se solo potessi toccare HP per un attimo, tutto passerebbe! Per distrarsi accese il proprio palmare e si mise a osservare la mappa tracciata dai sensori, i cui colori confermavano attività dei Mutanti un po’ ovunque, con picchi di attività nelle parti più esterne della griglia e una buona concentrazione di attacchi nel tunnel secondario che da CTU portava nelle profondità più remote del pianeta. Dove secondo i rapporti è stato ucciso primo Kkatsk. Dopo trent’anni di continue lotte, incursioni e battaglie, alcuni dei tunnel mappati durante la guerra erano crollati o l’esercito aveva deciso di sigillarli, alcuni erano stati allagati e mentre la maggior parte veniva rastrellata dalle truppe regolari, solo poche squadre si avventuravano troppo lontano dalla sicurezza di un’eventuale estrazione. Tutti preferiscono rimanere al sicuro dei confini di CTU, come non comprendere le paure che animano questa gente! Purtroppo per gli Oscuri e per il Colonnello Larsson, la squadra di Selene aveva il compito di stanare e uccidere un essere in grado di controllare i Mutanti stessi e ciò significava addentrarsi nelle profondità più remote del sottosuolo. Con ogni mezzo possibile. Per decenni il CAO era rimasto a guardare gli eventi di J’aa’Ol senza intervenire, lasciando alcuni osservatori in attesa che le forze regolari mettessero fine alla resistenza, nessuno che fosse sul libro paga dei servizi segreti si era addentrato nei tunnel, nessuno aveva sparato un colpo. Le conoscenze dei servizi segreti si erano limitate alla griglia dei sensori in continua espansione e alle decine di rapporti sui decessi. Le cose erano cambiate quando la divisione esteri aveva preso in mano la situazione, la griglia planetaria era stata migliorata e gli osservatori sostituiti con agenti operativi, laddove possibile. I tunnel erano stati visionati da una squadra e tutti i dati analizzati e messi in relazione per confermare sospetti e certezze, ma soprattutto per dare una svolta all’occupazione del pianeta. – Selene possiamo parlare? – Alzò gli occhi dal palmare fissando il Colonnello che le camminava accanto – Matias non siamo qui per fare conversazione. – Il Colonnello annuì, battendo la mano sul calcio del proprio fucile – Infatti siamo venuti a farci sbranare da un Mutante affamato, per questo sono accanto a te: se continui a guardare quel palmare ti mangeranno per prima. – Il tono ironico del Colonnello non fece presa su Selene – I Mutanti attaccano prima le persone armate e chi gli sta vicino, quindi io sarei più preoccupata per me stessa, portando uno di quei fucili. – – Devo prendere nota del fatto che non ti piacciono le mie battute. – – Devi prendere nota che non m’interessano: siamo qui per analizzare i tunnel. – ricordò Selene, laconica. Larsson sospirò continuando a camminare senza ribattere, ma dopo pochi istanti non riuscì a trattenersi dal dire – Vorrei parlare con te, anche per chiarire le cose, ma sembra che tu non voglia spiegarmi cosa ti è preso l’altro giorno. – – Parlare con me. – ripeté Selene con un sospiro – Sei un Colonnello dell’esercito che è stato messo a farmi da babysitter! Cosa c’è da dire, oltre al fatto che sei qui perché il Generale non ti vuole fra i piedi? –

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Fare la spia vi sconvolgerà la mente!


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