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Cologno Monzese, la coca in casa Mediaset

Creato il 28 giugno 2012 da Nicola Spinella @ioparloquantomi

Operazione antidroga a Cologno Monzese, gli investigatori hanno sgominato un’organizzazione che portava in Mediaset stupefacenti ad uso e consumo dei dipendenti

E’ probabilmente il jingle dei cartoni più famoso della storia dei cartoni animati: “sembra talco ma non è, serve a darti l’allegria!” cantava la piccola Pollon dall’alto dell’Olimpo cartoonesco.

Dall’alto della torre Mediaset, quella che spesso appare in filmati e foto di repertorio con tutte le antenne e i simboli delle tre creature di sua emittenza Silvio Berlusconi,  avevano invece ben intuito cosa fosse

quella polvere che sembra talco e dà l’illusione dell’allegria, tanto da farne largo uso e consumo negli studi della società del biscione: “fino a 30 grammi”, avrebbero udito gli investigatori durante un’intercettazione.

Cologno Monzese, la coca in casa Mediaset

Su ordine della procura di Milano, le indagini hanno portato all’arresto di un trafficante italiano, Marco Damiolini, sulle cui tracce gli investigatori erano da tempo: già a novembre erano stati fermati tre impiegati Mediaset che gestivano il mercato degli stupefacenti in seno all’azienda, potendo contare su un parco clienti fidelizzato composto da altri dipendenti della società che trovavano comodo il rifornirsi presso i colleghi.

A capo dell’organizzazione,che gestiva un lauto traffico di stupefacenti, una banda di extracomunitari provenienti dai paesi del Sudamerica che si avvaleva di manovalanza albanese e di complici infiltrati presso l’aeroporto di Milano, che avevano il compito di eludere i controlli doganali per la merce “importata” per via aerea, a mezzo di comuni bagagli da stiva.

Notevoli i quantitativi smerciati: dalle intercettazioni si evince che il consumo negli ambienti della TV milanese doveva essere abbastanza proficuo, quantificandosi in trenta grammi ad acquisto.

Si sospetta inoltre che Damiolini intrattenesse rapporti con la malavita calabrese, così come intuito dagli investigatori nel corso delle intercettazioni telefoniche.


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