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Creato il 11 novembre 2010 da Malvino

Giorni fa, litigando con Jimmomo, gli ho mosso un insulto che mi aspettavo lo irritasse molto, e invece niente: gli ho detto che argomentava con “rozzezza polemica”. L’avesse detto a me, sarei andato a Roma, l’avrei aspettato sotto casa e l’avrei sfregiato col vetriolo: lui, niente. Ci sono rimasto malissimo, perché ero sicuro che “rozzo” fosse peggio che “stronzo”: quando polemizzi in modo stronzo, ti rimane sempre modo di poter abbellire l’argomento, e l’argomento rimane disonesto, ma può avere un qualche interesse, almeno di natura estetica; quando lo fai in modo rozzo, l’argomento non è solo disonesto, ma è pure sciatto e brutto. Insomma, con “rozzezza polemica” mi aspettavo che Jimmomo mi s’imbestialisse. Ripeto: zero.Ora accade un fatto nuovo che mi consente di tornare sul punto, ma prima di spiegare la faccenda, voglio precisare che ho piena percezione del ridicolo al quale mi espongo nel traslare ai massimi sistemi una buffa lite tra due cosi di nome Jimmomo e Malvino: sembra roba da cartone animato, lo concedo, ma non v’è mai capitato di trovarvi di fronte ai massimi sistemi in uno scambio di battute tra Silvestro e Titti, Orazio e Clarabella, Ginko e Altea? Quindi fate i buoni e sorvolate sul fatto che la questione fosse posta in risibile contesto: concentratevi sui principi in oggetto.
“A Cucchi neanche l’avvocato – avevo scritto – e a Ruby addirittura l’igienista dentale”. Jimmomo obiettava: “Nel caso di Cucchi è stata violata la legge, nel caso di Ruby no (e a dirlo è Bruti Liberati)”. Ora, a parte il fatto che la legge si viola non solo negando un diritto a X ma anche eccedendo nel concederlo nel modo e nella forma del privilegio a Y, c’è da dire – e lo dicevo – che Bruti Liberati si limitava a escludere violazioni di legge nell’affidare la minore alla Minetti, ma non si era espresso – non volesse, non potesse o non dovesse – su una telefonata partita dalla Presidenza del Consiglio e da ritenersi abuso potere nel suo intento di coartare il parere autonomo e indipendente del magistrato chiamato a disporre nel caso. In pratica, Bruti Liberati non si era espresso negando l’abuso di potere, ma così Jimmomo gli voleva far dire. Rozzo, molto rozzo.Bene, il fatto nuovo è che il sostituto procuratore dei minori del caso in oggetto, la dottoressa Annamaria Fiorillo, smentisce di aver mai disposto quanto – almeno secondo Bruti Liberati – sarebbe stato eventualmente lecito: non avrebbe mai dato l’ok all’affidamento di Ruby all’igienista dentale del premier. (Uso il condizionale con schietto intento ironico: chi meglio della dottoressa Fiorillo può sapere che cosa ha disposto?)Saremmo di fronte a un altro illecito, oltre l’abuso di potere: la sospensione del legittimo potere del magistrato nel decidere a chi affidare la minore. E pare che avesse disposto per l’affidamento ad una delle cinque strutture zonali adibite allo scopo. E pare che tutte e cinque quella sera avessero disponibilità di almeno un posto. Ma la notizia non arriva a Jimmomo o, se gli arriva, non la ritiene degna di commento: oggi si diletta in retroscena di Palazzo e in macroeconomia.
Si potrebbe anche chiudere un occhio sull’uso strumentale che Jimmomo faceva delle parziali e infondate affermazioni di Bruti Liberati (Libero e il Giornale ne hanno fatto un uso simile), ma uno qui si aspetterebbe due paroline di commento alle dichiarazioni della dottoressa Fiorillo, almeno, chessò, un “c’è contraddizione col tombale giudizio di Bruti Liberati”: lui, niente. Una grande tristezza. 
Postilla Dimenticavo di citare Capezzone: lo cito sempre quando parlo di Jimmomo (me lo ha fatto notare lui) e non voglio venir meno all’abitudine. Ieri sera, al tg4 di Emilio Fede, il povero Daniele era più cupo del solito: le agenzie battevano la notizia della raccolta di firme alla quale Bersani aveva dato il via in Parlamento per una mozione di sfiducia del governo. Procedura lecita? Carta alla mano, senza dubbio. Ma per il referente politico di Jimmomo si trattava di mezzo golpe. Stronzaggine o rozzezza?

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