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Coach di te stesso? Si, ma come?II parte

Da Roby

Proseguiamo questo post accennando ai due obiettivi principi di un buon coach-leader di se stesso.

Innanzitutto il coach di se stesso deve conoscere l’obiettivo a cui mira, cioè la destinazione, la meta a cui ambisce.

In secondo luogo deve conoscere l’obiettivo operativo, cioè la strada, il tragitto attraverso il quale raggiungere quella meta che rappresenta l’obiettivo principe.

Quando hai un obiettivo finale davanti a te è possibile, e per certi versi consigliabile, suddividerlo in tanti piccoli microbiettivi.

Vediamo un pò come fare e come iniziare questo percorso di sviluppo e miglioramento personale.

:-D

In primo luogo l’obiettivo finale deve essere ben formato, costruito, chiaro, misurabile; deve essere formulato con quanta più precisione possibile e già qui la questione per molte persone si complica…

Sappiamo dire molto bene ciò che non vogliamo ma non sappiamo dire altrettanto bene ciò che vogliamo“. Questo è un classico.

L’obiettivo finale e i microbiettivi vanno trattati in modo diverso; vediamo come, facendo un piccolo esercizio.

Per prima cosa bisogna pensare ad obiettivi a lungo termine, in un arco temporale che va dai 5 ai 10 anni; lo so, è complesso per molti di noi pensare in questi termini, ma ti invito, proprio per esercizio, a farlo.

Solo dopo aver focalizzato l’obiettivo a lungo termine possiamo posizionarci su quelli a breve e medio termine, che costituiscono l’asse attraverso cui strutturare tutto il tragitto verso la meta finale.

Prendi un foglio di carta e individua scrivendoli almeno 3 obiettivi per i prossimi cinque anni; gli obiettivi devono interessare tre grandi macroaree della tua vita (famiglia, lavoro, salute, ricchezza, amore; quello che vuoi tu).

Ora individua e scrivi altri tre obiettivi a breve termine per i prossimi tre anni  e altri obiettivi per il prossimo anno, cioè a termine brevissimo.

Usa tutto il tempo che vuoi.

E’ chiaro che gli obiettivi devono essere per te “costruiti bene”, e rispettosi dei tuoi valori e delle tue convinzioni.

Ora accanto a ciascun obiettivo da te individuato apponi il “valore” che lo sorregge, che lo guida.

Per far questo questo è sufficiente che ti ponga una domanda di questo tenore: una volta raggiunto l’obiettivo che mi sono proposto che cosa ne guadagno?

Questa risposta conterrà autonomamente o un altro obiettivo o un altro valore per te “sacrosanto” e importante.

Questa attività è da farsi in relazione ad ogni obiettivo che hai scritto sul foglio.

Come fare per scoprire il tuo Top valore, quello più importante, quello che ti lega in modo vitale?

Ci sono diversi modi.

1 - In prima battuta bisogna ripetere il percorso precedente fino a che non si giunge a qualcosa di veramente sentito e importante ( qualcosa che ti fa pensare di più, che ti fa sorridere con maggior enfasi, che ti fa emozionare). Quello è un valore.

2 - Quando ti rendi conto, rileggendo un obiettivo e parlando di esso, di usare una forte carica assertiva e fortemente indicativa in termini di identità ( usi tanto ad esempio il termine IO).

3 - in terzo luogo quando tendi a creare sempre le stesse risposte intorno allo stesso obiettivo; cioè ripetizione; indica un valore importante.

Quando scopri il valore che si nasconde dietro ad ogni tuo obiettivo ecco che il tragitto verso la meta diventa più facile, più piana.

A questo punto il modo migliore per percorrere la strada e raggiungere quell’obiettivo da te così ben costruito e studiato è rispettare il “valore” fondamentale che hai scoperto.

Forse ti parrà difficile ma ti assicuro che, riprovando quest’esercizio un paio di volte, tutto ti apparirà semplice e istruttivo.


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